Le cattedre ambulanti per l’agricoltura: strumenti antichi per risolvere problemi nuovi

Strumenti antichi per problemi moderni
Le Cattedre Ambulanti per promuovere l’agricoltura di comunità

Dal 1860 al 1960, per quasi un secolo, le “Cattedre Ambulanti” furono in Italia il più importante mezzo di istruzione agraria “in campo”. Rivolta ai piccoli e medi agricoltori, e si servivano dell’apporto di tecnici agrari e di docenti universitari. Il loro compito fu decisivo per promuovere il progresso in agricoltura, la meccanizzazione e la diffusione delle nuove scoperte vegetali. Elementi che favoriranno il passaggio dall’agricoltura rurale a quella che oggi, dopo la rivoluzione verde degli anni ‘60, definiamo agricoltura convenzionale o industriale.
Vi sono diversi elementi che concorrono alla nascita delle Cattedre Ambulanti:
• il mondo agricolo non tollera più una condizione di marginalità soprattutto in riferimento ai piccoli coltivatori. In quegli anni, infatti, emergono attenzioni e progetti di riforma e di miglioramento economico e sociale a vantaggio dei piccoli coltivatori e dei territori svantaggiati;
• l’onda di nuove potenzialità che le tecnologie offrono per lo sviluppo dell’agricoltura: la meccanizzazione, le concimazioni chimiche, le sementi, ecc.
• il forte impulso proveniente dalla mobilitazione del mondo dei produttori e degli imprenditori agricoli mediante la formula associativa, con tempi diversi da zona a zona: a dire il vero, molto più lenti nel Mezzogiorno, tant’è che al Sud le cattedre ambulanti nasceranno prevalentemente per iniziativa statale.

Va anche detto che in assenza della triade costituita dai Consorzi Agrari, delle Casse Rurali e delle Cattedre Ambulanti di agricoltura, noi non ci spiegheremmo il fermento che si registra nelle campagne italiane dalla fine dell’800 in avanti, anche nell’agricoltura contadina e nelle aree periferiche del Paese.

Di conseguenza le Cattedre Ambulanti si posero al servizio dello sviluppo agricolo locale, interpretandone i bisogni e coltivandone le potenzialità. Anche perché il CDA della Cattedra era composto da rappresentanti delle forze locali: questo determinò un rapporto di fiducia tra tecnici, agricoltori ed enti locali, e cioè un rapporto basato sull’ascolto reciproco.
Le Cattedre Ambulanti sono state delle infrastrutture di saperi che avevano come principale obiettivo quello di migliorare l’agricoltura e il mondo agricolo nei diversi contesti in cui questa si svolge. Per cui le risposte che esse promuovono, le iniziative che realizzano, sono varie tanto quanto le differenti agricolture cui si rivolgono.

Il Motodo Ambulante
La metodologia è il punto più interessante delle Cattedre, a partire dall’idea di muoversi, dell’insegnamento ambulante. Da sempre il mondo agricolo era lontano dalla conoscenze, era scarsamente dotato di scuole e tanto meno partecipava alle scuole agrarie che lentamente sorsero nel Paese. Le iscrizioni a queste ultime era modesto, per cui ci si pose l’obiettivo di raggiungere il mondo agricolo anche nelle sue componenti più lontane, “sbriciolando” le conoscenze, parlando in dialetto, frequentando i mercati, promuovendo una divulgazione con strumenti nuovi e semplici, opuscoli di poche pagine distribuiti gratuitamente.
Le Cattedre adottano un approccio flessibile e graduale, che assume come dato positivo la varietà delle agricolture della penisola – anche la policoltura – e mira al loro miglioramento operando dal di dentro. A seconda degli ambienti, si impegnano a sostenere ora la piccola azienda coltivatrice, ora la grande, promuovendone comunque la crescita sul piano degli assetti tecnico-produttivi ma anche del “capitale umano”. Si focalizzano sul problema della produttività e di una più efficiente organizzazione aziendale, perseguendo tali obiettivi attraverso l’istruzione, la cooperazione, l’assimilazione di tecnologie appropriate agli assetti locali. Le cattedre facevano dunque proposte di trasformazione degli assetti tecnici, ma avendo ben chiari i riflessi economici e sociali delle proposte. Ad esempio, il modello organizzativo sostenuto dai tecnici delle cattedre ambulanti è quello dell’associazionismo e della cooperazione, anche per tutelare il mondo agricolo nei confronti dell’emergente industria agro-alimentare.

Il legame tra Cattedra Ambulante e “società locale” deriva dalla loro origine, forse dall’essere nate al di fuori dell’ordinamento, traendo cioè origine non da una legge istitutiva ma dalla volontà dei produttori e delle istituzioni locali. Accanto alla spinta associativa, le cattedre insieme ad altre organizzazioni locali, come le piccole banche cooperative, hanno dato un forte impulso alla crescita culturale e sociale dei territori, consentendo alle comunità locali di essere soggetti attivi dei processi di modernizzazione.