Pesticidi e salute: cosa dobbiamo sapere.

editoriale a cura di Patrizia Gentilini*
su Iafue PerlaTerra del 17 marzo 2021

Patrizia Gentilini, medico oncologo fra le animatrici dell’ISDE (Medici Per l’Ambiente), è intervenuta la mattina del 17 marzo durante il Notiziario dalla Terra (la trasmissione di informazioni quotidiana su Iafue) all’interno del ciclo settimanale di approfondimento dedicato al “Senso delle Parole”.

Tre le parole di questa settimana: “SALUTE, CITTADINI, SICUREZZA ALIMENTARE”.
Il suo prezioso contributo è proposto con due diverse modalità: un “editoriale scritto” ricco e articolato, che segue, e un suo intervento in diretta audio/video, che potete riascoltare e rivedere.

Le parole di Patrizia Gentilini da Iafue PerlaTerra


Quello che dobbiamo sapere

L’impegno per una agricoltura senza pesticidi e per un cibo che coniughi la salubrità della terra con la salute dell’uomo è più che mai di attualità specie in tempi di Covid 19, perché – come vedremo- il nostro sistema immunitario, fondamentale per difenderci dai rischi infettivi, può essere gravemente compromesso dall’esposizione alle sostanze chimiche usate nell’ agricoltura industriale, in primis i pesticidi.

Col termine pesticidi si intendono tutte le sostanze utilizzate per combattere insetti, funghi, batteri, virus, erbe infestanti etc. Fra esse rientrano i prodotti fitosanitari (Reg. CE 1107/2009) utilizzati in agricoltura: circa 400 sostanze per un totale di circa 130.000 tonnellate utilizzate ogni anno in Italia di soli principi attivi ed i biocidi (Reg. UE 528/2012, Dir 98/8/CE) che hanno i più svariati vari impieghi (disinfettanti, preservanti, pesticidi per uso non agricolo, ecc.) e su cui purtroppo sono carenti informazioni circa quantità utilizzate e scenari d’uso.

Tutte queste sostanze, distribuite quindi deliberatamente nell’ambiente, sono, secondo la definizione di ISPRA, “molecole di sintesi selezionate per combattere organismi nocivi e per questo generalmente pericolose per tutti gli organismi viventi”.  Sono infatti molecole progettate per interferire con i meccanismi fondamentali per la vita quali respirazione, produzione di energia, trasmissione nervosa, riproduzione, che sono comuni alle varie forme di vita, in quanto selezionatisi durante l’intera evoluzione.

L’ azione tossica dei pesticidi va quindi ben oltre il solo bersaglio cui sono indirizzati ed anche l’uomo ne diventa vittima involontaria.

La letteratura scientifica  documenta ormai come non solo l’avvelenamento acuto, ma anche l’esposizione cronica a piccole e ripetute dosi, anche se “nei limiti di legge”, possa comportare un incremento del rischio di patologie cronico-degenerative quali cancro, diabete, patologie respiratorie (Asma, Bronchite Cronica e Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari, ipertensione, obesità, disturbi della sfera riproduttiva, infertilità maschile, disfunzioni ormonali, patologie autoimmuni, insufficenza renale e soprattutto problemi nell’infanzia con l’incremento di leucemie e alterazioni del neurosviluppo (1).

 L’esposizione cronica avviene attraverso diverse modalità: professionale, residenziale (chi abita vicino a campi coltivati con metodi convenzionali), ma anche attraverso aria, acqua e alimenti.

L’ultimo dossier di Legambiente[1] riporta i risultati su 5.835 campioni di alimenti di origine vegetale, condotti da strutture pubbliche nel nostro paese ed emerge che nel 72% della frutta e nel 36% della verdura sono presenti residui e se anche i campioni irregolari sono meno del 2% non possiamo considerarci al sicuro.

Un recente lavoro[2] ha testato una miscela « nei limiti di legge» di azossistrobina, boscalid, clorpirifos, glifosato, imidacloprid  e ne ha valutato gli effetti con indagini “omiche” ( in grado di indagare l’espressione dei geni), confrontandoli con indagini tossicologiche standard. Mentre le misure tossicologiche standard non mostravano evidenza di danno, quelle omiche hanno mostrato cambiamenti sostanziali  nelle cellule di  intestino, sangue e fegato, tanto che l’analisi trascrittomica, a livello epatico,  ha mostrato  cambiamenti nella espressione  di  ben 257 geni.

 Non va dimenticato inoltre che l’azione tossica dei pesticidi si rivolge anche contro l’ambiente microbico intestinale (microbiota) con cui noi viviamo in stretta simbiosi e che svolge funzioni essenziali per la nostra vita, contribuendo al metabolismo, alla biosintesi di vitamine (acido folico, vit. K, vit. del gruppo B) ed ha un ruolo fondamentale sia nel funzionamento del cervello che del sistema immunitario. Studi sperimentali ed epidemiologici dimostrano come livelli anche molto piccoli e ritenuti sicuri di tali sostanze alterino viceversa l’equilibrio fra le varie specie che compongono il microbiota, inducendo disbiosi e favorendo l’insorgenza di svariate patologie.

Uno studio condotto su topi con diversi profili genetici ed alimentati con diete a diverso contenuto di grassi, una delle quali contenente piccole dosi di clorpirifos, ha dimostrato che l’esposizione a lungo termine a tale insetticida altera il microbiota  portando alla liberazione di lipopolisaccaridi  dalle membrane cellulari  dei batteri ed innesca uno stato di infiammazione con conseguente incremento di obesità e tendenza al diabete; addirittura i topi esposti al solo clorpirifos e con dieta priva di grassi hanno presentato effetti significativamente maggiori rispetto a quelli alimentati con dieta ricca di grassi e a quelli geneticamente predisposti a tali patologie. Gli Autori concludono che l’uso diffuso di pesticidi può contribuire all’epidemia mondiale di malattie correlate all’infiammazione quali obesità e diabete (2).

Anche il glifosate danneggia gravemente il microbiota.

Si tratta del pesticida più utilizzato al mondo: 826.000 tonnellate di solo principio attivo a livello globale nel 2014 (circa 0,5 kg su ogni ettaro di suolo agricolo del pianeta), strategico per la produzione di OGM ed al centro di vicende giudiziarie che hanno portato il produttore (Bayer Monsanto) al risarcimento di 10.5 miliardi di dollari per i danni alla salute provocati. Il glifosato fu ritenuto innocuo per l’uomo perché interferisce con un enzima presente in tutte le specie ad eccezione dei mammiferi, ma in grado quindi di alterare gravemente il microbiota facendo prevalere i batteri del genere clostridum, dotati di azione neurotossica. Diversi studi attribuiscono proprio al glifosato, specie per esposizione pre-natale, l’incremento di autismo che si riscontra nell’infanzia (3). Una ulteriore  conferma in tal senso viene da una ampia indagine condotta in California  che evidenzia un incremento  rispettivamente del 16% e del 33% di autismo  e autismo  unito a disabilità intellettuale per esposizione  pre-natale a glifosato entro 2 km dalla residenza materna (4).

Conclusioni

L’esempio del glifosate, considerato innocuo perché non direttamente attivo contro l’organismo umano, è paradigmatico di una scienza miope e  “riduzionista”, che ha perso di vista la complessità dei problemi e l’equilibrio che deve esistere fra i vari ecosistemi per permettere la nostra stessa sopravvivenza. Una agricoltura rispettosa degli equilibri naturali ed in grado di fornirci un cibo che porti salute e non malattie è il primo, fondamentale, cambiamento che siamo chiamati a compiere. I vantaggi di una alimentazione biologica sono ormai ben noti: riduzione del rischio di cancro, in particolare linfomi, allergie, infertilità, malformazioni, obesità, ipertensione in gravidanza, nonché protezione dello sviluppo cerebrale gravidanza e riduzione del rischio di antibioticoresistenza (5).

Con le nostre scelte quotidiane possiamo fare la differenza e non dovrebbe essere difficile capire che se continuiamo a spargere veleni finiamo per avvelenare anche noi stessi e prima ancora il prezioso universo di microbi e batteri che vive dentro di noi e di cui dobbiamo avere la massima cura.

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Bibliografia

  1. Mostafalou S., Abdollahi M Pesticides: an update of human exposure and toxicity  Archives of Toxicology 2017 91:549–599
  2. Liang Y1, Zhan J, Liu D, Luo M, Organophosphorus pesticide chlorpyrifos intake promotes obesity and insulin resistance through impacting gut and gut microbiota. Microbiome. 2019 Feb 11;7(1):19. doi: 10.1186/s40168-019-0635-4.
  3. Isadora Argou-Cardozo, Fares Zeidán-Chuliá Clostridium Bacteria and Autism Spectrum Conditions: A Systematic Review and Hypothetical Contribution of Environmental Glyphosate Levels  Med Sci (Basel). 2018 Jun; 6(2): 29
  4. Ondine S Chenxiao L,   Xin C Myles CAndrew S P Fei Y, 30894343 Prenatal and infant exposure to ambient pesticides and autism spectrum disorder in children: population based case-control study BMJ. 2019; 364: l962.
  5. Vigar V, Myers S, Oliver C, Arellano J, Robinson S A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health?  Nutrients. 2019 Dec 18;12(1):7.

[1] https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/stop-pesticidi-ecco-i-dati-del-dossier-legambiente-sui-residui-che-ci-arrivano-nel-piatto/

[2] https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.08.25.266528v1


*Medico oncologo ed ematologo, membro di Isde Italia