Un 25Nov internazionale contro il virus del neoliberismo e del patriarcato. Noi ci siamo e invitiamo alla partecipazione.

Com. stampa (13.11.20) – A nome del direttivo nazionale di Altragricoltura di cui sono componenti e del Coordinamento dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare da cui hanno mandato, Antonio De Simone (contadino di Fondi – LT) e Maddalena Cualbu (pastora di Villacidro in Sardegna), rendono noto il testo dell’Appello con cui i due movimenti aderiscono all’iniziativa internazionale del 25 novembre e invitano gli agricoltori, i braccianti, i cittadini, i movimenti e le realtà sociali ad unirsi e coordinarsi.

“Altragricoltura e l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare aderiscono all’appello di Via Campesina in occasione del 25 novembre 2020, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il neoliberismo e il patriarcato e invitano le realtà sociali italiane alla partecipazione.

Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza alle donne indetta dalla Nazioni Unite che invitano i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica.

La data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal che pagarono con la vita (dopo essere state stuprate e selvaggiamente picchiate) l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime del dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Via Campesina, il movimento internazionale dei contadini, braccianti, pescatori artigianali e cittadini alleati per la Sovranità Alimentare, chiama alla mobilitazione le sue organizzazioni e i suoi alleati per “unirsi alla nostra lotta di resistenza, determinati come siamo nella seranza di trasformare le realtà che ancora usano violenza, per garantire che i diritti di tutte le donne e delle persone LGBTQ siano rispettati e che possano pienamente partecipare alla costruzione della società nuova.”. Nel suo appello “Per la vita e contro la violenza!”, Via Campesina ricorda che “Solidarietà, sorellanza e resilienza sono valori essenziali per vivere e coesistere nelle società in cui ci battiamo contro la violenza e la brutalità di questo sistema”.

In Italia la violenza sulle donne continua ad essere una vera piaga nazionale con 88 vittime al giorno, una ogni 15 minuti, (donne vittime soprattutto fra le mura domestiche di casa) cosi come i reati violenti contro le persone con diverso orientamento sessuale segnalandoci quanto ancora siamo lontani dal superare i limiti culturali e sociali di una cultura misogina e sessista e quando grande sia ancora il lavoro da fare.

Nel mondo le donne che vivono nelle aree rurali, nonostante siano le lavoratrici che maggiormente si occupano dell’agricoltura, spesso non hanno diritto alla terra o all’utilizzo delle risorse naturali. Non hanno alcuna voce all’interno nel processo decisionale per definire le politiche di sviluppo e spesso non vengono neanche rappresentate all’interno delle assemblee o nei luoghi di decisione pubblica. Sono vittime di violenze sessuali, domestiche e di molestie, vengono lasciate da sole, senza alcun tipo di assistenza o possibilità di denuncia sociale

Il tempo che loro spendono nella cura della collettività è da sempre considerato un “dovere sociale”, non è considerato come “lavoro produttivo” e quindi retribuibile, rendendo queste attività completamente sommerse e svalutate. Questa discriminazione è solo una delle tante che le donne che vivono in ambiti rurali sono costrette ad affrontare tanto che la discriminazione e la violenza contro le donne continuano ad essere tra le più diffuse violazioni dei diritti umani.

Eppure, le donne rurali sono coloro che mantengono e conservano i semi, le pratiche alimentari e del cibo in quasi tutte le parti del mondo; con il loro lavoro mantengono, curano e alimentano le famiglie.
Il loro corpo, il loro lavoro e la loro conoscenza vanno preservate e tutelate,

Altragricoltura, insieme alla Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare di cui è parte, risponde all’appello lanciato da Via Campesina aderendo alla proposta di mettere in campo iniziative contro la violenza sulle donne e il capitalismo patriarcale.

Su questo, in particolare il direttivo di Altragricoltura convoca 16 giorni di mobilitazione fra il 25 novembre e il dieci dicembre 2020 (giornata mondiale per i diritti umani) chiamando il movimento, gli agricoltori e le agricoltrici, le donne e gli uomini impegnati nel lavoro nei campi, i cittadini e i loro movimenti e organizzazioni a sviluppare incontri, iniziative ed atti che sviluppino consapevolezza promuovendo proposte e raccogliendo testimonianze.

La mobilitazione, il cui calendario verrà pubblicato nel sito di Altragricoltura e dell’Alleanza per la Sovranità Alimentare, viene diffuso e inviato alla rete internazionale di Via Campesina; L’agenda si avvia con un Forum Speciale ospitato online da Iafue PerlaTerra la sera del 25 novembre 2020 dalle ore 20 e, in quella occasione, fra l’altro, verrà presentata una lettera aperta per chiedere la tutela delle donne rurali e dei loro diritti.

Un altro Forum online sempre su Iafue PerlaTerra (la web/radio-tv dell’Alleanza per la Sovranità Alimentare) concluderà i 16 giorni di mobilitazione la sera del 10 dicembre, giornata mondiale per i diritti umani.

Sarà, questa, l’occasione per contribuire a far conoscere ai cittadini italiani la “Dichiarazione per i diritti dei contadini e delle altre persone che vivono nelle aree rurali” adottata nel 2018 dalle Nazioni Unite anche grazie alla proposta messa in campo da Via Campesina e da altri movimenti sociali che comprende, all’articolo 4, proprio una parte fondamentale di tutela dei diritti delle donne rurali.

Annunceremo, in quella sede, la richiesta di un dibattito parlamentare per chiedere che l’Italia (uno dei pochi paesi che si è astenuto nel voto) adotti con forza gli orientamenti e i principi che vi sono compresi.”