L’onorevole Palmeri (Attiva Sicilia) a Radio IàFuë: «Da Coldiretti grave opposizione al nostro disegno di legge “green”»

La quarta giornata del nuovo ciclo di trasmissioni di Radio IàFuë, la web-radio-tv agricola della casa editrice Rete PerlaTerra, andata in onda oggi sui maggiori canali social(*), è stata caratterizzata dalla partecipazione dell’On.le Valentina Palmeri, deputata dell’Assemblea Regionale Siciliana in seno alla lista civica Attiva Sicilia.

Nell’intervenire per illustrare il disegno di legge a cui il suo gruppo sta lavorando, relativamente alle tematiche agricole. ambientali e alimentari, l’On. Palmeri ha evidenziato una serie di criticità che l’iter attuativo della proposta sta incontrando, nelle azioni di contrasto variamente opposte da diversi soggetti, politici e sindacali isolani.

L’azione di Attiva Sicilia tende a valorizzare una delle maggiori ricchezze dell’isola: le produzioni agroalimentari tipiche impregnate di secoli e millenni di storia, di alti valori ambientali, di un’infinità di culture locali, del presidio dei territori e non solo. Produzioni che il più delle volte sono biologiche o agroecologiche, con una forte e positiva ricaduta per la qualità del suolo, delle acque e dell’aria.

«La nostra priorità attuale», esordisce Palmeri, «è la salvaguardia del clima. In questi giorni il gruppo intergovernativo per il cambiamento climatico ha diffuso dati preoccupanti: un quarto delle emissioni nocive provengono da agricoltura e allevamenti, principalmente intensivi, e da altre attività produttive. I dati sullo stato dei suoli e delle acque non possono non allarmarci; l’impegno dev’essere rivolto senza indugio verso una transizione ecosostenibile. Questo per far sì che l’agricoltura riduca il suo livello di impatto. È chiaro che affrontare queste necessità nell’àmbito pratico, ovvero nelle attività agricole, è estremamente difficile e complesso».

«Ce ne rendiamo conto ogni giorno di più», prosegue la deputata siciliana «andando a toccare con mano l’ostruzionismo che subiamo da vari soggetti: dal 2017 abbiamo iniziato il nostro percorso, che ci ha portato alla definizione del disegno di legge. Da due mesi e mezzo è in Commissione Agricoltura, dove ha ricevuto varie richieste di approfondimenti e stop che potete immaginare» e questo non solo dalle forze politiche antagoniste.

«Abbiamo infatti ricevuto», e questo è il grido d’allarme dell’On. Palmeri, «un documento della Coldiretti che richiede di modificare profondamente il disegno di legge, se non addirittura di non approvarlo, perché dal loro punto di vista si va ad inserire una nuova tipologia di azienda agricola – l’azienda agroecologica – che non esisterebbe nello scenario normativo europeo. Inoltre, a detta degli esponenti del primo sindacato agricolo italiano, si andrebbero ad inserire troppi vincoli ambientali».

In particolare e in sostanza, il disegno di legge di Attiva Sicilia si fonda su una vera e forte matrice ambientalista, andando a riconoscere ufficialmente le aziende agroecologiche, e a valorizzarle senza di fatto introdurre nulla di nuovo, in quanto esse esistono di fatto da anni. «Non sono», spiega Palmeri, «semplici aziende biologiche, bensì realtà che introducono dei forti concetti di connessione con gli ecosistemi circostanti, tutelano specie e sementi autoctone e metodiche agricole non impattanti. Sono aziende con importati valori aggiunti da sostenere».

«A parte le pratiche agricole», argomenta la deputata siciliana, «il nostro disegno di legge mira a regolamentare le importazioni e i controlli per quelle che sono le competenze della Regione Siciliana. Competenze sanitarie, date anche dal principio di salvaguardia della salute, e anche su questo Coldiretti ci oppone un grave atteggiamento critico». «Si badi bene: qui c’è tutto il problema del glifosato    e del grano», aggiunge Palmeri, «su cui la nostra lista civica è intervenuta con estrema decisione, come era opportuno fare».

Va sottolineato, concludendo, quanto l’operato di Attiva Sicilia sia da oltre tre anni in linea – se non anticipatore – delle più attuali tematiche in campo agroecologico, in sintonia con i più ambiziosi obiettivi indicati dalla Commissione Europea: con il piano “Green New Deal” e con la strategia “Farm to Fork”, che proprio nei giorni scorsi hanno subìto un grave contraccolpo nel voto del Parlamento Europeo sulla nuova Pac. Su questo tema di fondo Radio IàFuë ha programmato il palinsesto della prossima settimana.

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