In Liguria nasce la Banca della terra

Pubblicato su Genova24 (leggi articolo originale)

Regione. In Liguria nasce la Banca regionale della terra. Oggi il consiglio regionale ha approvato all’unanimità il disegno di legge “Norme per il rilancio dell’agricoltura e della silvicoltura per la salvaguardia del territorio rurale ed istituzione della Banca regionale Terra”.

La legge si prefigge un duplice obiettivo: favorire il recupero produttivo delle aree a vocazione agricola e selvicolturale abbandonate o sottoutilizzate, e prevenire l’ulteriore degrado del nostro territorio.

Nel dettaglio la legge prevede, tra l’altro, l’istituzione della Banca Regionale della Terra, consistente in una base dati informatica accessibile e consultabile da chiunque vi abbia interesse nella quale, su segnalazione dei proprietari, saranno inserite le coordinate catastali dei terreni disponibili per essere recuperati alle attività agricole.

Alla Regione potranno essere segnalati ai fini dell’eventuale inserimento nella banca dati e della successiva assegnazione anche quei terreni che risultano abbandonati. Sono anche previste diverse tipologie di contributi: agli imprenditori agricoli per il recupero dei terreni incolti (fino a 500 euro per ettaro), agli imprenditori agricoli per l’acquisizione di particelle funzionali all’aumento o all’accorpamento della superficie aziendale, ai proprietari forestali per l’acquisto di nuovi fondi o per la copertura delle spese di costituzione dei consorzi, e ai Comuni ed ai consorzi per interventi di manutenzione straordinaria.

Ulteriori disposizioni riguardano la rimozione di alcuni vincoli che limitano la possibilità di riprendere l’attività agricola su terreni terrazzati invasi dal bosco, nonché la semplificazione delle procedure per l’assegnazione delle terre incolte.

Sono stati approvati diversi emendamenti presentati da consiglieri. In particolare, uno dei diversi sottoscritti da Ezio Chiesa (Gruppo misto Liguria Viva) prevede anche la cessione in comodato gratuito di aree demaniali regionali. Un altro, sempre di Chiesa, su cui la giunta aveva espresso parere contrario ma che è stato approvato grazie ai voti di una parte della maggioranza e della minoranza, prevede l’impiego di detenuti per il recupero del patrimonio boschivo in aree demaniali.

Un terzo emendamento consente di realizzare invasi e vasche a monte degli appezzamenti, al fine del contenimento dell’acqua piovana per il successivo utilizzo irriguo e di antincendio. Approvati anche alcuni emendamenti sottoscritti da Gino Garibaldi (Nuovo centrodestra), insieme ad altri consiglieri, che mettono in primo piano le imprese giovanili. Approvato anche un emendamento di Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente) con il quale si puntualizza che i terreni boschivi, convertiti ad uso agricolo, non possono cambiare quest’ultima destinazione per 20 anni.