C’è un tempo per discutere, uno per organizzarsi, uno per agire. Venerdi 29 Agosto 2014 conferenza stampa di Altragricoltura

Com. Stampa
Non sappiamo ancora dove la faremo (comunicheremo entro stasera il luogo esatto in funzione degli sviluppi possibili della situazione) ma una cosa è certa: domattina in conferenza stampa annunceremo le nostre risposte a quello che consideriamo una iniziativa tanto scomposta quanto ingiustificata nelle forme e nei modi che, di fatto, colpisce l’agibilità sindacale del nostro dirigente Gianni Fabbris e tende a screditare l’operato non solo del nostro movimento e della nostra organizzazione ma dei tanti che in Italia denunciano gli effetti drammatici della crisi, chiedono risposte alla politica e si schierano a fianco di quanti subiscono le conseguenze delle scelte economiche e sociali sbagliate.

Nella conferenza stampa entreremo nel merito di quello che noi consideriamo il vero problema che va ben oltre la vertenza per difendere l’azienda Conte e le altre del territorio dallo sciacallaggio sociale per porre un problema ben più ampio. Si legge nel documento dell’Esecutivo nazionale di Altragricoltura che domani sarà divulgato: “Non ci preoccupa il possibile sacrificio che grava su ognuno di noi, come in questo caso è per  Fabbris, per atti repressivi che possono venire da talune espressioni delle Forze dell’Ordine o della Magistratura;   le  lotte per la terra nel dopoguerra, anche in Basilicata, hanno saputo conquistare spazi di democrazia, giustizia e libertà per tutto il Paese pagando il prezzo di morti, feriti ed arresti.  Ci preoccupa invece il forte rischio di divisione sociale che atti  come quelli che si stanno consumando a Matera e nel Metapontino tendono ad aggravare. Se la crisi  non troverà risposte e si proseguirà ad applicare i dettati di quella sciagurata politica economica che ha portato alla crisi (dominata dagli spread, dall’indebitamento  diffuso e dalla perdita di Sovranità) piuttosto che imboccare la via urgentissima di una nuova politica agraria, alimentare e ambientale, la situazione sociale nelle aree rurali (come nel resto in tutto il Paese) non può  che aggravarsi lasciandoci il rischio di conflitti pericolosi: da una parte lo Sciacallaggio Sociale di chi si apposta proditoriamente, in complicità con interessi poco chiari, per arricchirsi di proprietà terriere senza sudore dall’altra la riduzione di quello che rimane delle aziende coltivatrici a Soccidari al servizio della grande distribuzione e della grande industria di trasformazione.
L’Italia ha bisogno di una nuova Unità delle Campagne per assicurare a tutto il Paese democrazia, giustizia economica e sociale e Sovranità Alimentare: a questo impegniamo il nostro lavoro“.
In questi  giorni in cui Fabbris non ha potuto svolgere la sua attività sindacale (dunque non ha potuto assistere gli agricoltori iscritti come essi avevano diritto e come la Costituzione garantisce” il movimento si è interrogato ed ha predisposto le iniziative per contrastare il rischio gravissimo che una legittima, trasparente e democratica vertenza si trasformi in atto di delinquenza e che da questo episodio le forze che nelle campagne stanno operando per mettere le mani sulle terre senza esserle sudate si sentano libere e legittimate ad agire indisturbate. E’ a questa considerazione, che va ben oltre il pur importante compito di difendere una singola azienda, che abbiamo improntato la discussione e assunto le decisioni che annunceremo domattina.
Mentre attendiamo di conoscere la decisione del GIP dopo l’interrogatorio di garanzia di Fabbris alla nostra richiesta di ritiro dei provvedimenti anche in forza del fatto che l’interrogatorio ha ampiamente dimostrato l’inconsistenza delle accuse se non (addirittura) l’inesistenza dei reati contestati), ribadiamo che consideriamo viziato da illegittimità il provvedimento eseguito il giorno 25 Agosto presso l’azienda Conte con uno schieramento di forze di polizia assolutamente spropositato e che ci avrebbe al contrario vedere usato per la prevenzione e la repressione dei troppi episodi di criminalità che si stanno succedendo nel Metapontino nelle aree rurali. Faremo comunque valere in tutte le sedi la tutela dei diritti e la richiesta del rispetto delle procedure che a nostro avviso fin qui ha visto forzature non solo sul piano dell’etica e dell’opportunità ma, anche, su quello della sostanza giuridica.