Il Fesdr può aiutare le imprese strozzate dal credit crunch

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Roma, 04 mar – I dati Ismea-Sgfa parlano chiaramente: nel terzo trimestre 2013 si assiste ad un drammatico credit crunch per le aziende agricole. Emerge una netta minore propensione delle imprese del settore primario ad investire e viene evidenziato, di contro, l’aumentato bisogno di liquidità per finanziare la gestione corrente. Le erogazioni concesse alle aziende agricole italiane si riducono del 21% su base annua, con l’ammontare dei prestiti concessi tra luglio e settembre dell’anno scorso sceso a 426,1 milioni di euro. Una riduzione che ha coinvolto tutte le macro aree del Paese, seppur più accentuata nelle regioni del Nord-Ovest e nelle Isole. Una situazione che spinge ancor più a disporre urgentemente, come richiesto in una risoluzione in Commissione Agricoltura alla Camera presentata dal deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), le procedure necessarie ad implementare il Fondo crediti nazionale per le imprese agricole al fine di aumentare la dotazione delle risorse complessivamente disponibili per il credito all’agricoltura e di facilitarne l’accesso attraverso la riduzione del costo dell’indebitamento. Tutto ciò viene richiesto anche in considerazione all’avvio della prossima programmazione 2014-2020 del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR). “Nonostante la decisione della Commissione europea di approvare il metodo di calcolo dell’aiuto erogato sotto forma di mutuo agevolato nel quadro dei Programmi di sviluppo rurale risalga a maggio 2011 – dichiara il deputato 5 Stelle Giuseppe L’Abbate – ad oggi non risultano ultimate le procedure atte a consentire l’implementazione di questo Fondo. Il FEASR costituisce un importante strumento finanziario a disposizione delle amministrazioni regionali, titolari dei programmi di sviluppo rurale, e consente di migliorare le prestazioni degli stessi in termini di rapidità e qualità della spesa, favorendo un più facile accesso al credito delle imprese beneficiarie degli aiuti. Come MoVimento 5 Stelle chiediamo, dunque, che venga calendarizzata quanto prima la risoluzione in Commissione Agricoltura e che le altre forze politiche la sottoscrivano per tutelare e sostenere le imprese agricole. In occasione dell’indagine conoscitiva sul finanziamento alle imprese agricole, peraltro, in veste di Sottosegretario Maurizio Martina venne a riferire in Commissione quindi – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – spero che, oggi che è Ministro dell’Agricoltura e ben conosce la situazione, spinga in questa direzione, sposando la nostra risoluzione”. Il Fondo opera in collaborazione con il sistema bancario e rilascia finanziamenti in parte a carico del fondo stesso, con l’applicazione di un tasso di interesse ridotto o a tasso zero, e in parte a carico dell’istituto di credito intermediario, sulla cui quota è applicato un tasso di interesse di mercato. Tra i vantaggi proposti dal Fondo, inoltre, la natura rotativa per la quale le risorse rientranti per effetto dell’estinzione dei mutui tornano nelle disponibilità delle amministrazioni che potranno utilizzarle anche oltre la scadenza dei programmi.