6° giornata dello sciopero della fame. Stamattina la riunione della giunta comunale al presidio

Gianni Fabbris a Vittoria
Gianni Fabbris a Vittoria

11 dicembre 2012 –  Accanto alla tenda è stata ultimata la costruzione di una piccola serra, simbolo della produzione ortofrutticola della fascia trasformata e, nello specifico, luogo di ritrovo e assemblea. I tre produttori agricoli in sciopero della fame sono ancora lì, a piazza Calvario a Vittoria, da giovedì sera. Dal mattino alla sera incontrano rappresentanti della comunità ipparina e ricevono solidarietà. Questa mattina, nella serra accanto alla tenda, si è pubblicamente riunita la giunta comunale: il sindaco e gli assessori hanno lavorato prima all’ordinario e poi hanno discusso una delibera che riguarda le misure per sostenere l’agricoltura.

Gaetano Malannino, Tonino Messinese e Maurizio Ciaculli, con la loro protesta, hanno spalancato la finestra che apre ad una prospettiva drammatica. L’economia vittoriese, basata fortemente sulla produzione del pomodoro, appare compromessa. La dimostrazione della pericolosità della vicenda, sta tutta nelle parole del primo cittadino Giuseppe Nicosia, che legge la delibera approntata dalla giunta: “Si paventa il collasso del comparto agricolo come quando fu con la peronospora che estinse la coltivazione dell’uva”.

Si tratta di un importante passo di unità in una battaglia per il sostentamento” ha dichiarato Gaetano Malannino, presidente nazionale di Altragricoltura, prima di passare il microfono a Gianni Fabbris, portavoce nazionale della stessa associazione produttiva: “Se non ora, quando possiamo credere in una agricoltura che convive in una società equa che ridistribuisce il reddito anche ai produttori, oggi economicamente sempre più deboli? La politica sta dicendo a tutti che questo sistema deve chiudere. È una scelta compiuta negli anni scorsi quella di privare questo paese del suo comparto agricolo mediterraneo!”

Domani mattina a Roma una delegazione vittoriese sarà ricevuta dai membri delle commissioni agricoltura di Camera e Senato. Nel frattempo, i manifestanti, dichiara Ciaculli, continueranno lo sciopero: “Non ci fermeremo sino a quando non avremo risposte certe. Abbiamo già pronte le sostituzioni. Siamo capaci di andare avanti per due mesi”.

Fonte Blog Sicilia