Genuino Clandestino e la rete sociale dei contadini di Mantova.

Si conclude, con il racconto dell’attività di Genuino Clandestino di Mantova, riportato da Mirko Rauso, la Settimana delle Buone Pratiche di Radio Iafue. Con questo spazio abbiamo mostrato una prima mappatura delle esperienze italiane orientate alla definizione di un proprio modello di produzione, consumo, distribuzione e gestione del territorio, in grado di mettere in discussione il sistema di conferimento della grande distribuzione organizzata, stringendo rapporti virtuosi con i fruitori e cittadini, ragionando sul valore politico e sociale del biologico, mettendo in campo, insomma, pratiche sociali e culturali alternative legate all’agroalimentare.

L’esempio portato da Genuino Clandestino a Mantova, in questo senso, meritava un approfondimento mirato, proprio per la sua attività che esemplifica il patto sinergico tra produttori e consumatori. L’esperienza realizzata a Mantova si inserisce in un contesto già assestato, animato da una rete di soggetti che 25 anni fa hanno realizzato, con il consorzio agrituristico, un dispositivo di connessione virtuosa tra città e campagna. Il Mercato Contadino mantovano diventa così un collettore di esperienze, ispirate vicendevolmente dal tema dell’autodeterminazione alimentare. Come testimonia Mirko Rauso: «l’aspetto veramente interessante è che il mercato di Mantova ha saputo mettere in dialogo oltre 80 aziende, tutte permeate, a differenti gradi di intensità, da questo importante tema dell’autodeterminazione alimentare. Il mercato si è trasformato così da semplice teatro di acquisti, a vivace luogo di discussione politica, che ha saputo sopravvivere nonostante gli attacchi di Coldiretti, ma anche grazie a tutte le connessioni con i contadini del mantovano».

Punti di raccordo di questa fitta rete di esperienze contadine, sono varie cooperative e associazioni agricole che mostrano come attraverso l’agricoltura si possa promuovere attività sociale in maniera estremamente concreta, rimanendo fedeli ai propri principi di ecosostenibilità e rispetto ambientale.

Scopriamo così esperienze esemplari come la Società Agricola “Cencio Molle”, che lavora direttamente in sinergia con ragazzi e ragazze disabili e rifugiati politici, con il dichiarato obiettivo di fornire loro una prospettiva di lavoro concreta, sensibilizzandoli inoltre a un tipo di agricoltura non intensiva e sana; o la Cooperativa Agricola e Rurale “Arcadia”, che pratica un’agricoltura direttamente finalizzata all’ecosostenibilità e all’occupazione. O ancora,“La Maldura”, partita come un’azienda prettamente volta all’autoproduzione e all’autosostentamento, ma che in seguito, animata dalla volontà di creare un’alternativa concreta alla realtà della grande distribuzione, ha sviluppato un’agricoltura improntata alla biodiversità, nel pieno rispetto del territorio.

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Cercando le buone pratiche

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