“Colline del Potenza”, primo parco agriculturale che nasce ‘dal basso’

tratto da Cronache Maceratesi (leggi articolo originale)

 

di Maurizio Verdenelli

Nel Maceratese la green economy non può (più) attendere. Un pezzo di ‘paradiso’, un lieve poggio aereo a Botontano dalla tenuta Castiglioni (che fu del papa cingolano Pio VII) da cui si ammira sullo scenario il Conero e poi a scala Osimo e la più vicina Filottrano: il centro di un’area estesa oltre mille ettari, ricompresa tra Cingoli, Treia ed Appignano, attraversata dalle contrade Botontano, Schito e Pian della Castagna. E dentro ville antiche, chiese, paesaggio, sentieri e strade, la vallata di un fiume, tutto immerso in un verde ‘a perdifiato’: ecco il cuore antico ed ora proteso verso un futuro ‘sostenibile’ del parco agri-culturale che da oggi si chiama ‘Colline del Potenza’.

Villa Castiglioni

Il primo esempio in Italia di nascita “dal basso” di un parco. Di un’area, cioè, interamente di proprietà privata a vocazione agricola dove il tradizionale modello agro-industriale basato sul conto-terzismo e sul contributo Pac ha prodotto un’economia che copre a malapena i costi ed un impoverimento della sostanza organica nel terreno che non supera neppure l’1%. Nel progetto il ripensamento del tradizionale modello agro-industriale è coniugato all’obiettivo di valorizzazione un territorio che, a fianco all’antica vocazione contadina, conta altre importanti preesistenze storico-culturali e suggestioni ambientali confermate da appassionati del trekking e della bicicletta e via elencando: cultura, tempo libero e sana alimentazione. Un Parco fortemente innovativo: non nasce infatti su input pubblico ma dalla iniziativa privata: dunque dal basso (bottom-up).

Cento finestre

Il percorso è iniziato circa un anno fa coinvolgendo gradualmente titolari di aziende agricole, piccoli imprenditori, attività commerciali e residenti. Dopo una serie di incontri preliminari il progetto si è delineato con la raccolta-dati attraverso apposite schede rivolte sia alle aziende sia ai privati e agli enti locali. Attualmente è in via di completamento la raccolta-dati inerenti le previsioni dei Prg per le aree di pertinenza. Successivamente lo studio di analisi territoriale riguarderà:
– la identificazione delle proprietà, la consistenza dei fondi e del patrimonio edilizio;
– i capisaldi storico-architettonici presenti;
– le vocazioni agrario-colturali e le caratteristiche pedologiche e paesaggistiche dell’area;
– la determinazione dei vani e volumi edilizi disponibili, anche in rapporto al loro stato di degrado, per eventuali attività di cui poter eventualmente prevedere l’insediamento (produttive, turistiche, di accoglienza);
– la comprensione della presenza umana nell’area e della sua distribuzione e occupazione;
– la rete viaria, sentieri, spazi pubblici o di uso collettivo;
– attrezzature pubbliche e/o di uso collettivo-sociale;
– spazi sportivi, scolastici e per la formazione (anche di avvio al lavoro) e laboratoriali presenti e potenziali;
– aree idonee per attività potenziali per il tempo libero.

L’incontro di dicembre

Il primo incontro si è svolto il 16 dicembre 2016 presso l’agriturismo “Il Confine” situato proprio sul ‘limen’ di Cingoli, Treia ed Appignano (leggi l’articolo). In quella occasione si scelse significativamente di presentare l’attività del laboratorio di tessitura “La Tela” che nato a Macerata ha oggi sede presso il B&B “Gli antichi gelsi” a contrada Schito. Il laboratorio di Maria Giovanna Varagona organizza da oltre venti anni corsi di tessitura tradizionale proponendo la riscoperta delle trame e dei tessuti della tradizione marchigiana attraverso antichi telai.
Ed oltre “La Tela” e “Gli Antichi Gelsi” vanno senz’altro segnalate in questo antico ‘cuore’ della campagna maceratese altre preziose attività:
– un campo da Golf;
– un’azienda agricola con annesso punto vendita di prodotti bio;
– un ristorante che propone una cucina tradizionale rivisitata ed utilizza prodotti “a km zero”;
– un laboratorio di produzione e commercializzazione di insaccati;
– un agriturismo a “km zero”.

Valcampana

Nell’area sono inoltre presenti le ville storiche Castiglioni, Magnalbò (Villa Centofinestre), Carnevali, Raffaelli, Pietra Melara, Appignanesi, Monti (Valcampana). Il territorio individuato ricade in due GAL (Colli Esini e Stella dei Sibillini) che fanno riferimento alle rispettive Unioni Montane ed è interessato da un PIL (Progetto Integrato Locale) in fase avanzata di redazione nel cui ambito intende collocarsi la presente proposta di Parco Agri-Cultura. Con l’Unione Montana Valle del Potenza è stata avviata una interlocuzione per intrecciare gli obiettivi del Parco con la programmazione pubblica. In particolare, i percorsi di mountain bike che ricadono nel territorio del Parco Agri-Cultura sono una tessera del mosaico più grande rappresentato dalla proposta progettuale che avanza l’Unione Montana Valle del Potenza in relazione al bando della Giunta Regionale delle Marche. Nel contesto si iscrive perfettamente la rete di percorsi cicloturistici che potrebbe snodarsi lungo carrarecce e strade vicinali che lambiscono i luoghi significativi sopracitati e che, oltre a valorizzarli, costituirebbero un raccordo funzionale tra percorsi montani e costieri.

Casa Castiglioni

Un passo ulteriore sarà rappresentato dall’Accordo Ambientale d’Area, strumento al quale le aziende locali pensano di affidarsi per la redazione di un piano di riconversione ambientale e produttivo da proporre alla Regione nell’ambito dei prossimi bandi previsti dal PSR (Piano di Sviluppo Rurale). Intanto si è costituito nei giorni scorsi presso il country house del Golf Club di Cingoli a Botontano il direttivo delle ‘Colline del Potenza’. Ne fanno parte: Enrico Rossetti, Francesco Saverio Castiglioni, Olga Magnalbò, Fabrizio Nardi, Ernesto Marchegiani, Simona Vincenzetti, Enzo Buongarzone, Paolo Appignanesi (segretario e tesoriere), Gianfranco Borgani, Pierluigi Scrivani, Maria Giovanna Varagona.