Sciopero della fame. Ciaculli crolla a terra

Vittoria – Consiglio comunale aperto sui temi dell’agricoltura. Nuovo appuntamento sotto la serra di piazza Calvario. Stavolta, però, non immune da polemiche e senza le presenze che sarebbe stato lecito attendersi. Solo in quattordici hanno risposto all’invito del presidente Salvatore Di Falco e, nell’aula improvvisata, il capogruppo del movimento “Azione Democratica”, Giovanni Lombardo ha fortemente criticato le modalità con cui è stata condotta l’iniziativa.

In aula i toni si sono accesi ed i tre agricoltori che da dieci giorni stanno attuando lo sciopero della fame non hanno gradito le modalità. “Penso che le polemiche dovevano restare fuori da quest’aula – ha detto Malannino – e potevano tranquillamente svolgersi in altro luogo ed in altra data. Oggi, c’era un solo punto all’ordine del giorno”.

Polemiche a parte, in aula i consiglieri erano troppo pochi per permettere l’approvazione dell’atto. Di Falco ha sospeso la seduta, riconvocandola un’ora dopo. E l’ordine del giorno è stato approvato.

In mattinata, poi, uno dei tre agricoltori aveva accusato un crollo ed era stato trasportato in ospedale. Maurizio Ciaculli si era alzato di buon mattino ed ha perso i sensi. In ospedale è stato soccorso e gli sono state praticate delle flebo. I medici avevano disposto il ricovero, lui ha rifiutato e, dopo alcune ore, è tornato alla tenda.

La sera precedente, Ciaculli aveva ricevuto la notizia del successo del figlio nelle selezioni di Castrocaro che si erano svolte al teatro comunale. Una gioia ed un’emozione che hanno avuto, esse pure, un ruolo predominante.

Intanto, si sta componendo la delegazione che martedì, dalle 14 alle 16, sarà ricevuta a Roma dalla Commissione Agricoltura del Senato. Malannino, Ciaculli e Messinese attedneranno sotto la serra. Intanto, si pensa già alla possibilità che altri prendano il loro posto, nello sciopero della fame. Lunedì sarà l’undicesimo giorno di sciopero della fame. I tre sono ormai al limite. Ed i rischi cominciano a diventare troppo alti.

Fonte Il Giornale di Ragusa