E se, andando per frutta e cicorie, trovi un parco archeologico?

Devono essercene stati tanti di orti nello spazio fra Mesagne e Latiano abitato dal tempo dei Messapi (le antiche popolazioni italiche che i Greci incontrarono nella loro colonizzazione fra il Salento e il tarantino), fino al periodo romano ed a quello medioevale.

Oggi, in un territorio desertificato dalla Xylella e nel tempo dell’agricoltura specializzata, almeno uno torna ad esserci e, a sorpresa, spunta nel bel mezzo di un parco archeologico.

Ci ha raccontato questa storia Christian Napolitano, archeologo responsabile del parco museale di Muro Tenente (fra Mesagne e Latiano appunto), ospite questa mattina (15 luglio 2021) della Rubrica INCODA che ha chiuso la puntata quotidiana del Notiziario Dalla Terra su Iafue (la web/radio,tv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare)

Christian Napolitano ha raccontato l’originalissimo progetto di “tenere insieme” le ragioni dell’agricoltura di territorio con quelle della storia coinvolgendo StakeHolders insospettati: un agricoltre e la sua anziana madre, l’equipe degli archeologi e dei tecnici impegnati a gestire il patrimonio, i comuni del territorio, la comunità ecclesiale locale e quella laica.

L’incontro fra agricoltura e archeologia diventa l’occasione concreta per ricostruire (fra memoria e presente) la consapevolezza di una comunità che si ritrova attorno al cibo ed al suo legame con le radici e la storia del suo territorio dove, a fianco agli scavi dell’antico insediamento Messapico e nel parco archeologico è nato un vero e proprio orto a chilometro zero.

Il Parco Archeologico diventa, così, Multifunzionale con i costi dell’attività di ricerca e di promozione che sono sostenuti anche dalla produzione agricola (zucche, meloni, cetrioli, ma anche pomodori, melanzane, fave, fagiolini, insalata e cicorie) cui è stata riservata una parte dei terreni.

Prodotti che vengono venduti una volta alla settimana ai cittadini che possono comprarli direttamente nell’orto e che, così, scoprono un parco archeologico di cui, magari, non sempre avevano conoscenza e consapevolezza.
    Si tratta del progetto “Appia in Tabula”, ispirato alla concezione di crescita auspicata dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu, e che punta a creare tra i produttori agricoli del parco e i consumatori un vero e proprio patto etico finalizzato a sostenere il Parco dei Messapi di Muro Tenente in tutte le sue attività, dalle campagne di scavo, alla gestione e alla valorizzazione.
  Una parte dei raccolti viene poi destinata settimanalmente in beneficenza. In particolare, gli ortaggi vengono consegnati alla Caritas che li utilizza nelle mense per le persone e le famiglie in difficoltà.

Del progetto, realizzato grazie al contributo della Regione Puglia, Christian Napolitano ha sottolineato il valore materiale e simbolico e la possibilità che si ampi coinvolgendo altre aree dei circa trenta ettari in cui si sviluppa il parco archeologico provando, così, ad integrare un modello di fruzione integrato che lo indica come un importante esempio di innovazione.