La terra ha un nome femminile; e non un caso.

La terra ha un nome femminile; e non un caso.

Chi meglio di una donna può trarne dei frutti veri? La terra sorride sempre a chi la cura e fatica sorridendo”

Ho scelto questa frase di Isabel Allende oggi, per iniziare a parlare di un nuovo grande e ambizioso progetto che mi vede protagonista e che convoglia, in un unico contenitore, le tante professionalità con le quali, in questi anni, ho collaborato.

Una fase nuova legata ai saperi e alla cultura, alla sua divulgazione, alla promozione e sviluppo di buone pratiche intorno a temi a noi cari come la Terra, il Cibo, la Sovranità Alimentare, l’Agroecologia, che Altragricoltura, l’Alleanza per la Sovranità Alimentare, da oltre venti anni mette in campo con le sue iniziative.

Temi che sono stati assunti dall’ASA, l’Associazione per la Sovranità Alimentare, di cui sono presidente.

Abbiamo deciso di farlo ora, non casualmente, nell’anno dedicato alla Biodiversità e in un periodo di anniversari importanti; ieri era il 50° anniversario della Giornata Mondiale dedicata alla Terra e oggi, quella dedicata al libro: due tappe fondamentali nel nostro percorso sempre in bilico tra, l’esigenza di movimenti popolari che ‘dal basso’ risveglino le coscienze e, la necessità di produrre cultura e conoscenza attraverso strumenti di supporto ai singoli aderenti, all’Alleanza ed alle sue attività.
Fra un anno, per stare sulle date, sarà il ventennale della costituzione formale di Altragricoltura avvenuta a Genova nel mezzo di un grande movimento contro la globalizzazione che è stato, nei fatti, un grande percorso di produzione culturale e di senso.

L’ASA ha assunto un compito delicato e carico di responsabilità: quello di promuovere la cultura e la consapevolezza della Sovranità Alimentare, ovvero del diritto dei popoli di determinare le scelte fondamentali sul come produrre, gestire le risorse e consumare il cibo; abbiamo scelto di farlo in un tempo in cui una forte crisi economica planetaria, di cui pagheremo molto a lungo il drammatico prezzo, ci impone di fermarci e riflettere per capire i limiti e i pericoli dei questo sistema economico capitalista fortemente e tristemente diseguale.

Questo movimento di cui siamo espressione e i tanti che sono in cammino ricercando le alternative alla crisi imposta dal dominio agroalimentare globale ha bisogno di spazi di confronto e comunicazione fra noi e verso il mondo che ci circonda; l’uso di una piattaforma multimediale come IAFUE PerlaTerra, ne è un tentativo compiuto, nata il 17 aprile scorso nella giornata dedicata alle lotte contadine, che utilizza un format audio/video integrato con il linguaggio web; ci è sembrato un buon modo per costruire virtualmente un’aia/piazza/agorà ossia una finestra aperta e condivisa, che dia voce e forma alle esperienze di resistenza e proposta che vengono dalle aree rurali e a quelle sul diritto al cibo ed alla terra. Una piattaforma in cui stiamo condividendo infatti le storie, i racconti, le inchieste, le proposte, le denunce di chi vive nelle aree rurali e costiere e lavora la terra o il mare o di chi, vivendo in città, sceglie con loro un percorso comune e condiviso per difendere il diritto al cibo e alla terra.

E’ solo parte di un percorso che guarda non solo a realizzare comunicazione ma anche senso: EDITERRA è la casa editrice in costruzione che pubblicherà i tanti documenti, le inchieste, le testimonianze elaborati nel nostro percorso e La Libreria Libraria PerlaTerra (gestita una cooperativa sociale) sta realizzando progetti di distribuzione e diffusione di prodotti colturali. Altri ancora sono gli strumenti attorno cui stiamo organizzando il lavoro dell’Associazione per la Sovranità Alimentare: il Centro di Documentazione e ricerca PerlaTerra, la Scuola Contadina PerlaTerra

Insomma stiamo lavorando per dare forma ad un progetto ampio di ricerca, sviluppo e promozione della cultura del cibo giusto, del lavoro della terra e del mare, della Sovranità Alimentare, della difesa delle culture rurali, dell’agroecologia sociale ed etica e stiamo provando a farlo tenendo insieme la difesa di un mondo dalle radici, dalla storia e dai valori profondi che ha espresso le grandi culture contadine ma, anche, l’innovazione e lo sviluppo dettato dal cambiamento dei tempi.

Lo facciamo guardando alle tante risorse ed esperienze interne al movimento di Altragricoltura accumulate in questi decenni ma anche offrendo a quanti vorranno sopazi e strumenti per realizzare progetti, esprimere confronto con l’approccio di fare rete e, soprattutto, di coltivare le autonomie e le libertà.

Ci guida l’obiettivo principale di sostenere percorsi di innovazione orientati a recuperare giustizia sociale, ambientale e del lavoro e, per farlo, offriamo uno spazio saldamente legato alle radici antiche dei tanti pastori, allevatori, agricoltori, pescatori, uomini e donne che si sono impegnati e si battono perché il produrre e il fruire del cibo e della terra recuperi, finalmente, il valore sociale, economico e culturale che meritiamo come comunità.

Buon lavoro a Iàfue … buon lavoro a tutti e tutte noi