TJ. Vecchie ferite si riaprono: annunciata giornata di mobilitazione.

Martedì  22 Marzo 2016 Pisticci Scalo – Lago Mò Mò

Vecchie ferite si riaprono

Conferenza stampa e giornata di mobilitazione e di organizzazione

aspettando ancora risposte per chi vive lungo i fiumi e nelle aree delle TerreJoniche

224687_969339146453217_8521102206618819323_nA Pisticci Scalo il 14 Giugno del 2014 scoprimmo un nuovo lago lucano, nato su quelle che una volta erano terre agricole e che si mostrarono ancora aree alluvionate e sommerse a 8 mesi dall’alluvione del 2013.

Lo battezzammo “Lago Mò Mò” …. come tutte le promesse di problemi irrisolti che l’alluvione in 3 anni aveva portato con se.

Alla fine, grazie all’impegno dei cittadini, avevamo avuto una prima se pur parziale risposta e, in effetti, l’estate scorsa sono stati fatti dei lavori per mettere in sicurezza alcuni tratti di argine e il lago Mò Mò si era prosgiugato tanto da consentirE agli agricoltori che ne posseggono legittimamente l’area di seminare le terre.

La pioggia di questi giorni con l’esondazione del fiume Basento ha riaperto le ferite travolgendo i tratti di argine che erano stati ricostruiti e il Lago Mò Mò si è riformato mentre in tante altre zone del nostro territorio si sono registrati nuovamente danni alle aziende ed alle strade.

È, questa, la mefora della situazione in cui siamo con le ferite che si aprono o si riaprono ogni volta che piove. Serve, come diciamo da tempo, un intervento organico ed una forte iniziativa che crei sicurezza ambientale e sociale, lavoro buono e sviluppo altrimenti il rischio reale di sprecare le poche risorse che si spendono è sotto gli occhi di tutti.

Domani, a quasi due anni da quella giornata ci ritroveremo proprio lì (da Pisticci Scalo strada per Pomarico subito dopo la Tecnoparco) insieme alla stampa tutta per battezzare un nuovo argine, nato proprio in questi giorni: l’argine ‘Se Se’ per spiegare, ancora una volta, che anche quando vengono effettuati lavori e consumati soldi pubblici se l’intervento non è organico e finalizzato porta solo a uno spreco di risorse.

Soprattutto serve un nuovo governo del territorio che riparta dal governo dei bacini fluviali definendo un vero e proprio patto sociale come abbiamo chiesto con la costituzione del gruppo di lavoro regionale in regione che ha, fra l’altro, l’obiettivo di convocare la Conferenza Regionale sulla Sicurezza dei fiumi e dei versanti (dove discutere anche dei contratti di fiume ). Alla Regione, peraltro, abbiamo chiesto anche misure per assicurare indennizzi a quanti hanno avuto danni e di investire risorse sul territorio adeguate ai problemi gravi del dissesto idrogeologico.

Tutte questioni su cui con la Regione Basilicata è in corso un confronto ed un percorso confermato dal Presidente Marcello Pittella nell’incontro pubblico di Bernalda del 29 febbraio scorso quando ha, fra l’altro, annunciato la disponibilità di importanti risorse finanziarie garantite da un prestito con la BEI che potrebbero essere usate  per la messa in sicurezza del territorio.
Ora, però, occorre accelerare per rimediare ai danni di questi giorni ma, soprattutto, per avviare quel Piano Organico di cui le comunità dei fiumi delle Terrejoniche e di tutta la Regione ha assolutamente bisogno

Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche  a una conferenza stampa martedi 22 marzo 2016 alle ore 11,30 presso il lago Mò Mò. Saranno presenti amministratori e delegati del Comitato Terre Joniche delle diverse aree colpite e, durante l’iniziativa, sarà inaugurato l’argine che non c’è più e, per l’occasione, sarà battezzato “L’argine Se Se”.