Com stampa – Matera 17.1.14
Si è tenuta stamattina presso la Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla la Conferenza Stampa di presentazione delle due settimane di mobilitazione contro la crisi nelle campagne lucane. Don Basilio Gavazzeni, Katya Madio e Gianni Fabbris hanno illustrato le iniziative attorno cui si svilupperanno le iniziative.
Inviamo in allegato il documento distribuito durante la conferenza stampa con l’agenda aggiornata e la locandina in affissione che da appuntamento alla giornata di Mercoledi 29 a Roma, quando le delegazioni degli agricoltori lucani parteciperanno insieme agli altri alla Udienza Pontificia in Piazza San Pietro dove porteranno uno striscione con la scritta:
“IL NOSTRO AMORE PER IL LAVORO DELLA TERRA DIFENDE LE COMUNITA’ – LA VERGOGNA DELL’USURA CI UCCIDE”.
Nel pomeriggio dello stesso giorno Altragricoltura convoca una importante assemblea presso la sede del Parlamento Europeo a Roma per portare con i Sindaci delle aree di crisi e i movimenti mobilitati in questi mesi le proposte per cambiare le scelte fondamentali di politica agricola dentro cui è possibile immaginare il rilancio della nostra agricoltura produttiva.
Questa sera (venerdi 17 gennaio) presso la sede di Altragricoltura di Bernalda, l’assemblea degli agricoltori adotterà un documento/appello alla società lucana ed alle istituzioni che sarà divulgato nella giornata di domani alla stampa.
Segue appello
Il nostro amore per il lavoro della terra difende le comunità
La vergogna dell’usura nelle campagne ci uccide
17/1/14, ore 9,30 – Conferenza stampa a Matera nella Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla (Chiesa di Rione Agna) – presentate le
DUE SETTIMANE DI MOBILITAZIONE STRAORDINARIA CONTRO USURAI E SCIACALLI NELLE CAMPAGNELa condizione nelle aree rurali di Puglia e Basilicata è ormai diventata insostenibile, come quella della maggior parte delle aree agricole centro meridionali colpite da una crisi che ha ragioni strutturali e che ha come posta la stessa sopravvivenza del tessuto produttivo rurale che per secoli ha garantito la tenuta del Paese e delle nostre regioni meridionali in particolare.
Gli eventi straordinari come quelli delle alluvioni, degli incendi o di circoscritte crisi di mercato colpiscono aziende comunque ridotte allo stremo per il fallimento del modello di agricoltura voluto dalle scelte politiche e sociali degli ultimi decenni e riconducibili alla responsabilità politica diretta di istituzioni regionali, nazionali ed europee.
Una crisi che, in assenza di una serie di azioni concrete e molto specifiche, corre il rischio di non chiudersi bel breve periodo dal momento che, mentre la maggior parte degli attori sociali (agricoltori, braccianti, lavoratori delle filiere e consumatori) pagano prezzi drammatici e pesantissimi, alcuni ristretti ceti stanno lucrando proprio sulla crisi accumulando nuove ed insperate fortune esattamente come se fosse una fase da economia di guerra.
Usurai e sciacalli di diversa specie sono al lavoro per cercare di approfittare della condizione di difficoltà in cui versa tanta parte delle nostre aree rurali per lucrare e speculare.
E’ venuto il tempo delle risposte non più rinviabili e di una forte presa di coscienza sociale e politica che pretende un profondo cambio a difesa di quanto rimane del nostro comparto produttivo agricolo prima che le campagne ed il territorio sia desertificato irrimediabilmente.
Nelle prossime due settimane lanciamo una forte iniziativa di denuncia rivolta all’opinione pubblica ed a chiedere al Governo Regionale e Nazionale l’apertura di un percorso forte di cambiamento che affronti realmente i nodi della crisi.