Apicoltori e Agricoltori per la salvaguardia dell’ambiente e della qualità

fonte: Mondo del gusto (vedi articoli originale)

Uno stretto legame unisce apicoltori e agricoltori: è il mondo dei pronubi, ossia degli insetti che trasportando il polline da fiore in fiore fecondano i fiori e garantiscono la riproduzione delle specie vegetali.

Le api rappresentano il veicolo principale per la fecondazione di fruttiferi e seminativi, quelli strettamente necessari alla alimentazione del genere umano.

E’ facilmente intuibile che il loro benessere sia anche quello di tutto il genere animale e vegetale.

In un recentissimo passato, non ancora totalmente concluso, si è assistito a forti morie di api causate da sconsiderati utilizzi di insetticidi, acaricidi e altri prodotti tossici.

E’ indispensabile un loro utilizzo da parte di agricoltori consapevoli su come queste sostanze debbano essere utilizzate e che le industrie tendano a produrre fitofarmaci dal sempre più basso impatto ambientale.

Un forte contributo positivo è dato dalla diffusione di coltivazioni biologiche e a lotta integrata.

Api e pronubi sani garantiscono una buona “allegagione” (la fase iniziale dello sviluppo dei frutti subito dopo la fioritura) che è uno dei momenti fondamentali per il futuro raccolto; ciò dipende dalla quantità di fiori fecondati.

Per sensibilizzare gli agricoltori sui comportamenti opportuni da tenere nella loro attività, è stato realizzato il “Vademecum sulle buone pratiche agricole” per la tutela delle api e il rispetto dell’ecosistema.

Si tratta di un documento che integra la Legge Nazionale 313 del 2004 “Disciplina dell’apicoltura” e la Legge 35 del 1988 e Decreto 130 del 1991 della Regione Emilia Romagna.

In Emilia Romagna esiste una diffusione delle coltivazioni frutticole, orticole, viticole, sementiere, floricole e ornamentali superiore alla media nazionale; la salvaguardia della biodiversità e la tutela delle api è di primaria importanza.

Particolarmente in Romagna esiste una vivace attività di apicoltura altamente professionale, tale da essere utilizzata anche fuori regione nei periodi necessari per l’impollinazione dei fiori: una vera trasferta di alcuni mesi per le 2000 arnie, regolarmente chiamate sui luoghi dove è molto forte l’attività di frutticoltura come ad esempio in Trentino Alto Adige.

Hanno collaborato alla stesura: Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV), Cooperativa Apicoltori (AFA)
Associazione Romagnola Apicoltori (ARA), APO Conerpo