Noi uomini, donne e comunità decidiamo di lavorare insieme. Da ora siamo più forti

Questo il testo della risoluzione su cui si convoca l’Assemblea fondativa della Costiuente per l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare.

RESTITUITECI I DIRITTI, RIPRENDIAMOCI LE PAROLE

Noi, uomini e donne provenienti da esperienze diverse e collocati in diversi luoghi fisici e sociali, ci siamo ritrovati nell’assemblea convocata dal Comitato promotore della Costituente dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare dal titolo “Restituiteci i diritti, riprendiamoci le parole”.

Siamo agricoltori, pescatori, contadini, pastori, allevatori, braccianti, indigeni e migranti, tecnici, ricercatori, trasportatori, militanti sindacali o nei movimenti sociali e di territorio, cittadini impegnati a difendere e rivendicare i diritti individuali e collettivi nelle nostre comunità rurali ed urbane ed oggi, insieme decidiamo di unire i nostri sforzi per uscire dalla crisi economica, produttiva, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo ricacciati dal dominio dei padroni del cibo e del territorio.

La nostra decisione è, oggi, quella di costruire uno spazio comune in cui far vivere le nostre diversità, che noi consideriamo una ricchezza garanzia di pluralismo e creatività, per lavorare insieme e in rete assunta come il diritto fondamentale dei popoli a determinare il proprio modello di produzione, distribuzione, consumo del cibo e gestione dello spazio. Un diritto fondato sui beni comuni, modalità “contadine”, agroecologiche ed etiche, sulla democrazia economica e sociale sulla partecipazione.

Ci siamo riuniti oggi che è il 10 dicembre giornata in cui il mondo ricorda la Dichiarazione Universale dei diritti Umani delle Nazioni Unite, perché, capovolgendo il modello del cibo, del territorio, delle relazioni umane come merce che ci consegna la crisi per i più e grandi vantaggi per pochi (oltre che un mondo ecologicamente sempre più insostenibile) affermiamo, al contrario il cibo, il territorio e la società dei diritti.

La nostra, è un’Alleanza Sociale perché puntiamo a rendere protagoniste del cambiamento le persone che si riorganizzano e si incontrano in un cammino di liberazione dal capitalismo del nostro tempo sempre più urgente.
Siamo convinti e determinati nell’unificare le nostre resistenze facendo incontrare le mobilitazioni e le battaglie per la terra, per il lavoro, per i beni comuni con quelle di difesa ecologica dell’ambiente e del territorio.

La Nuova Riforma Agraria e dell’Agroalimentare Popolare è il terreno su cui ricomporre molti dei nostri interessi e delle nostre esperienze

E’ con questi intendimenti che oggi avviamo il percorso per pretendere il riconoscimento dei diritti individuali e collettivi e per chiamare tutti noi a riprenderci il controllo delle parole, dei contenuti, degli obiettivi del cambiamento.

Con questi intendimenti, oggi, decidiamo:

  • Di avviare il percorso della Costituente dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, come spazio aperto e plurale in cui decidere insieme ed agire insieme. E’ costituente nel senso che è solo un punto di partenza in cui, insieme, definiremo un percorso capace di accogliere contributi e contenuti secondo modalità orizzontali e di piena condivisione
  • Di porre alla base del nostro agire tre piani di iniziativa in cui ognuno è chiamato a dare il proprio contributo avendo la garanzia di essere pienamente riconosciuto/a per quanto vorrà/potrà mettere in comune:
    – il piano della costruzione di una rete in cui socializzare le tante esperienze e lavorare a progetti comuni
    – il piano delle campagne e delle mobilitazioni per sviluppare consapevolezza sociale e premere nei confronti delle istituzioni e della politica perché cambi capovolgendolo il quadro dentro cui i nostri sforzi si esprimono
    – il piano del lavoro per mettere in campo strumenti operativi capaci di fare più forte e di rendere più efficace il nostro lavoro (conoscenza, formazione, comunicazione, strumenti di rete, ecc.)

Come primo atto su cui avviare il lavoro decidiamo di promuovere la Campagna “Per l’agroalimentare dei diritti“, come prima azione comune da sviluppare nei prossimi mesi con l’obiettivo principale di promuovere nella consapevolezza sociale l’idea che un altro agroalimentare è possibile fondandolo sui diritti.

Decidiamo, inoltre, che tutte le proposte e gli ordini del giorno che vengono dagli interventi nell’assemblea del 10 dicembre vengono assunti collettivamente e posti come agenda in discussione per la prima riunione collettiva in cui ci aggiorniamo, riunione in cui oltre che l’agenda decideremo le prime forme di coordinamento fra di noi che, comunque, saranno assunte sulla base dei principi di condivisione, inclusione, orizzontalità e pari dignità fra i diversi soggetti che vi parteciperanno.

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