Le donne, il loro ruolo e la loro vita al centro del nostro impegno

Una giornata piena quella del 13 novembre su Iafue PerlaTerra, in gran parte dedicata alla condizione delle donne ed alle iniziative per difenderne “il corpo e la condizione”.

Due sono state le occasioni offerte dalla Web/radio-tv dell’Alleanza alle iniziative in cui il movimento si sta impegnando e si sta preparando.

Alle 13 il Collettivo Femminista Contadino “Tutte giù per Terra” ha raccontato e spiegato l’appuntamento del 21 novembre prossimo in cui diverse reti nazionali e internazionali si stanno convocando attorno ad un documento dal titolo “Il Manifesto per la Società della Cura”. Stefania Barca ne ha spiegato il valore ed ha sottolineato i nessi con gli obiettivo di dare vita a modelli agroalimentari e di rapporto con la terra che tengano al centro i diritti piuttosto che la competizione sul mercato.

Si legge nel Manifesto: ” La pandemia ha reso più evidente che nessuna produzione economica è possibile senza garantire la riproduzione biologica e sociale, come il pensiero eco-femminista e la visione cosmogonica dei popoli nativi sostengono da sempre.”

Il Collettivo “Tutte giù per Terra” nato nel percorso di sviluppo di Iafue PerlaTerra, ha spiegato la sua adesione e invitato ad un approccio che integri gli interessi dei contadini e delle donne nel percorso per “edificare la società della cura” e, certamente, il 21 novembre sarà una prima tappa importante per tutto il movimento della Sovranità Alimentare e il Manifesto per la Società della Cura; gli obiettivi che propone (in larga parte già compresi nella elaborazione e nella proposta di Altragricoltura) contribuiranno a fissare i contenuti su cui ricostruire una discussione sulle alternative al modello della crisi dell’agroalimentare imposto dal neoliberismo del nostro tempo. Le donne e il loro approccio femminista alla “questione del cibo e della terra”, forti della condizione di chi il cibo e l’alimentazione “curano e conservano”, nel proporci un punto di vista che ribalta le gerarchie sociali e culturali della società patriarcale sono, per noi, un prezioso contributo.

Nello spazio “In coda” del Notiziario Dalla Terra della mattina, Antonio Desimone (agricoltore del Basso Lazio) e Maddalena Cualbu (pastora in Sardegna), tutti e due componenti il direttivo nazionale di Altragricoltura, hanno presentato l’appello con cui l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e Altragricoltura rilanciano in Italia le iniziative proposte a livello internazionale da Via Campesina in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne indetta dalle Nazioni Unite.

Via Campesina propone di dedicare la giornata di mobilitazione (ma anche le iniziative nei giorni successivi) al’impegno “contro il virus del Capitalismo e del Patriarcato” e chiede agli alleati di “unirsi alla nostra lotta di resistenza, determinati come siamo nella speranza di trasformare le realtà che ancora usano violenza, per garantire che i diritti di tutte le donne e delle persone LGBTQ siano rispettati e che possano pienamente partecipare alla costruzione della nuova società.”

Si legge nel documento/appello di adesione e di invito alla mobilitazione in Italia: “In Italia la violenza sulle donne continua ad essere una vera piaga nazionale con 88 vittime al giorno, una ogni 15 minuti, (donne vittime soprattutto fra le mura domestiche di casa) cosi come i reati violenti contro le persone con diverso orientamento sessuale segnalandoci quanto ancora siamo lontani dal superare i limiti culturali e sociali di una cultura misogina e sessista e quando grande sia ancora il lavoro da fare”.

Ma il tema per loro non è solo “l’emergenza violenza e feminicidi”, è, più in generale, fare i conti con un modello sociale da cambiare profondamente: “Nel mondo le donne che vivono nelle aree rurali, nonostante siano le lavoratrici che maggiormente si occupano dell’agricoltura, spesso non hanno diritto alla terra o all’utilizzo delle risorse naturali. Non hanno alcuna voce all’interno nel processo decisionale per definire le politiche di sviluppo e spesso non vengono neanche rappresentate all’interno delle assemblee o nei luoghi di decisione pubblica. Sono vittime di violenze sessuali, domestiche e di molestie, vengono lasciate da sole, senza alcun tipo di assistenza o possibilità di denuncia sociale”

Antonio De Simone e Maddalena Cualbu annunciano 16 giorni di iniziative proprio a partire dal 25 novembre. In particolare

16 giorni di mobilitazione fra il 25 novembre e il dieci dicembre 2020 (giornata mondiale per i diritti umani) chiamando il movimento, gli agricoltori e le agricoltrici, le donne e gli uomini impegnati nel lavoro nei campi, i cittadini e i loro movimenti e organizzazioni a sviluppare incontri, iniziative ed atti che sviluppino consapevolezza promuovendo proposte e raccogliendo testimonianze.

La mobilitazione, il cui calendario verrà pubblicato nel sito di Altragricoltura e dell’Alleanza per la Sovranità Alimentare, viene diffuso e inviato alla rete internazionale di Via Campesina; L’agenda si avvia con un Forum Speciale ospitato online da Iafue PerlaTerra la sera del 25 novembre 2020 dalle ore 20 e, in quella occasione, fra l’altro, verrà presentata una lettera aperta per chiedere la tutela delle donne rurali e dei loro diritti.

Un altro Forum online sempre su Iafue PerlaTerra (la web/radio-tv dell’Alleanza per la Sovranità Alimentare) concluderà i 16 giorni di mobilitazione la sera del 10 dicembre, giornata mondiale per i diritti umani.
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