Con due donne nella presidenza e un gruppo dirigente allargato, inizia il nuovo cammino di Altragricoltura.

Dodici ore ininterrotte di lavoro, oltre cento partecipanti attivi, rappresentanze da tutte le regioni italiane, molti ospiti, una sessione pubblica iniziale come pubbliche anche le conclusioni, due sessioni seminariali e di dibattito interno, tre commissioni al lavoro (redazione dei documenti, elettorale, statuto), due eventi pubblici serali: sono alcuni dei numeri che hanno sottolineato quantitativamente i risultati della quinta assemblea nazionale di Altragricoltura che si è tenuta sabato dieci aprile 2021.

Risultati conseguiti da un lungo lavoro di preparazione durato tre mesi di confronto e lavoro che chiudono un percorso di sviluppo del movimento che compie in questi giorni 20 anni aperto dalla Quarta Assemblea Nazionale tenuta a Roma nella Città dell’Altra Economia nel 2018. Si mette in campo, cosi una proposta matura per la costruzione di una nuova soggettività degli agricoltori e delle agricoltrici italiani che scelgono la Sovranità Alimentare come proposta su cui riorganizzare i propri interessi, l’agroecologia dei diritti come via per realizzarla.

Gli interventi della sessione pubblica della mattina avevano già segnato il campo degli obiettivi che poi sarebbero stati colti con i lavori assembleari. Produrre un documento che sarà alla base del lavoro dei prossimi anni per lo sviluppo e il radicamento nel territorio delle reti e degli Spazi delle Case della Sovranità Alimentare che si costituiscono come nodi di partecipazione, progettazione, ricostruzione di una nuova comunità.

Cosa vogliamo fare, per chi e contro chi lo vogliamo fare, come e con quali strumenti ci mettiamo in campo per un processo che è soprattutto del fare e che punta a incidere nella realtà per contribuire a fuoriuscire dalla crisi sono i documenti scritti coralmente dall’assemblea e sottolineati dalla presentazione di dieci ordini del giorno che ne integrano obiettivi e contenuti. Mettere in campo un movimento vivo, costruire uno spazio pubblico di partecipazione, edificare i tasselli di una rete che partecipi di un processo ampio di democratizzazione del Paese partendo dal restituire senso e valore sociale, economico, culturale e ambientale al lavoro della terra, alla produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del cibo, atto indispensabile per la vita da sottrarre al grande furto di ricchezza che il capitalismo del nostro tempo sta realizzando restituendoci la crisi.

Una proposta che non vive di isolamento e tantomeno di autoreferenzialità ma, al contrario in un percorso ricco di relazioni culturali, sociali e politiche come hanno sottolineato gli ospiti che sono intervenuti nella parte pubblica (Giuseppe Mangonoe per LIberi Agricoltori, Ernesto Abate per il Sifus Confali e Vincenzo Tosti per l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare), i diversi (parlamentari e rappresentanti sociali) che hanno alimentato il dibattito negli eventi serali e quelli che hanno partecipato ai lavori degli iscritti.

Questo cospicuo pacchetto di contenuti, frutto di una scrittura collettiva prodotta in un lungo lavoro partecipato, consegna gli strumenti e gli obiettivi al nuovo gruppo dirigente di Altragricoltura chiamato già a impegnarsi su nuove e vecchie vertenze, a sostenere lo sviluppo di pratiche agroecologiche che rigenerino i territori e spingano la produzione e l’economia del cibo dei diritti, a tenere insieme la battaglia per difendere le aziende in crisi con quella delle economie rigenerative, ricollocandole dentro la proposta generale della Nuova Riforma Agraria fondata su base democratica e popolare e sostenuta da una grande Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare.

Il gruppo dirigente cui è stato affidato il compito di avviare la fase nuova tiene dentro in un equilibrio che punta a cogliere e valorizzare le diversità nella sua composizione a partire dalla integrazione di militanti della prima ora e di nuovi contributi. Nasce cosi la presidenza composta da tre persone: Tano Malannino (agricoltore siciliano), confermato presidente nazionale, viene affiancato da due donne, Miriam Corongiu (contadina campana) e Maddalena Cualbu (pastora sarda) a segnare uno dei piani di cui si è arricchito il percorso: la piena integrazione della differenza di genere e l’approccio ecofemminista. Una presidenza cui si affianca il nuovo tesoriere (Pasquale Petrarulo) con il compito di pianificare e mettere in campo la costruzione di un lavoro strategico sulle risorse. E’ in questo contesto che vengono integrati nel gruppo dirigente i coordinatori responsabili dei diversi strumenti strategici della rete (Soccorso Contadino, Centro Servizi e sportelli per lo Sviluppo Rurale, Associazione per la Sovranità Alimentare, Radio Iafue, Rete PerlaTerra, Rete dei Contadini Senior, dei Giovani per la Sovranità Alimentare, Forum del Grano, Altragricoltura Bio, Rete dei Pastori, Rete degli Apicoltori, Forum per la Nuova Riforma Agraria).

Cento giorni di tempo per il nuovo gruppo dirigente chiamato fin da subito a pianificare lo sviluppo della rete in tutte le Regioni italiane e ad implementare gli strumenti in campo per dare un ulteriore spinta alla capacità operativa di agire e incidere nella realtà del Movimento che ha convocato per la fine del mese di Luglio (al termine della Marcia dell’Alleanza per la Nuova Riforma Agraria) la sua conferenza nazionale d’Organizzazione con l’obiettivo di raccogliere il lavoro dei prossimi mesi e preparare Altragricoltura all’appuntamento sociale decisivo dell’autunno.

Un compito gravoso ma vissuto con grande entusiasmo dal nuovo gruppo dirigente, pronto ad integrarsi con i nuovi contributi che nelle prossime settimane vorranno aderire al progetto e consapevole di poter contare sul sostegno di tante e tanti che guardano a questa esperienza con speranza nella consapevolezza che oggi si propone come uno dei terreni più avanzati di sperimentazione sociale e politica nel Paese. A promuovere i contributi allo sforzo dei contadini e delle contadine di Altragricoltura è chiamato un Comitato di Sostegno che affianca i lavori del direttivo e che è coordinato da Gianni Fabbris, che come presidente dell’Associazione Michele Mancino promosse nel 2001 la nascita di Altragricoltura e che, da oggi, assume la carica di Presidente Onorario,