Quelle che seguono sono poche righe di un post che Emanuele Feltri, agricoltore di Paternò (Sicilia), ha scritto ieri sera sulla sua pagina Facebook. Fa riferimento a un nuovo attacco intimidatorio subito a Sciddicuni, nella valle del fiume Simeto, dove si trova la Via del Grano che lui e i suoi amici stanno, con non poche difficoltà, stanno tentando di sottrarre a quei signori della malavita locale che ne detengono un controllo pressoché assoluto per gli sversamenti illegali.
Ma Emanuele e la sua comunità ancora una volta non dimostrano di arrendersi e aver paura continuando a ricostruire quel luogo bellissimo con la caparbietà e la determinazione che da sempre li caratterizza.
Certo non è stato un bel rientro! Avevo trascorso dei bellissimi giorni immerso tra i boschi della Sila in compagnia di splendide persone, per condividere oltre ai forti momenti di spiritualità anche l’amore per la nostra terra e la voglia di cambiarla in meglio e una telefonata mi ha catapultato letteralmente nella difficile realtà che giornalmente cerchiamo di affrontare con il sorriso, progettualità e determinazione…”Manu torna stanno incendiando tutto”.
Mentre i miei amici e collaboratori cercavano di domare le fiamme in una lotta pericolosa e impari, io tornavo immaginando gli scenari peggiori e già pensavo a cosa avremmo dovuto reimpiantare, perchè in ogni caso non ci si ferma nemmeno davanti al fuoco! Gran parte dell’uliveto è andato perduto e i famosi impianti d’irrigazione si dovranno rifare.La zona della sorgente con i suoi delicati equilibri legati alle canne ci metterà un bel po’ per ritornare efficiente ma ci vuole ben altro per farci abbattere! I ragazzi insieme ai pompieri sono riusciti a salvare le piantagioni dei miei vicini che stranamente non si sono visti, nè ieri, nè oggi. A rendere più strano quello che sembra l’ormai classico incendio dei pastori per creare nuovo pascolo è stata la presenza di un fuoristrada che incurante di tutto quel trambusto continuava a zigzagare per quelle terre appiccando incendi. Finalmente sono arrivato, e Dio solo sa quanto ho cercato di beccare sul fatto il nostro simpatico amico ma la vigliaccheria di questa gente è nota ed è letteralmente scomparso. Siamo rimasti fino a tarda sera a spegnere fuochi, a respirare fumo e ad amare profondamente quella terra martoriata. A nulla è servito tenere puliti i confini c’era vento, il vento giusto e loro lo sapevano! Questa mattina dai carabinieri e poi a fare la conta dei danni. Non è solo uno smacco alla difficile agricoltura di quelle zone ma quel paesaggio che tanto amiamo, lungo la via del grano, fino alle rovine del castello di Poira ora è deserto! Adesso che si fa? Si ricostruisce come abbiamo sempre fatto, si rimetteranno gli ulivi e con i tanti gruppi scout che prontamente ci hanno contattato ripianteremo alberi OVUNQUE! Perchè piantare un albero è un gesto d’amore e d’amore e speranza la nostra Sicilia ne ha tanto bisogno.
Si riparte!
[…] alcun dubbio sulla precisa volontà di arrecarci un danno in riferimento all’incendio di domenica. La nostra vasca dell’acqua è stata ritrovata sul piazzale, posizionata al contrario. Senza […]