Umbria: discussa proposta di legge su agricoltura sociale

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Perugia, 5 feb – Prosegue l’iter della proposta di legge regionale che mira a favorire l’accesso dei giovani all’impresa agricola, attraverso la messa a disposizione di terre pubbliche, a promuovere l’agricoltura sostenibile e la filiera corta,e a normare la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli. Il Comitato per la legislazione, nella riunione odierna, ha approvato all’unanimità la “clausola valutativa” da applicare all’articolato al fine di monitorare e verificare periodicamente la realizzazione delle attività previste dalla normativa e le modalità stesse di attuazione della legge. Prosegue l’iter della proposta di legge regionale che mira a favorire l’accesso dei giovani all’impresa agricola, attraverso la messa a disposizione di terre pubbliche, a promuovere l’agricoltura sostenibile e la filiera corta, e a normare la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli. Il Comitato per la legislazione, presieduto da Luca Barberini, nella riunione odierna ha approvato la “clausola valutativa” da applicare all’articolato al fine di monitorare e verificare periodicamente la realizzazione delle attività previste dalla normativa e le modalità  di attuazione della legge. La proposta legislativa, attualmente in discussione in Seconda Commissione, è il frutto dell’unificazione di tre atti: due di Dottorini–Idv (“Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contenere il consumo dei suoli agricoli” e “Disposizioni per la lavorazione, trasformazione e vendita di limitati quantitativi di prodotti agricoli nell’ambito della filiera corta e della produzione locale”) e una di Stufara-Prc, Galanello e Barberini-Pd (“Norme per favorire l’accesso alla terra e promuovere l’agricoltura sociale e la filiera corta”). La “clausola valutativa” approvata dal Comitato per la legislazione dispone che la Giunta regionale dia conto annualmente dello stato di attuazione della legge, fornendo all’Assemblea legislativa informazioni e dati precisi e riscontrabili in ordine agli aspetti gestionali e finanziari della stessa. La proposta di clausola valutativa era corredata anche di uno studio, a cura della sezione Analisi documentale del Servizio legislativo, in cui si analizza lo stato e la consistenza del patrimonio pubblico di terreni ad uso agricolo e le problematiche legate al loro uso. In particolare si rileva che le terre agricole di proprietà pubblica ammontano in Umbria a 8.296 ettaridi superficie agricola utilizzata (Sau) e che in questa regione, in linea con a tendenza nazionale, si registra una tendenza all’aumento dei giovani capi-azienda (+17 per cento nel censimento 2010, rispetto al 2000), con un incremento tra questi dei laureati e diplomati con qualifica in ambito agrario. Secondo un sondaggio Coldiretti/Swg, presentato al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, nel 2012 a Cernobbio, ì il 57 per cento degli italiani ritiene che i terreni di agricoli di proprietà pubblica “dovrebbero essere venduti agli agricoltori”.
Promuovere lo sviluppo, l’imprenditoria e la crescita occupazionale nel settore, favorendo in particolare: l’accesso dei giovani all’agricoltura, anche al fine di agevolare il ricambio generazionale; l’agricoltura sociale; l’utilizzo produttivo di terreni agricoli ed a vocazione agricola e la loro funzione sociale; la gestione attiva e sostenibile dei beni agro-forestali attenta alla dimensione economica, ambientale e sociale; il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, l’impiego e l’applicazione di modelli di agricoltura sostenibile (biologica e conservativa); il contrasto al degrado ambientale e la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio rurale. Nella programmazione del settore la Regione sarà chiamata a favorire e promuovere: l’utilizzo ed il recupero produttivo di terreni agricoli o a vocazione agricola; l’impiego di modelli di agricoltura sostenibile; l’agricoltura sociale; il sostegno ai giovani imprenditori. La legge prevede l’istituzione del ‘Banco della Terra’, con sede presso la Giunta regionale: un elenco dei terreni agricoli e a vocazione agricola, di quelli agro-forestali, delle aziende agricole e dei fabbricati rurali, di proprietà pubblica o privata, utili per operazioni di locazione o di concessione. La Giunta dovrà adottare entro il 28 febbraio di ogni anno il Piano annuale delle locazioni e delle concessioni del Banco della Terra. Per quanto concerne le misure di sostegno per l’accesso alla terra, la Regione, attraverso Gepafin, dovrà favorire la concessione di garanzie per agevolare l’accesso al credito dei soggetti assegnatari di beni. Dovrà anche definire, all’interno del programma di sviluppo rurale (Psr) specifiche misure di sostegno ai suddetti soggetti. La Regione dovrà sostenere anche le attività di impresa agricola e di formazione. La Regione sarà anche chiamata a promuovere la destinazione, da parte dei Comuni, di terreni comunali ricadenti nelle aree urbane e periurbane, ad orti sociali urbani. Per quanto riguarda, infine, la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli, la Regione dovrà dettare disposizioni dirette ad agevolare la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli stagionali destinati alla vendita.