Il seminario a distanza “Dal lavoro della terra al lavoro per un’altra società” , promosso nella scorsa estate (25-29 agosto) da Altragricoltura, ha visto la partecipazione di diversi soggetti impegnati nella tutela del mondo agricolo, di un cibo sano e dei diritti. Agricoltori, braccianti, tecnici, cittadini che attraverso il dialogo hanno deciso di gettare le basi per la costruzione di una “casa comune” che prende il nome di Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare . In essa si riuniranno imprenditori agricoli, lavoratori e fruitori del cibo (il termine “consumatori” non viene da noi utilizzato per il significato riduttivo e deleterio che ha, ndr), con l’intento di creare un’alternativa funzionale al cibo della crisi, per dire “no” ad un sistema agroalimentare che inquina, che non è sano, che non retribuisce adeguatamente né gli imprenditori né i lavoratori.
Tra i caratteri innovativi che questo progetto include, emerge per il mondo agricolo una prospettiva nuova, possibile attraverso l’alleanza, di un dialogo, un confronto, un patto con i fruitori del cibo, i cittadini. Un’alleanza che, in ogni territorio, vivrà di relazioni economiche e sociali che si determineranno attraverso gli scambi (di prodotti, di esperienze, di riflessioni, etc.).
Nasce così l’esigenza di costruire, all’interno dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, una Rete che ponga al centro del suo agire gli interessi stessi dei cittadini come portatori di diritti inerenti il cibo (dal rapporto qualità/prezzo alla metodologia di produzione, etc.) ma anche le comunità intese come realtà aggregate più ampie.
Questo nuovo soggetto, prossimo alla costituzione, prende il nome di “Rete dei Cittadini e delle Comunità per la Sovranità Alimentare” e coinvolge componenti dell’associazionismo “consumerista”, di quello impegnato nella distribuzione del cibo a soggetti socialmente fragili e delle realtà attive nei territori per la salvaguardia dell’ambiente. Tutte comunità resistenti, orientate all’azione, a darsi degli obiettivi e a raggiungerli.
«Il momento è maturo per agire in questa direzione», spiega convinto Vincenzo Tosti, che della Rete sarà coordinatore, «perché cresce la coscienza della gente, crescono le sensibilità attorno a tematiche come la salute e la qualità del cibo. Anche gente che fa la spesa al supermercato inizia a porsi delle domande, vorrebbe trovare risposte, sente finalmente di avere dei bisogni. E cerca delle soluzioni».
In questo senso, la partecipazione della Rete dei Cittadini e delle Comunità a Radio IàFuë offrirà strumenti nuovi e nuove opportunità per instaurare un dialogo, creare relazioni e opportunità, ovvero per “fare rete”, per l’appunto. Venerdì scorso, 6 novembre, questa nuova realtà ha preso la parola per la prima volta nella “Cassetta degli Attrezzi” (13:00-13:30) della nostra web-radio-tv. Le trasmissioni avranno cadenza quindicinale e «ci daranno l’opportunità», aggiunge Tosti, «di divulgare saperi e informazioni ma anche di riceverne, instaurando il dialogo che guiderà tutti noi verso una crescita ineludibile, nella massima coscienza di cosa sia l’agroecologia e di quanto tutti insieme – contadini, lavoratori e fruitori del cibo – possiamo creare l’alternativa».