I movimenti rurali a Roma, per dare efficacia alle mobilitazioni contro la crisi, coordinare le iniziative, proporre piattaforme unitarie, rilanciare il diritto a produrre la funzione sociale dell’agricoltura e i diritti al cibo.
In una parola per cambiare conquistando la Sovranità Alimentare.
Com. stampa.
Su invito di Altragricoltura- Confederazione per la Sovranità Alimentare movimento contadino attivo in Italia dal 2001 (presente e promotore di molte vertenze per il diritto a produrre, attivo nelle reti di economia del ciclo corto e delle produzioni di territorio e organizzato in sindacato di rappresentanza), delegazioni di agricoltori di diverse regioni e aree italiane si troveranno a Roma per organizzarsi e dare uno sbocco alle molte iniziative che si stanno conducendo in questi anni contro la crisi dell’agricoltura. “Noi” dice Tano Malannino agricoltore di Vittoria e Presidente di Altragricoltura “siamo convinti che sia arrivata l’ora di unificare gli sforzi e gli obiettivi mettendo insieme le nostre diverse esperienze “. Perché, si legge nell’invito di convocazione della giornata a firma del direttivo di Altragricoltura, le esperienze “per quanto diverse, hanno avuto gli stessi avversari: l’azione dura di chi sta lucrando sulla crisi (lobbies, usurai, speculatori, avvoltoi di vario genere, concentrazioni commerciali e finanziarie, ecc. ) e le organizzazioni professionali storiche che, completamente delegittimate nella loro funzione di rappresentanza, continuano a mantenere lo status quo ad unico vantaggio della loro gestione delle quote di potere e degli interessi finanziari che ancora conservano”.
L’obiettivo, per Altragricoltura, è quello di innovare socialmente e trovare la strada dell’alternativa alla morte della nostra agricoltura produttiva ed alla funzione sociale del lavoro agricolo e gestione della terra; la Sovranità Alimentare, ovvero il diritto dei cittadini italiani di poter decidere il proprio modello di produzione, distribuzione e consumo del cibo e di gestione del territorio, può essere la base democratica, economicamente, ambientalmente e socialmente riconosciuta per cambiare le scelte politiche che hanno accelerato e determinato la drammatica situazione nelle campagne.
All’appello di Altragricoltura stanno rispondendo in diversi che si troveranno a Roma il 29 Gennaio prossimo e, dopo aver partecipato la mattina in Vaticano all’Udienza Pontificia col Papa insieme alle Fondazioni Antiusura (dove saranno con uno striscione dal titolo “Il nostro amore per il lavoro della terra difende le comunità, l’usura e la crisi nelle campagne ci uccidono”), si troveranno nel pomeriggio (fra le 14,30 e le 18) nella sede Romana del Parlamento Europeo in V. IV Novembre 149.
Nell’assemblea di mobilitazione del pomeriggio, saranno portare le proposte (dieci per Altragricoltura definite nella piattaforma di convocazione) e l’agenda per dare vita ad una nuova fase; ne discuteranno delegazioni di Agricoltori da Sicilia, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania. Sardegna, Marche, Piemonte e Toscana e rappresentanti di Associazioni di Consumatori e di Movimenti e Associazioni di Agricoltori e di Cittadini (Adiconsum Basilicata, ACU, LIberi Agricoltori, ART.1 di Ragusa, Fondaz. Antiusura MOns. Cavalla, Associaz. Antiusura di Ragusa, ecc.).
Diverse le rappresentanze di Comuni a partire da quella nutrita Siciliana (Vittoria, Acate, Pozzallo, Niscemi, Monterosso Almo), oltre che dalla Basilicata (Nova Siri, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico…), dalla Sardegna e dalla Campania.
Sarà, quella del pomeriggio, nella sede del Parlamento Europeo a Roma, l’occasione per decidere i contenuti e le modalità per mettere in campo un modo nuovo di stare mobilitati contro la crisi nelle aree rurali del Paese, per dare efficacia alle iniziative e vertenze, confrontare proposte di soluzioni e fare avanzare la capacità di invertire il declino dell’agricoltura produttiva, del lavoro agricolo, del diritto all’accesso al cibo e della funzione sociale delle aziende agricole.
La stampa è invitata