È stata inaugurata oggi la mobilitazione “Riconoscete i nostri diritti”, lanciata dall’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e che proseguirà fino al dieci dicembre, anniversario della proclamazione dei diritti dell’uomo. Un percorso avviato per costruire una piattaforma mondiale, che cerchi di spaziare dalla lotta per un’agricoltura diversa, rispettosa dei diritti dei lavoratori agricoli, dei fruitori e dell’ambiente, alla lotta contro il patriarcato. È doveroso sottolineare questo importante aspetto, all’interno una più globale e complessa rivendicazione dei diritti legati al mondo agricolo e contadino, soprattutto oggi, durante la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.
Questo percorso, infatti, parte congiuntamente all’atto di adesione della campagna lanciata da Via Campesina International, nel cui comunicato di inaugurazione si legge:
«La Via Campesina rivendica la sovranità alimentare come passo concreto per gli Stati per porre fine alla violenza contro le donne nelle campagne e nelle città, come afferma la Dichiarazione sui Diritti Contadini nell’articolo 4. Nel mezzo di questa crisi, condanniamo la violenza strutturale del capitalismo estrattivista e del patriarcato, che colpisce soprattutto le donne e la diversità, così come l’intera classe operaia nel suo complesso, aumentando i livelli di sfruttamento, con il doppio e anche il triplo giorno, e rendendo la vita precaria, con una grave battuta d’arresto dei diritti, anche nel bel mezzo della pandemia».
All’interno del mondo agricolo si registrano, d’altronde, fattori strutturali di disparità di genere che costringono le braccianti a condizioni di lavoro estremamente dure. È sufficiente osservare l’enorme divario che intercorre tra i salari: le donne che lavorano nell’agricoltura prendono almeno il 20% in meno rispetto agli uomini. Il fatto che questa percentuale vada applicata a una retribuzione già fortemente compromessa (paghe che non arrivano al minimo sindacale, assenza di contratti, ecc.) non fa che peggiorare il quadro generale. Come ha puntualmente ricordato Maria Concetta Stancampiano, sindacalista del Sifus Confali, all’appuntamento mattutino di Radio Iafue: «Nonostante storicamente sono state le donne a iniziare la pratica dell’agricoltura, oggi assistiamo a un incremento della vulnerabilità delle lavoratrici della terra, sempre più vessate, sfruttate e maltrattate».
Per questo motivo è ormai diventato cruciale allargare il fronte delle lotte ai diritti, per una nuova riforma agraria che tenga insieme i diritti collettivi di tutti e tutte.
Rivendicare dei diritti delle imprese agricole, dei contadini e dei consumatori in un momento di fortissima crisi del modello produttivo basato sull’agri-business, significa infatti non portare avanti solo una battaglia di principio, ma mettere a nudo le contraddizioni di un sistema che mentre da una parte afferma di voler sfamare il mondo, dall’altra contribuisce al suo depauperamento e al disastro provocato dal Climate Change.
È così che oggi, ai microfoni di Radio Iafue, Tano Malannino, presidente di Altragricoltura, Maurizio Grosso, segretario del Sifus Confali e Vincenzo Tosti hanno presentato il programma della mobilitazione.
È diventato ormai cruciale cambiare la rotta nel mondo contadino, vessato dall’agri-business. «Vogliamo che il caporalato, il lavoro nero, diventino un lontano ricordo» – afferma Maurizio Grosso, segretario del Sifus Confali, «per fare questo è necessario rivendicare quei diritti che fino a oggi sono stati negati e crediamo che questa strategia messa in campo dall’Alleanza per la Sovranità Alimentare non possa fare altro che rafforzare il percorso per la conquista dei diritti dei contadini».
In questo senso Tano Malannino, presidente di Altragricoltura, ha fatto riferimento alla necessità di creare quegli opportuni punti di sutura nelle lotte nel mondo contadino:
«Come Altragricoltura saremo coinvolti in prima persona dentro questa grande mobilitazione promossa dall’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare. Il mio invito è a tutti gli agricoltori, non solo quelli che fanno riferimento ad Altragricoltura a impegnarsi in questi giorni di mobilitazione, durante i quali apriremo questo percorso che vada verso un obiettivo più ampio, che sappia tenere dentro il diritto a lavoro, alla salute, al cibo più sano, mettendoci alle spalle tutto quello che è stato vessazione e schiavitù. È importante sottolinare oggi, durante la Giornata contro la Violenza sulle Donne, il diritto al lavoro e alle tutele sul lavoro, ma la rivendicazione a questo diritto va agita consapevolmente ogni giorno, per costruire una riforma agraria che tenga insieme i diritti collettivi di tutte e tutti».
Per uscire dalla crisi dell’agroalimentare e per rimettere al centro le questioni dell’agricoltura, bisogna sottrarci dal disastro provocato dalla competizione sul mercato e da un approccio meramente speculativo, ripartendo inoltre dai diritti dei braccianti e dai diritti delle persone al cibo sano e tutelato, dal punto di vista culturale e sociale. Per questo è fondamentale integrare alla rivendicazione dei diritti messa in atto dalla campagna promossa da Altragricoltura, anche il punto di vista dei fruitori. «La sovranità alimentare sarà una strada virtuosa per ricominciare a mangiare cibo buono, collaborando con gli agricoltori nel portare avanti questa lotta. Questi giorni sono gli inizi della nostra Via Campesina» – ha affermato con enfasi Vincenzo Tosti – «per iniziare un percorso di comunicazione attiva delle battaglie per i diritti dei contadini».