Verso il Forum del Grano 2021, facciamo il punto sulla trebbiatura che sta per iniziare

editoriale del 31 maggio 2021 di Antonella Russo*

Facciamo il punto sulla Trebbiatura che sta per partire in tutte le campagne italiane a partire da uno dei luoghi più importanti per il grano duro nazionale: dalla provincia di Foggia.

La capitanata e stata colpita dalle gelate di aprile 2021 che hanno causato gravi danni ai campi di grano ,avena e favino. A questo si è aggiunto un inverno molto piovoso e la assenza di piogge nel mese di aprile e maggio.Tutti questi eventi calamitosi naturali hanno costituito un mix esplosivo che hanno compromesso seriamente i campi .

Infatti le previsioni sui quantitativi della produzione sono pessime. Alcuni tecnici, a seguito di prime verifiche sullo stato di salute dei campi parlano di medie di circa 20 quintali ad ettaro .

Altro elemento negativo è costituito dalla volatilità ed incertezza sul prezzo del grano che regna in questo anno 2021 , determinato dal covid, dal clima, dalle produzioni di grosse quantità di cereali da parte di paesi sudamericani ed extra UE, dai rapporti commerciali Usa e Cina, da fattori economici e dinamiche predeterminate dall ‘alta finanza e dalle multinazionali sconosciute ai più.

Il prezzo del grano alla Camera di commercio di Foggia, ultima previsione del 26 maggio 21, quota 27,5 euro al quintale ma i commercianti lo pagano agli agricoltori 26 euro. Potrebbe prevedersi un lieve rialzo del prezzo del grano nel periodo di raccolta ma al massimo di pochi euro, pertanto con quotazioni che di certo non supereranno i 30 euro al quintale.

Con questi prezzi e con la previsione di un raccolto scarso , nulla cambia per gli agricoltori. Anche questo anno sarà un anno nero, con costi superiori ai guadagni .

Urge che la politica e soprattutto il Ministro dell Agricoltura Putuanelli e il sottosegretario Centinaio, anche se sono del Nord , prendano a cuore la cerealicoltura che, per la maggiore, è concentrata al sud, Puglia e Sicilia in primis.

La Politica non può continuare ad essere indifferente alla cerealicoltura del Sud ,perché di questo passo le emorragia agricola e democrafica del sud con continuo abbandono delle terre e spopolamento sarà inevitabile.La politica deve intervenire con interventi mirati a sostenere l agricoltura , la cerealicoltura che è Sud Italia ,perché l Italia e l agricoltura e ‘ una sola’ ,non Nord e Sud.La politica deve intervenire a sostegno degli agricoltori e tutelare gli stessi non le multinazionali .

E tanto può e deve fare evitando di far passare per grano nazionalizzato il grano estero per il solo fatto di toccare ,una volta sbarcato, il suolo italiano.in tal modo il grano nazionale italiano , di qualità di gran lunga migliore, vuoi per le condizioni climatiche del nostro Sud Italia,vuoi perché non sviluppa micotossine a causa di lunghi viaggi che deve affrontare nelle stive di navi.

Ricordiamo che quel grano va a finire sulla tavola degli italiani e con pochi controlli sulla qualità significa minore tutela della salute dei consumatori e soprattutto una vita sempre più povera per gli agricoltori italiani.

Se la politica italiana continua ad essere sorda alle esigenze della cerealicoltura italiana l’ unica forza rimane il consumatore che può fare la differenza quando mette nel carrello un prodotto del grano, pasta ,farina ed agricoltori.
L’unica differenza la può fare la domanda è l ‘offerta: mangiate sano e informati per la vostra salute e soprattutto aiutate un agricoltore a non abbandonare la sua terra .

Ricordate :siamo ciò che mangiamo!


*Antonella Russo è avvocato a Foggia, cerealicoltrice e animatrice del Comitato Masserie Santagatesi