In Veneto unità di crisi per sostegno zootecnia e lattiero caseario

Pubblicato su regione veneto.it (vedi articolo originale)

Venezia, 23 luglio 2013 – Il Veneto ha attivato una specifica “Unità di crisi” per fronteggiare le pesanti difficoltà in cui si dibattono il settore zootecnico e quello lattiero caseario. Lo ha deciso stamani la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore all’agricoltura Franco Manzato. “L’obiettivo – ha Manzato – è quello di individuare, assieme agli operatori del settore e alle filiere, gli interventi prioritari da attivare per sostenere due comparti strategici per l’economia del sistema primario: quello della carne nel quale siamo primi produttori in Italia e quello del latte e dei relativi prodotti a denominazione, dove siamo ai primi posti per valore ed export. Le politiche comunitarie, la crisi economica, l’aumento dei costi di produzione,le sempre maggiori difficoltà di accesso al credito e l’invasione di prodotti da altri Paesi – ha ricordato Manzato – hanno portato ad una riduzione sia del prezzo sia persino, sia pure in misura modesta, della quantità del latte prodotto in Veneto, mentre sono in diminuzione la consistenza del patrimonio bovino da carne e la quantità di carne prodotta, pur in una situazione di sostanziale non autosufficienza nazionale”.
L’Unità di Crisi sarà presieduta dallo stesso assessore regionale all’agricoltura e ne fanno parte rappresentanti delle Organizzazioni provessionali, delle Organizzazioni dei produttori, dell’AProLaV, di Unicarve, dell’ARAV, di Confcooperative, di Veneto Agricoltura e di Avepa, , il Commissario regionale allo sviluppo rurale e i responsabili delle strutture regionali Competitività dei Sistemi Agroalimentari, Agroambiente, Tutela Ambiente, Sanità animale e Igiene Alimentare. Per l’analisi e la valutazione di particolari problematiche, l’Unità di crisi potrà essere integrata, su indicazione del suo presidente con esperti del settore.
Il segmento dei prodotti zootecnici del Veneto vale, a prezzi correnti, dati 2012, circa 2 miliardi 280 milioni di euro, dei quali 425,6 milioni per il Lattiero Caseario, a Fronte di un valore della produzione agricola di 5 miliardi 555 milioni e di un PIL regionale di 147 miliardi.