Presadiretta…un’occasione sprecata.

L’agricoltura, forse, con eccessivo ritardo, ha conquistato lunedì sera le prime pagine dei mass media. Una delle trasmissioni di inchiesta della Rai ha cercato di rimettere al centro i nodi di un “sistema” produttivo, così è stato definito dal conduttore Riccardo Jacona, che dal rango di primario sta gradatamente passando ad una non meglio identificata trappola per braccianti bisognosi di lavorare e per cittadini bisognosi di consumare.
L’inchiesta di Presadiretta ha sicuramente toccato in forma non da cartolina un vulnus del sistema, quella filiera della Grande Distribuzione Organizzata che è la sola ad introitare favolosi profitti senza sporcarsi le mani. E, senza colpo ferire, riuscire a vendere cibi che ben poco hanno a che vedere con la salute dei cittadini.
Presadiretta ha spiegato il ricatto verso i produttori che invece le mani se le sporcano sul serio e, di riflesso, verso i braccianti anello debole di una catena che di fatto stritola gli ultimi. Pur non entrando più di tanto nei meccanismi reali, come per esempio, la frode della merce che viene spacciata come Made in Italy mentre invece ha tutt’altra provenienza, Presadiretta ha portato alla luce la furbata della doppia asta ( di cui abbiamo parlato nel seguente articolo), e di altri mezzi che vengono utilizzati grazie alla complicità di chi deve controllare e invece spesso e volentieri gira la testa dall’altra parte. Ci rendiamo conto che in poco tempo non poteva essere raccontato tutto per filo e per segno. Eppure sarebbe stato però molto interessante e istruttivo.

Buona parte della trasmissione, però, è stata offerta come tribuna alla ministra Bellanova che, a sentir bene, non è che abbia poi tanto chiarito le idee, anzi. Di fronte a tanto scempio di dignità, di fronte al paradosso di un “libero commercio” che di libero non ha proprio niente ci saremmo aspettati un impegno di maggior spessore. Mentre invece il quadretto commovente e anche un po’ trito è stato il solito, quello di una ministra che viene dalle campagne e quindi adesso si farà sentire da chi di dovere.

Già immaginiamo i consigli di amministrazione della Gdo tremare dalla paura. In realtà qualche messaggio Bellanova l’ha mandato. Per dire cosa? Semplice, la Gdo può continuare a fare quello che ha fatto finora, certo, senza esagerare; intanto il governo per coprire le magagne è disposto a metterci un po’ di soldi così saranno tutti felici e contenti. I soldi dei cittadini, ovvio. Insomma, non è bastato il Covid a ricordarci che l’agrobusiness è alla canna del gas e che se non cambia il modello di sviluppo le conseguenze saranno pesanti.

Questo sembra non interessare la politica che si appresta a banchettare con il Recovery fund.
Presadiretta, sostanzialmente, ha seguito questa linea. Ben lungi dal parlare del fatto che oggi un’altra agricoltura è possibile e necessaria, che in giro ci sono tante esperienze che indicano una strada del cibo giusto e del rispetto dell’ambiente, ha ricalcato in pieno gli slogan della politica e delle istituzioni. Probabilmente l’asta al doppio ribasso verrà annullata, sempre con calma e per favore, ma tutto il resto, cioè lo strapotere della Gdo, rimarrà in piedi. E gli agricoltori continueranno ad essere ricattabili a tutti i livelli.

Fabio Sebastiani