Paesaggi recuperati. I viaggi della mente.

Il-Viaggio

Inizia oggi questa nuova sezione del blog dedicata al mondo rurale, alle campagne e i suoi protagonisti analizzati attraverso il punto di vista poetico e nostalgico dei poeti, degli artisti, dei letterati che da sempre ne traggono ispirazione.

Il paesaggio agrario infatti, ha sempre rappresentato una grande risorsa fisica, produttiva, ambientale, storico-culturale, sociale e potenzialmente fruitiva.

La sua identità è sedimentata nella memoria collettiva attraverso le tradizioni storiche colte e popolari e documentata dai caratteri del patrimonio rurale materiale (edifici, struttura dei campi, reti di servizio, acque, caratterizzazione territoriale dei centri  realizzati negli anni ’50 e che rientrano nella storia della riforma agraria, etc.) e immateriale (canti, feste, etc.).

È un paesaggio caratterizzato da una notevole produttività, un forte sviluppo delle attività di servizio ai cittadini (didattica, turismo, ricreazione, attività sociali, etc.), una forte disponibilità innovativa di buona parte degli agricoltori che rimangono i primi custodi e manutentori del patrimonio storico materiale e della qualità paesaggistica dei luoghi.

La rete sarà lo strumento privilegiato affinchè storia e arte si integrino ad una vocazione essenzialmente agricola delle località e al bellissimo paesaggio che produce splendidi capolavori in ogni area di pertinenza.

Ogni visita diventerà un viaggio in un non luogo e internet ci permetterà di rafforzare il senso di un viaggio non reale, di esplorazione in un mondo che ha qualche motivo di fascino per chi lo cerca.

Un viaggio nei luoghi della de-territorializzazione e della virtualizzazione. I luoghi non luoghi dell’immaginario che danno di sé molte notizie, ma non sempre una loro immagine completa. Come se alludessero o suggerissero ciò che sono, senza mai svelarsi completamente e suscitando quella sana curiosità che li porterà a visitarli.

Da sempre, infatti, i luoghi non sono solo geografici ma anche della mente che noi stuzzicheremo attraverso riferimenti puntuali.

Per chi vi abita sono le radici e gli affetti, gli impegni di lavoro e della vita quotidiana. Per chi non vi è mai stato l’oggetto dei desideri: la campagna vista come quiete dell’anima, il luogo in cui rifugiarsi per riposare; ripensare ai luoghi come lo scrigno di ciò che l’immaginazione può creare. Per altri oggetto di nostalgia: il luogo dei ricordi, delle cose che si vorrebbe poter rifare, dei giorni che si vorrebbe rivivere.

Racconteremo le nostre realtà a tendenza agricola, dove aziende e borghi rurali vivono in simbiosi con il paesaggio, dove natura e storia si intrecciano creando un mix unico tra realtà e fantasia, dove si entra per giocare una parte in una storia che riporta il passato all’oggi, che permette al visitatore di rivivere situazioni e gesta che, personaggi famosi, briganti, hanno vissuto in queste campagne bruciate dal sole, rimaste immutate attraverso i secoli.

E’ a questo che abbiamo pensato quando abbiamo deciso di creare questa sezione che coniugasse cultura a realtà territoriali.

L’altra faccia della medaglia dunque. Un’agricoltura lontana dalle lotte, dai problemi, dagli affanni.

Un ritorno potremo dire nostalgico a un certo modo di vivere che è lontano dalla frenetica vita cittadina. Un ritorno alle nostre origini perse negli anni ’50, quando a causa del diffondersi delle macchine, dell’automazione, dell’industria si produsse, specie nel Sud da sempre agricolo-pastorale, una profonda lacerazione nel vecchio tessuto sociale, sovvertendo nel giro di pochi decenni consuetudini, tradizioni, usi, costumi, modi di vita, consolidati da secoli.

I cambiamenti avvenuti sono stati radicali. Alla civiltà del fare, del creare con le proprie mani, con le proprie forze, si è sostituita quella della macchina.

La stessa trasformazione oltre ad investire il lavoro artigianale ha coinvolto anche il mondo contadino e i processi che un tempo richiedevano fatica, tenacia, dedizione, pazienza, precisione, fantasia offrendo all’individuo le capacità di esprimersi secondo i gusti e l’originalità creativa di cui era dotato; anche una semplice costruzione, diveniva nelle sue mani qualcosa di personale, unico, irripetibile. Si realizzavano e si creavano così oggetti sempre diversi e singolari.

Le testimonianze del passato radicate in una cultura essenzialmente contadina vanno, quindi, attentamente recuperate e custodite: il mondo agricolo e gli artigiani di oggi sono gli eredi e i continuatori di esperienze e arti che si sono tramandate nel tempo sempre più arricchite. Il sistema delle aziende agricole rappresenta infatti, un eccezionale patrimonio di esperienze e luoghi, storia e pratiche economiche, culturali, ambientali e sociali. Esse raccontano una dimensione rurale non ancora scomparsa e che merita di essere salvaguardata, valorizzata e messa a sistema.

Questo storico patrimonio va messo a disposizione della collettività, anche in considerazione della sua collocazione nel paesaggio agrario, dove le occasioni di aggregazione sono rare e richieste.

Consapevoli del progetto ambizioso che stiamo per iniziare vi preghiamo di supportarci. Farà piacere ricevere i vostri suggerimenti, le vostre segnalazioni i materiali e di contattarci al seguente indirizzo mail: k.madio@altragricoltura.net