Lavorando al pomodoro ed alle arance dei diritti

Ripartire dal cibo dei diritti. La “Cassetta degli attrezzi”, la rubrica autogestita in onda su Iafue PerlaTerra la web/ radioTV, ha raccontato in diverse occasioni che non solo si può fare ma è anche possibile farlo grazie al lavoro di reti virtuose e alla volontà e la passione di imprenditori agricoli etici, responsabili e motivati.

Il 10 novembre è stata la volta della Rete perlaTerra (http://reteperlaterra.it) , un’Associazione di Promozione Sociale fondata da Altragricoltura, di cui è parte, e supportata dall’Associazione per la Sovranità Alimentare.

Suo compito fondamentale è quello di promuovere, gestire, sostenere esperienze e cicli economici e sociali, orientati all’agroecologia, all’economia etica e circolare nonché alla produzione di un cibo giusto.

Per farlo assume i principi della Sovranità Alimentare come obiettivi e paradigmi concreti da cui partire e attorno cui verificare le vie e i percorsi per uscire dalla crisi producendo cibo ed erogando servizi ma, anche, riqualificando e proponendo progetti di valorizzazione territoriale e di comunità-

Se le imprese e la loro rigenerazione sono uno dei focus centrali che la Rete PerlaTerra individua per ricostruire un ruolo positivo dell’agricoltura, altrettanto decisivo è il lavoro per tutelare e ricostruire comunità. Reti di impresa fondate sulla nuova economia di giustizia e di Comunità capaci di promuovere relazioni sociali e culturali etiche: un intreccio di interessi a volte diversi reso possibile dall’Alleanza sulla comune prospettiva della Sovranità Alimentare

La rubrica che la Rete PerlaTerra autogestisce per la Cassetta degli Attrezzi ogni quindici giorni (il secondo e il quarto martedi del mese fra le 13 e le 13 e trenta) è l’occasione per fare il punto su un percorso che si sta sviluppando ormai da tre anni e che sta mettendo in campo iniziative avanzate.

Dopo il collegamento realizzato due settimane fa con gli agricoltori nei campi di produzione delle arance Igp di Francofonte, la Rete perlaTerra con il suo coordinatore Gaetano Malannino, è tornata sull’argomento per aggiornare gli ascoltatori sul proseguo delle iniziative legate alle “arance dei diritti” e per raccontare, direttamente dai luoghi della produzione come i lavoratori e le imprese si stanno preparando alla raccolta, al condizionamento e alla fase finale della consegna alle reti dei cittadini che riceveranno il prodotto nelle città di Roma e Milano.

L’obiettivo è quello di promuovere esperienze dirette di scambio fra le comunità rurali e le comunità dei cittadini; per farlo, la Rete PerlaTerra si muove implementando forme di “ciclo corto”, ovvero quelle relazioni che prevedono al massimo un solo processo di intermediazione tra produzione e consumo o tutt’al più tende a limitare il più possibile i passaggi di scambio che portano al fruitore finale. Accanto a questo obiettivo vi è poi la necessità che le imprese raggiungano questo obiettivo attraverso processi che garantiscano la sicurezza alimentare dei cittadini e l’impiego di manodopera non sfruttata: in una sola parola garantiscano la realizzazione di una filiera etica.

Durante il collegamento in diretta dalla Sicilia s(da Francofonte e da Chiaramonte Gulfi) sono stati illustrati da alcuni dei protagonisti al lavoro per realizzarli, due progetti che stanno per diventare operativi: le arance dei diritti e il pomodoro giusto

Nel primo caso sono coinvolti diversi agricoltori medio/piccoli che producono la straordinaria arancia tarocco IGP di Francofonte costituiti in una rete con braccianti e magazzini di condizionamento e nel secondo caso è direttamente coinvolta l’azienda La Vita Bio che produce già con la Rete PerlaTerra il pomodoro etico anticaporalato per il progetto IAMME.

Due progetti, quelli siciliani, che mettono in rete risorse umane, economiche, sociali importanti, che introduce elementi di innovazione sociale, tecnologica e produttiva mobilitando nelle aree rurali in cui avviene la produzione tecnici, operatori sociali, imprese, associazioni e che si sta organizzando per il confronto con i cittadini proponendo loro il cibo dei diritti.

La testimonianza concreta del confronto che si sta sviluppando la ha portata in trasmissione la voce di Emanuela Mantellini della Rete dei Ristoratori di San Lorenzo a Roma, una delle realtà urbane con cui si sta sviluppando il progetto della Rete PerlaTerra di proporre “il cibo dei diritti” come terreno di una nuova alleanza sociale di interessi comuni.

Se gli agricoltori, cosi, segnalano come è sempre più evidente che la battaglia per rilanciare e difendere la nostra agricoltura produttiva si vince in città, dalla testimonianza di Emanuela Mantellini emerge chiaramente la nuova sensibilità e il grande interesse non solo a “consumare il cibo” ma a fruire dei contenuti sociali e agroambientali che include.

“Noi siamo pronti ad incontrarvi, per chiudere l’alleanza e il patto di scambio fra le nostre comunità e le vostre” ha ricordato Tano Malannino annunciando un incontro entro i prossimi dieci giorni per organizzare concretamente le consegne del cibo e la rete di iniziative che punta a svilupparsi intanto su Roma.

Ce ne vorrebbero di più di aziende come quelle di Francofonte e di Chiaramonte Gulfi per cambiare verso e provare a costruire economia buona partendo dai diritti in un contesto, quale quello sull’ortofrutta, che si spera sarà soddisfacente ma che avrà da fare i conti con un autunno dai prezzi elevati del prodotto, sia per il pomodoro che per gli agrumi soprattutto in tempo di Covid, che difficilmente compensa le perdite e quasi mai riescono a remunerare gli investimenti lungo l’intera annata agraria incidendo in modo spesso esasperato sui fruitori ma non sulle imprese.

La Rete PerlaTerra le sta sollecitando e organizzando e Iafue darà uno degli strumenti che ne favoriranno la conoscenza e lo sviluppo.

vedi la trasmissione andata in onda su Iafue.PerlaTerra