La Procura chiede l’arresto per gravissimi reati per oltre dieci anni di carcere. Altragricoltura chiede l’incontro con la Commissione Antimafia

Il presidente di Altragricoltura Tano Malannino scrive alla Commissione Antimafia chiedendo un incontro urgente.
A fondamento della richiesta vi sono tre circostanze:
a) la possibilità di integrare con documenti e atti gli elementi già esposti da Gianni Fabbris che in sede di audizione in Aprile presso la Prefettura di Matera aveva denunciato la gravità della condizione della legalità nelle aree rurali di alcune zone della provincia di Matera e l’inadeguatezza delle procedure e dei metodi di indagine per individuarne ragioni, dinamiche e protagonisti
b) la possibilità di produrre documentazione circostanziata relativa ad episodi e circostanze che documentano le nostre denunce e contraddicono le asserzioni rese in successiva audizione presso la Commissione Antimafia da parte della Dott.ssa Celestina Gravina che ha tacciato l’operato dell’Associazionismo democratico lucano di non produrre fatti ma solo agitazione e di operare con metodi non corretti
c) le modalità e il merito con cui la Procura della Repubblica ha chiesto in questi giorni l’arresto di Fabbris. I reati per cui la Procuratrice della Repubblica Celestina Gravina ha proposto l’incriminazione sono: “estorsione aggravata e continuata nella forma tentata”  (81cpv-56-110-112 nn.1e2) e rapina aggravata (628 comma 3 n 1). E’ pur vero che il GIP non ha accolto le richieste ed ha riqualificato l’ipotesi di reato per cui Fabbris è indagato in “violenza privata” (art. 610) ed è certo che in sede di interrogatorio di garanzia Fabbris potrà ben giustificare e chiarire il suo operato tenuto alla luce di una rigorosa per quanto decisa correttezza sindacale ma i reati per cui la Procura della Repubblica ha chiesto l’arresto appaiono fuori da ogni giustificazione logica, abnormi  (prevedono possibili condanne per dieci anni di reclusione ovvero condanne per reati da criminalità organizzata o da delitti gravi) e privi di aderenza a qualsiasi ipotesi riferibile alla realtà. Dunque un passo giudicato fuori dalla correttezza formale e sostanziale.

La lettera alla Commissione Antimafia viene inviata per conoscenza ad i parlamentari lucani ed ai componenti la Commissione stessa e il Presidente Nazionale di Altragricoltura ne illustrerà ulteriori elementi la mattina del 25 Agosto nella Conferenza stampa convocata alle ore 8,30 nell’Azienda di Leonardo Conte in agro di Tursi

Segue il testo della lettera 

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Alla Commissione Antimafia

del Parlamento Nazionale
Roma

Policoro, 22.8.14

Oggetto: richiesta incontro

Preg.mo On.le Rosy Bindi
Le scrivo per chiederLe una audizione urgente per poterle riferire e produrre documentazione relativa a quanto sta accadendo nel territorio della Provincia di Matera ed in particolare nel Metapontino.
Lei ha avuto modo di incontrare un nostro dirigente Nazionale, il Sig. Gianni Fabbris durante l’audizione dalla Commissione Antimafia convocata lo scorso mese di Aprile presso la Prefettura di Matera.
In quella occasione Fabbris ha espresso la sua forte preoccupazione sulla situazione del Metapontino ed ha lamentato una generale sottovalutazione dei fenomeni criminali e della condizione della legalità nelle aree rurali.
Ha, inoltre, fatto riferimento ad una modalità inadeguata con cui si affrontano anche sul piano delle indagini fenomeni complessi che non possono essere derubricati a “fuocherelli” ma che, al contrario, richiederebbero una capacità di lettura ed un adeguato investimento di risorse investigative.
Apprendiamo dalla lettura del verbale dell’audizione tenuta nel mese di giugno dalla Dott.ssa Celestina Gravina procuratore della Repubblica a Matera che in quella sede sarebbero stati prodotti, in relazione alla nostra attività sindacale, articoli di giornale che documenterebbero da parte nostra metodi non conformi alla correttezza e che veniamo (noi come altri esponenti dell’associazionismo democratico materano e lucano) criticati perchè non avremmo sottoposto casi concreti ma al contrario faremmo solo agitazione sulla stampa.
Le chiediamo di poterLe portare e illustrare la documentazione di quanto Le abbiamo asserito nell’audizione da cui si evince in maniera chiara a cosa ci riferiamo e quali casi concreti abbiamo sottoposto all’attenzione delle istituzioni e degli Uffici competenti.
Le chiediamo anche di poterle riferire su una circostanza che ci sembra assolutamente inquietante. Noi stiamo denunciando e chiedendo da tempo (in provincia di Matera come altrove dove riteniamo ce ne siano le necessità) l’apertura di indagini e inchieste su alcuni fenomeni come quelli delle vendite all’asta delle aziende agricole in crisi. In questi ultimi mesi Altragricoltura è stata impegnata in Basilicata in una vasta mobilitazione ed iniziativa sia sul piano legale che sociale relativa ad una azienda all’asta di cui è avvenuta la vendita. La procura della Repubblica di Matera ha chiesto per il nostro dirigente Gianni Fabbris l’incriminazione per gravissimi fatti come quelli di estorsione e rapina (reati che potrebbero portare ad una condanna a circa dieci anni di reclusione) in relazione alla gestione della sua attività sindacale e ne ha proposto l’arresto.
È pur vero che il GIP ha riqualificato i reati e che siamo in attesa dell’interrogatorio di garanzia per cui non abbbiamo alcun dubbio potrà essere chiarito fino in fondo la correttezza dell’operato del nostro dirigente ma a Gianni Fabbris sono state imposte misure restrittive della libertà personale come l’obbligo di dimora nel suo comune oltre che essere imposta la perquisizione a lui ed all’agricoltore che difendiamo alla ricerca di “pericolosi documenti sulla vertenza”..
Ci sembra, invero, di essere di fronte ad un atteggiamento abnorme pericolosissimo perchè colpisce la funzione sindacale e soprattutto induce nella società l’idea che è inutile condurre trasparenti iniziative di denuncia.
In questi due giorni si stanno susseguendo innumerevoli prese di posizione su questa vicenda da parte di Enti, rappresentanti istituzionali , cittadini e Associazioni di tutta Italia ma rimane gravissima una ferita di cui noi Le vorremmo circostanziare le modalità che ci hanno visti coinvolti.
Nel ringraziarLa per l’attenzione, rimaniamo in attesa

Tano Malannino – Presidente Nazionale