Territorio, rapporto sui progetti dei GAL

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È stato pubblicato in questi giorni il rapporto Co-operando fra aree rurali: i progetti leader ed extra-leader dei Gruppi di Azione Locale italiani, realizzato dall’INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria) nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale ed in collaborazione con la società Contesti srl, sui progetti di cooperazione realizzati dai Gruppi di Azione Locale e le loro ricadute sul territorio.

Cooperazione per il territorio significa chance in termini di competitività turistica ed economica per l’agroalimentare e tutto il suo indotto. Grazie ai fondi comunitari questi progetti, mirati a migliorare il crossing-over  a livello transnazionale e interregionale delle relazioni economiche e la messa in rete delle piccole e medie imprese, si traducono in pratica  in scambi tra GAL di diversi territori per capitalizzare le esperienze ed esportare le nostre eccellenze.

Un esempio concreto è stato Eurovillages Plus, un progetto che ha visto una ricca partecipazione del GAL e di aziende locali ad eventi fieristici internazionali, con il risultato di un potentissimo ritorno di immagine a livello europeo. «Nell’approccio Leader la cooperazione è stata un mezzo per consolidare percorsi di sviluppo locale», afferma il presidente del Gal Capo S.M. di Leuca Rinaldo Rizzo. «Essere i primi nella Regione Puglia, in un’indagine di calibro nazionale che ha coinvolto ben 235 Gruppi di azione locale, è stato un punto d’orgoglio. Per il territorio, infatti, i nostri progetti hanno significato una crescita in termini istituzionali con il rafforzamento delle strategie di intervento comuni; ha portato a risultati gestionali ottenendo competenze connesse all’organizzazione e amministrazione della struttura operativa del GAL (come ad esempio l’acquisizione di tecniche di project management).

Ma non solo, continua il presidente: «Abbiamo assistito a ricadute di natura sociale, si pensi alla promozione di quelle iniziative congiunte per l’inserimento nel contesto sociale ed economico di categorie svantaggiate della popolazione. In ultimo, i risultati maggiori,  si sono registrati in  termini economici con nuove opportunità di lavoro, promozione turistica dei territori dell’area GAL, posizionamento di prodotti di nicchia e creazione di marchi. Non dimentichiamo poi che, grazie al contatto con nuove realtà territoriali, molti imprenditori hanno acquisito un grado di apertura e una capacità di governo dei processi di internazionalizzazione dell’azienda non frequenti nel settore agroalimentare e forestale e soprattutto nell’ambito delle piccole e medie imprese».