Consorzi di bonifica 7,5 mln spesi per «errore»

tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno (leggi articolo originale)

I 7,5 milioni stanziati dal consiglio regionale col Bilancio che dovevano garantire il funzionamento dei Consorzi di Bonifica sono finiti in un altro capitolo, quello dello smaltimento dei debiti. E, dunque, serviranno altri 4,5 milioni per garantire il funzionamento con le prossime variazioni al Bilancio. A chiarire il quadro (disarmante) della situazione del Consorzio di bonifica del Centro Sud (che ha unificato i 4 consorzi in deficit della Puglia) è stato l’assessore all’Agricoltura Leo Di Goia nel corso delle audizioni tenute nella IVC commissione consiliare.Se a queste cifre si aggiungono i 60 milioni del Patto per la Puglia già ripartiti per i progetti già presentanti dai consorzi e i 50 milioni su cui «sarà avviata una interlocuzione con il Ministero per chiedere che siano destinati alle attività di manutenzione straordinaria» si ha ben chiaro il qaudro delle ingenti risorse «divorate» dalle bonifiche pubbliche, a fronte di servizi per gli agricoltori che scarseggiano e delle ripetute «beffe» delle cartelle esattoriali, con cui i presunti beneficiari devono pagare i servizi mai avuti.

«Sembra di stare su “Scherzi a Parte” e delle due l’una: o la Giunta regionale ci sta prendendo in giro – dice Domenico Damascelli (FI) – oppure dobbiamo dedurre che non sia in grado nemmeno di scrivere un bilancio di previsione, visto che i 7,5 milioni sono finiti, dicono per errore, in un capitolo del bilancio diverso da quello cui erano destinati. Ergo, o la Giunta non è in grado di redigere un bilancio come si deve, o ci prende in giro e quelle risorse sono state deliberatamente destinate per abbattere l’esposizione debitoria e non per offrire servizi agli agricoltori». Il quadro diventa ancora peggiore, aggiunge, se si considera che «il commissario straordinario dei Consorzi ha affermato che non riesce nemmeno a redigere il documento finanziario di previsione». La legge di riordino, approvata a fine 2016, di fatto stenta a marciare e i dipendenti stagionali a non raggiungere le 151 ore necessarie per maturare i requisiti contributivi e accedere ai benefici Inps.

Il commissario straordinario Alfredo Borzillo,ha fornito rassicurazioni ai sindacati sui pagamenti dei 200 dipendenti e, almeno, ha dato una buona notizia per l’imminente stagione estiva: è stato stabilito un 30% in più sulle giornate lavorative e, per fortuna, l’emergenza irrigua è stata superata dal momento che negli invasi sono stati raccolti quest’anno 70 milioni di metri cubi di acqua in più.

«Non vogliamo che i Consorzi tirino avanti a campare. Il territorio deve essere curato – dicono i consiglieri del M5S Cristian Casili e Rosa Barone – e questo non succede. Auspichiamo che i Consorzi possano entrare in una fase ottimale di gestione ordinaria, che li renda funzionali – continuano – in modo tale che anche il pagamento dei tributi non sia percepito come ingiusto da parte dei contribuenti che lamentano di non ricevere servizi. Fino ad oggi il malfunzionamento dei Consorzi ha creato una spaccatura tra territori di serie A e territori di serie B: è inaccettabile che in Capitanata l’acqua costi 15 centesimi a metro cubo, a fronte di un costo di 40-50 centesimi nel Leccese. Abbiamo reti obsolete che vanno ammodernate per garantire una migliore distribuzione dell’acqua. Per anni la Regione ha destinato decine di milioni di euro ai Consorzi, ma gli utenti non hanno percepito alcun beneficio nell’erogazione dei servizi. Tutto questo non è più possibile: occorre una risposta politica forte. Di sicuro la legge approvata in Consiglio oltre un anno fa – concludono i pentastellati – e che secondo la Giunta avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi, fino a questo momento non ha dato risultati». [b. mart.]