Allevamenti bufalini. Nuova protesta di Altragricoltura e CICC

E re-iniziata la irresponsabile e approssimata distruzione di massa del settore agricolo unico e strategico del mondo, l’allevamento bufalino e la mozzarella,che ancora riesce a mantenere un reddito per migliaia di piccole e medie aziende, con il massacro di migliaia di bufale.
Mi è giunta questa mattina la drammatica telefonata di un allevatore che insieme ad altri 4 ha ricevuto l’ordinanza del totale abbattimento dei capi, facendo scomparire l’azienda indicata come sede del focolaio, senza ricevere alcun indirizzo dalle Autorità Sanitarie di come affrontare il futuro. Questo totale abbattimento, ovviamente, è solo una parte del massacro, avviato per tutte le aziende del basso e medio Volturno da settembre scorso.
Si continua sempre con lo stesso sistema, ovvero si analizza rilevando la presenza di anticorpi alla brucella ma non si fanno i dovuti prelievi di sangue per la dovuta analisi batteriologica, come è stato indicato più volte dalla Scienza e dalla Università Campana e nazionale. Una situazione che già nel passato, per decisione della Magistratura di Santa Maria Capua Vetere, obbligò gli uffici sanitari a fare tre prelievi, di cui uno affidato all’allevatore per garanzia. Decisione necessaria e dovuta poiché le analisi batteriologiche sugli organi essenziali,dopo l’abbattimento al mattatoio, davano sempre risultato negativo.
Adesso l’approssimazione sanitaria si è ampliata anche per l’indagine sulla tubercolosi, dando risultati continuamente dubbi, che costringe a ripetere anche tre volte l’analisi con l’uso di un serio ritenuto da molti assai dubbioso,la tubercolina; questo in modo particolare nella zona del medio Volturno.
Sta crescendo giorno per giorno,ora per ora, la rabbia degli allevatori, soprattutto perché sono stati informati che questa approssimata e totale generalizzazione dei prelievi è il risultato di una scrining europeo per nuovi e giovani veterinari, privi di storica esperienza, che viene individuato solo come una scelta regionale per consumare solo soldi dell’Europa, con valenza quasi clientelare. La cosa ancora più grave è che questa Sanità Regionale sa solo ordinare l’abbattimento, non fa studi, non fa analisi appropriate, non si preoccupa minimamente di dire agli allevatori cosa fare, come procedere, per estinguere radicalmente i possibili focolai di Brucellosi e TBC. L’irresponsabilità e l’approssimazione è tale da non domandarsi come può riprendere l’attività una media azienda che riceve solo un contributo di 1200 € per capi adulti che ne valgono,al mercato,almeno 4.000.
La conferma di quanto denunciato viene da un caso nella zona Alifana, dove si ordina a una azienda l’abbattimento di 67 capi bufalini, ma il titolare, con proprio difensore e nomina di un veterinario di fiducia, fa attuare i prelievi al mattatoio e solo uno dei 67 capi risulta dubbio alla brucellosi e,ovviamente, ha aperto un’azione giudiziaria contro Asl e Regione.
Non si può assolutamente permettere il continuare una situazione del genere; si sta avviando una sottoscrizione popolare di denuncia rivolta alla Magistratura; con Altragricoltura e Liberi Agricoltori, aprendo anche una collaborazione con il CNA, si avvia la richiesta di un incontro ufficiale presso Ministero e Commissioni Parlamentari interessate. Ho già avviato una specifica informativa a tanti parlamentari e consiglieri regionali, insieme alla richiesta ai sindaci del Basso Volturno di dar vita a una forte immediata assemblea di allevatori e decidere le iniziative da intraprendere.