Cosa bolle in pentola. Su Iafue i cuochi e le cuoche propongono il forum cucinando il minestrone

FOCUS SPECIALE MARTEDI 8 DICEMBRE ORE 16.30

Un primo gruppo di cuoche e cuochi ha proposto l‘appello per dare vita alla rete/forum dei cuochi e cuoche per la sovranità alimentare. Una rete di persone dal mestiere sapiente cui in tanti offrono i prodotti perché diventino cibo per il corpo e la mente; una rete che punta a contribuire a rafforzare il diritto al cibo con i contenuti e le pratiche della buona cucina dalle radici antiche e nel modo come ne godiamo.

Otto cuochi (7 più una coppia in verità), firmatari dell’appello a dare vita alla rete dei cuochi e delle cuoche per la sovranità alimentare, spiegheranno la loro proposta mente, dalle loro cucine, cucinano il “Minestrone della Sovranità Alimentare”.

Ognuno di loro aggiunge un suo ingrediente, legato al territorio, alla sua sensibilità, alla sua storia, alla disponibilità o, semplicemente, alla sua fantasia e creatività.

Il Minestrone, del resto, nella tradizione contadina è sempre stato espressione dell’arte di arrangiarsi con quello che c’era disponibile al momento secondo la logica che è la realtà (in questo caso la terra o il mare) con cui devi fare i conti ed è “con quello che hai” (poco, tanto o niente che sia) che devi dimostrare di saper cucinare.

A pensarci, in effetti, è una logica molto diversa della realtà capovolta in cui siamo … quella per cui, oggi, andiamo al supermercato e cerchiamo quello che vogliamo secondo il principio (la presupponenza di essere nuovi dei) per cui siamo noi a governare (creare?) il cibo dominandolo, strappandolo dal suo tempo e spazio, piuttosto che esserne espressione coltivando quella relazione delicata fatta di equilibri fra il tempo, la natura, la tecnica, il mestiere, i ritmi della terra e del mare.

Otto cuochi dalle storie diverse, in posti diversi, che cucinano insieme “in comunità” come solo la rete ci permette, consegnandoci una ricetta vera. Quella del Minestrone della Sovranità Alimentare o meglio quello di “Uno dei minestroni possibili” e forse irripetibili come la storia delle nostre ricette contadine ci insegna, legato al tempo “qui ed ora” ed all’incidente che ha voluto riunire questi uomini e donne dal mestiere antico … non era scontato che dai contadini in marcia per la Sovranità Alimentare venisse la proposta di allearsi per affermare i diritti al cibo, alla terra e al mare. Ed è certamente un incidente il fatto che in tanti stiano rispondendo …. braccianti, ricercatori, comunità resistenti, reti di cittadinanza, trasportatori, pescatori, ambulanti … ed è certamente un incidente se dei cuochi visionari hanno deciso di essere della partita per tornare a ridare un valore condiviso al cibo proponendolo non come contenuto astratto bensì come parte di un ciclo consapevole.

Insomma, il dominio dell’agroalimentare frutto della pianificazione che ci impone l’ideologia unica del cibo come merce svuotata dai contenuti sociali di lavoro, storia, territorio, diritti …. forse, potrebbe non aver messo nel conto l’incidente di uomini e donne che si mettono insieme sottraendosi da un destino in cui non si riconoscono e decidono di tornare ad un equilibrio prodotto da tanti e di cui i cuochi e le cuoche sono in tanta parte garanti e depositari.

Il brindisi finale con cui i cuochi ci chiamano per salutare la ricetta del minestrone, più che concludere il pasto ci esorta al nuovo inizio dell’Alleanza Sociale che sta prendendo forma. Prosit!

per aderire alla rete dei cuochi: cuochiecuoche@sovranitalimentare.it


Conduce: Fabio Sebastiani | Giacinto De Rosario (cuoco alimurgico a Crotone) | Ciro Sasso (pizzaiolo a Napoli) | Antonio Pisaniello (cuoco ecologo a Nusco – AV) | Federico Valicenti (Cuoco e cibosofo a Terranova del Pollino -PZ) | Vincenzo Mancino (Cuoco di territorio a Roma) | Mariella Fabbris (Cuoca Attrice a Settimo Torinese) | Barbara Coscia e Roberto Pisani (bioristoratori a Fraconalto – AT) | Bonetta dell’Oglio (cuoca mediterranea a Palermo)