7 Ottore 2011 – L’elicottero con Gabrielli non scende a  Pomarico ma, soprattutto, non arriva ancoral’ordinanza per gli  alluvionati di Basilicata
I cittadini che  aspettano da 8 mesi stanno dando una forte prova di responsabilità,  dignità e unità. La stessa che ci aspettiamo dalle istituzioni.
Una  delegazione del Comitato per la difesa delle Terre Joniche è stata  stamattina a Pomarico dove avrebbe dovuto arrivare il Prefetto  Gabrielli. Siamo stati in attesa dietro il nostro striscione che  recitava “Mai più disastri ambientali! Difendiamo le TerreJoniche” per  qualche ora dopo aver affidato una lettera indirizzata al Prefetto  Gabrielli al Sindaco di Pomarico.
Nella lettera abbiamo rimarcato  le ragioni della nostra iniziativa, la gravità della situazione e la  richiesta di fare presto. Nella lettera, peraltro, si dava atto al  Prefetto della correttezza delle posizioni espresse a sostegno della  ragioni del territorio e dei cittadini (in Basilicata ed altrove)  particolarmente per quanto ha sostenuto in sede di audizione alla  Commissione Agricoltura del Senato quando ha ricordato che non c’erano  ragioni per non trattare i cittadini lucani e pugliesi in maniera  diversa di come erano state trattati quelli di altre zone del Paese  appena qualche mese prima.
Se non ce ne erano allora (era giugno)  ce ne sono ancora meno ora che per la Basilicata sono stati messi a  disposizione 7 milioni di Euro dalla manovra economica nazionale e circa  7,5 milioni dalla Regione.
Dunque sollecitavamo ogni passo  possibile per sbloccare la situazione ed arrivare alla nomina del  Commissario straordinario, chiedendo di fare presto e sottolineando che  questa non è la richiesta di una corsia preferenziale per una Regione a  scapito delle altre ma, al contrario, una utile ipotesi di lavoro per  trovare una mediazione per tutte le Regioni coinvolte sulla base del  principio per cui ognuno faccia un passo mettendo a disposizione  qualcosa, nell’interesse dei cittadini e del territorio.
Non  sappiamo perché il Prefetto Gabrielli non è più arrivato a Pomarico, né  ci aspettavamo che dovesse essere lui a darci le risposte. Sappiamo il  lavoro fatto dal Sindaco di Pomarico per promuovere la visita del  Prefetto e crediamo che il Capo della Protezione civile sia un  funzionario coscienzioso e responsabile. Vgliamo pensare che  l’appuntamento sia stato mancato per disguidi organizzativi ed  incomprensioni.  Rileviamo, però, che sono otto mesi che attendiamo e  che i cittadini organizzati nel Comitato stanno dando una grande prova  di unità, determinazione, dignità e responsabilità. La stessa che ci  piacerebbe vedere da chi governa o gestisce le istituzioni. Magari la  mattinata di oggi non sarebbe stato un momento risolutivo per le  risposte che i cittadini attendono ma sarebbe stata una prova importante  quella di tenere insieme cittadini ed istituzion i territoriali e  governative per dare ulteriore voce a quelle istanze. Così non è stato e  dopo una mattinata di vana attesa (ma noi ci abbiamo fatto il callo da 8  mesi) dobbiamo prendere atto di quanto, in questa fase, sia difficile  persino cogliere il risultato di un confronto.
Alla fine di questa  mattinata abbiamo comunque inviato al Prefetto Gabrielli la lettera  rinnovandogli la stima per il lavoro fatto e chiedendogli di intervenire  ulteriormente per facilitare la soluzione.
Una cosa ci è chiara,  che non c’è davvero più motivo per rinviare la firma dell’ordinanza da  parte del Presidente del Consiglio dei Ministri e, soprattutto, non c’è  più tempo
Siamo ancora in attesa rimanendo in costante contatto  con i nostri interlocutori politici ed istituzionali ma è chiaro che, se  dopo otto mesi, dovessimo valutare di essere presi in giro sapremmo  come reagire essendo consapevoli del consenso che ci viene dai cittadini  e da quanti hanno fin qui apprezzato lo spirito unitario con cui  abbiamo lavorato.
Lo stesso spirito unitario e di collaborazione  che, in un momento così delicato per la vita del Paese e del nostro  territorio, ci aspettiamo dalle istituzioni chiamate a darci risposte  anche quando dovesse servire a coordinare l’atterraggio di un  elicottero.
			