Un paese green

Il neonato Coordinamento “Olga Grapputo”Animali – Ambiente – Legalità per la Valle di Susa in collaborazione con l’amministrazione di “Sos Animali Valle Susa e d’intorni”, pagina nata anni fa per dar voce agli animali domestici e non, smarriti , in cerca di casa o in pericolo, informano su quanto sta succedendo in Valle di Susa, precisamente nel piccolo comune di San Didero.
In un’area pari a 68000 m2, dove RI-COSTRUIRANNO UN AUTOPORTO nel posto dove già ne esisteva uno, finito negli anni 80 e MAI utilizzato (A 10 km c’e già quello di Susa e a 30 quello di Orbassano)
Nell’allegra giostra del TAV piace buttarlo all’aria per farci sopra altri cantieri. In una favola che parla di merci su treni,fanno un posteggio per TIR

La Sitaf, per conto di Telt stà effetuando, oltre al periodo consentito (Fino a 600 metri s.l.m: dal 1° ottobre al 15 aprile) il taglio degli alberi in piena stagione riproduttiva. Questa pratica ferisce o lascia senza riparo i volatili nell’intento di nidificare..
Per spostare l’autoporto di SUSA (TO) a San Didero (TO) sradicano gli alberi , scavano i prati e schiacciano i cespugli, proprio in primavera, distruggendo l’abitat degli uccelli che nidificano e di piccoli mammiferi che in tana incominciano a procreare in un’’area verde, diventata nel tempo luogo potenziale di riserva delle risorse ambientali.

Lungo il fiume, nei cespugli si riproducono alcune specie di volatili esposte ad altri rischi mortali come quelli che vengono direttamente dalla protezione ASSASSINA al cantiere; i Jersey sormontati da filo spinato, (CONCERTINA) , SON0 TRAPPOLE MORTALI PER I VOLATILI , CHE VI SI POSANO
La richiesta è di far sospendere le attività a Sitaf/Telt : “Assumere un alto senso civico di rispetto dell’ambiente e dei valori faunistici, nel segno di una maggiore armonia tra uomo e natura”, di denunciare questa pratica che non solo è eticamente condannabile, ma anche illecita e contraria alle direttive comunitarie.
La violazione del divieto di distruggere o danneggiare i nidi intenzionalmente e disturbare la fauna selvatica durante il periodo della riproduzione comporta, infatti, l’applicazione di sanzioni penali e amministrative.
I nidi sono protetti dalla legge nazionale 157/92. e da alcuni Regolamenti comunali che ne vietano la distruzione. In caso di uccisione di pulli si configura la fattispecie dell’art. 544 bis del Codice penale (Uccisione di animali).
Per allestire il cantiere, sono state chiuse tutte le vie agli animali impossibilitati al di raggiungimento all’acqua, con grate termosaldate .Le recinzioni ,oltretutto sono sormontate da filo spinato israeliano, meglio conosciuto come Concertina. Già in fase di progetto preliminare si sarebbe dovuto calcolare la costruzione di passaggi per la fauna, non di chiuderli.
La minimizzazione degli impatti delle infrastrutture lineari sulla fauna è un aspetto che deve essere considerato fin dalle fasi di progettazione, evitando di distruggere gli habitat più sensibili.
Gli effetti negativi dell’interruzione della continuità ambientale risultano amplificati in determinate situazioni ambientali e geomorfologiche, ad esempio nel caso di infrastrutture situate in prossimità dei margini di transizione tra due ambienti ad ecologia diversa (ecotoni, margini di un bosco, corsi d’acqua.
Il grande chiarore notturno delle luci di questa grande opera inutile a San Didero visibile da lontano e…in un mondo in cui bisogna ridurre ogni forma di inquinamento, anche luminoso, e di consumo energetico, questo cantiere è la chiara dimostrazione della grande farsa che sta dietro alla cosiddetta transizione ecologica
Lì dentro, circondati da reti e barriere invalicabili, decine di animali selvatici, impossibilitati a fuggire, vagano spaventati tra scavi e ruspe nel loro habitat devastato. Sempre che siano ancora vivi, visti i pericoli a cui sono sottoposti.
Illuminare a giorno rischia oltretutto di disorientarli ulteriormente. Per molti animali l’alternanza del buio e della luce è fondamentale. Un autentico crimine ambientale che si sta compiendo impunemente tra l’indifferenza dei più. Troppo flebili e poco incisive appaiono al momento le proteste della maggior parte delle associazioni che si occupano di tutela animale e ambientale, anche perché le normative vigenti limitano le loro possibilità di azione a difesa degli animali selvatici, a differenza di quanto potrebbe accadere se fossero coinvolti animali d’affezione, mentre occorrerebbe poter agire in fretta e in modo energico e incisivo in tutte le sedi legali.
Al fine dei lavori l’unica cosa GREEN saranno i tetti delle infrastrutture, COME DA PROGETTO TELT