Caso Fabbris e vertenza Conte: le decisione dell’assemblea e la lettera all’Ufficiale Giudiziario

com. st.

DECISA LA COSTITUZIONE DEL COMITATO CONTRO LO SCIACALLAGGIO E PER IL DIRITTO ALLA RESISTENZA CIVILE
CHE AVVIA I SUOI LAVORI CON LA RICHIESTA DELL’APERTURA DI UN’INCHIESTA SUL RISPETTO DELLA GARANZIA DI MASSIMA TRASPARENZA ED EQUITA’ NELLE PROCEDURE ESECUTIVE IMMOBILIARI
CONVOCATO IL PRESIDIO PRESSO L’AZIENDA CONTE PER LUNEDI 25 AGOSTO 2014 CON LA RICHIESTA DI RINVIO
SOLLECITATO IL PIU’ RAPIDO CHIARIMENTO DEL CASO FABBRIS PERCHE’ POSSA TORNARE A SVOLGERE IL SUO RUOLO SINDACALE

L’assemblea convocata ieri sera (22 agosto 2014) nella Sala Parrocchiale della Chiesa Madre di Policoro ha visto una lunga e partecipata discussione per valutare la situazione all’indomani dei provvedimenti restrittivi nei confronti di Gianni Fabbris e per decidere come proseguire nell’iniziativa di difesa degli interessi delle comunità colpite dalla crisi.
Unanime il giudizio e la valutazione sul provvedimento di restrizione della libertà assunto nei confronti di Gianni Fabbris: gravissimo. Gravissimo che nella contestazione dei supposti reati a Fabbris non viene in nessun modo tenuto conto del suo ruolo, della sua attività e delle sue pratiche agite a nome del Sindacato nè del fatto che tutta la vertenza contro lo sciacallaggio, la crisi e le vendite all’asta è condotta a nome dell’organizzazione di rappresentanza ma, al contrario, viene ridotta a fatti di pura delinquenza. Viene, di fatto, consapevolmente o meno, impedito a Fabbris di svolgere la sua attività sindacale imponendogli l’obbligo di dimora e viene misconosciuto lo stesso diritto dei cittadini e delle comunità di resistere, difendersi e far valere i propri diritti.
Durante la serata Fabbris ha ripercorso puntualmente le tappe e gli obiettivi di una delle mobilitazioni ed iniziative in corso di Altragricoltura e che, in particolare, sulla vicenda del contrasto alla crisi economica e sugli effetti dell’indebitamento ha visto fin qui sviluppare negli anni innumerevoli iniziative sia nelle sedi istituzionali (Camera, Senato, Regioni, ecc..) sia nel tessuto sociale. In particolare sulla vicenda Conte Fabbris ha ricapitolato i cinque obiettivi che il Sindacato si è dato: a) quello di tornare a chiedere alla Regione ed al Governo misure urgenti per la moratoria delle esecuzioni, misure per il rilancio e il consolidamento del reddito, una nuova legislazione di garanzia che renda trasparenti le procedure delle aste; b) quello di denunciare il fenomeno dello sciacallaggio sul piano sociale, etico ed economico come degenerazione che interviene quando la politica e il Governo non assumono le proprie responsabilità; c) quello di chiedere che sul fenomeno della vendita all’asta si apra finalmente un’inchiesta tesa ad accertare le modalità come avvengono nel territorio metapontino ed, in particolare, se si possano escludere trust organizzati e procedure illegali e l’uso di capitali illeciti; d) quello di persuadere chi ha comprato all’asta l’azienda Conte di rendersi disponibile un compromesso motivato dalla solidarietà e, comunque, di rilanciare l’azienda e la sua funzione produttiva e di agricoltura sociale.
Sulla base di questi obiettivi, Fabbris ha confermato la ferma intenzione del sindacato e del movimento di proseguire nelle iniziative in corso rivendicando a pieno il diritto dei cittadini ad organizzarsi ed a resistere nelle forme democraticamente previste nello spirito del dettato costituzionale che riconosce e richiama la libertà di azione sindacale come uno dei pilastri della democrazia.
Lo stesso Fabbris e gli altri intervenuti di Altragricoltura hanno sottolineato come sono assolutamente tranquilli che lo sviluppo delle iniziative giudiziarie in corso non potrà che dare atto al Sindacato della sua correttezza nell’iniziativa anche nel caso della vertenza Conte che proprio in questi giorni sta conoscendo sviluppi importanti. Due giorni prima dell’adozione dei provvedimenti restrittivi contro Fabbris, l’Avv. Melidoro aveva depositato una memoria con una serie di osservazioni al tribunale di Matera in cui venivano manifestate perplessità e dubbi sulla procedura in corso che inspiegabilmente l’Ufficiale Giudiziario non ha voluto verbalizzare durante gli ultimi due tentativi di accesso all’azienda (mentre nei primi due erano stati recepiti da chi lo aveva preceduto).
Il Giudice del Tribunale di Matera ha ritenuto meritevoli di approfondimento le osservazioni giuridiche contenute nelle dodici pagine di atto depositato ed ha fissato un’udienza per la comparizione delle parti e la discussione del merito il giorno 4 settembre presso il tribunale.
Evidentemente non erano cosi inaccettabili le richieste espresse democraticamente durante gli ultimi due tentativi di accesso e, dunque, durante la riunione di ieri sera si è deciso di inviare una lettera all’Ufficiale Giudiziario con la richiesta di rinviare l’esecuzione prevista per il giorno 25 a dopo il 4 settembre in modo da consentire nella sede legale propria (quella del tribunale e non quella della strada) di approfondire e chiarire i diversi aspetti relativi alla procedura ed alla modalità con cui questa sta avvenendo.
Al fine di consegnare la lettera e di discuterla con l’Ufficiale Giudiziario, l’assemblea ha nominato una delegazione composta da diverse personalità fra cui il Presidente Nazionale di Altragricoltura (Tano Malannino), l’On.le Antonio Placido, Don Basilio Gavazzeni e altri.
Viene dunque confermata la convocazione di una iniziativa presso L’azienda Conte con una larga partecipazione dalle ore 8,30 del mattino dove è convocata una conferenza stampa per illustrare lo stato delle iniziative e permettere ai parlamentari ed ai rappresentanti istituzionali (di cui daremo domani la conferma di tutte le presenze) di poter illustrare ai giornalisti il contenuto di alcune interrogazioni parlamentari che saranno depositate nella prossima settimana sul caso Fabbris ed al Presidente di Altragricoltura di entrare nel merito della lettera inviata alla Commissione Parlamentare Antimafia con cui Altragricoltura chiede una ulteriore audizione per poter documentare le sue osservazioni e i documenti in suo possesso circa le modalità con cui la Procura della Repubblica di Matera ha operato nella vicenda e circa la critica sul fatto che non vengono avviate inchieste efficaci su fenomeni criminali spesso ridotti a “fuocherelli” o cortocircuiti.
L’assemblea, che si è conclusa a tarda ora e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di diverse associazioni e realtà organizzate di diverse zone dell’intera Regione (fra cui Chicca D’Alessandro per Libera, Don Basilio Gavazzeni per la Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla e Angelo Festa per la Fondazione Famiglia e Sussidiarietà) ha convenuto di dare vita ad una rete ed un collegamento stabile delle iniziative dentro un COMITATO CONTRO LO SCIACALLAGGIO E PER IL DIRITTO ALLA RESISTENZA CIVILE che si pone fin dall’inizio alcuni obiettivi concreti fra cui due sopra ogni altro: quello di promuovere il massimo della informazione sui fenomeni dello sciacallaggio, dell’usura e delle vendite all’asta, quello di proporre modifiche all’ordinamento per tutelare i diritti delle persone colpite (fra cui quello di chiedere l’accertamento automatico per tutte le vendite all’asta sopra i diecimila euro al fine di verificare la provenienza dei capitali investiti), e quello di chiedere l’apertura formale di un’inchiesta che accerti il modo come vengono gestite le aste in provincia di Matera e che verifichi se si possa escludere l’esistenza di trust e cordate organizzate per la gestione delle aste e l’uso di capitali illeciti o al nero.
Alla fine della riunione i convenuti si sono dati appuntamento per lunedi mattina all’azienda Conte dove non sarà presente Gianni Fabbris per il provvedimento restrittivo e perchè alle ore 10 di lunedi mattina sarà davanti al Giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia