PAGLIARDINI (AGEA), DAL 11 DI MARZO EROGATI CIRCA 380 MILIONI A 200 MILA AGRICOLTORI

articolo tratto dal sito di agrapress (vedi l’originale)

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di Letizia Martirano

“Agea è una delle poche amministrazioni italiane che in questo periodo sta lavorando al cento per cento in smart working. Dalla metà di marzo gli uffici di via Palestro sono chiusi ma continuiamo a garantire tutte le attività e l’erogazione degli aiuti alle imprese agricole, per questo voglio ringraziare pubblicamente tutto il personale dell’Agenzia per il senso di responsabilità e la dedizione che sta mettendo nel suo lavoro”, sottolinea il direttore Gabriele Papa Pagliardini in questa intervista dove fa il punto su alcune questioni.

Dunque, gli agricoltori non hanno nulla da temere?

Stiamo facendo tutto il possibile per non interrompere il flusso dei pagamenti. Solo per rendere concreta la mia affermazione faccio notare che dal 11 di marzo sono state erogate circa 380 milioni di risorse pubbliche a 200 mila agricoltori e sono state definite tre importanti procedure di gara, totalmente da remoto, tramite “camere” interattive condivise, per la fornitura di generi alimentari agli indigenti, una delle quali riguarda il pecorino romano.

Per le attività’ sul campo, quando è necessaria la presenza fisica, come vi comportate?

L’esigenza di massimo contenimento degli spostamenti ha determinato l’oggettiva impossibilità di esecuzione delle operazioni di controllo che comportano spostamenti sul territorio e dei contraddittori con le aziende agricole. Agea ha agito prontamente, d’intesa con le Regioni. Sono state anticipate le disposizioni della Commissione Europea e sono state consentite le deroghe necessarie per eseguire i controlli in loco sugli investimenti delle imprese agricole, anche utilizzando modalità alternative quali le foto geotaggate, fornite direttamente dagli agricoltori e, consentire i pagamenti.

Il lockdown ha rallentato la presentazione delle domande d’aiuto?

È stato necessario sopperire all’impossibilità per i produttori di raggiungere le sedi dei Centri di Assistenza Agricola, per eseguire gli adempimenti connessi alla gestione degli aiuti PAC. Con i CAA abbiamo individuato modalità straordinarie di colloquio ed è stata introdotta la firma differita delle domande di aiuto.

Cosa significa?

Gli agricoltori si impegnano con i CAA firmare la domanda o la documentazione necessaria a aggiornare il proprio fascicolo alla cessazione del periodo di emergenza e i CAA possono così inviare le domande di aiuto anche senza la firma dell’agricoltore.

Queste misure sono sufficienti?

Presto sarà messa in esercizio una scrivania virtuale sulla quale poter scambiare documenti e svolgere istruttorie da remoto.

Le misure del governo per mettere a disposizione delle aziende agricole liquidità coinvolgono Agea?

Agea si sta adoperando per rendere immediatamente operativa la nuova modalità supersemplificata di anticipazione di liquidità per le imprese agricole, introdotta dal Parlamento nel Cura Italia. È un sistema introdotto per la prima volta in considerazione della necessità di dare liquidità alle imprese agricole nel modo più rapido possibile.

Qual è il meccanismo?

L’anticipo sarà elaborato, sulla base delle informazioni già in possesso della pubblica amministrazione, nella percentuale del 70 per cento del valore dei titoli in portafoglio dell’agricoltore e consentirà l’erogazione di oltre un miliardo di risorse alle imprese agricole entro il mese di giugno.

Nei mesi scorsi erano insorti grossi problemi burocratici con la certificazione antimafia. Sono stati risolti?

L’acquisizione della documentazione antimafia costituisce una delle principali ragioni di aggravamento dei processi di erogazione degli aiuti pubblici. Con il ministero delle Politiche Agricole abbiamo individuato soluzioni connesse all’emergenza Covid19 e, alla necessità di fornire rapidamente liquidità alle imprese, senza attenuare l’attenzione ed il necessario presidio nel contrasto alla mafia.

Nel concreto cosa cambia?

Il Parlamento, nella conversione del decreto-legge Cura Italia, ha identificato la pandemia da Covid-19 quale condizione di urgenza. Ciò consentirà, secondo quanto previsto dal codice antimafia, agli Organismi pagatori riconosciuti e alle altre Amministrazioni preposte all’erogazione di aiuti nel settore dell’agricoltura di procedere immediatamente all’erogazione degli aiuti comunitari, corrispondendo il contributo sotto condizione risolutiva e rinviando la consultazione della Banca dati nazionale antimafia-BDNA, costituita presso il ministero dell’Interno, nel periodo immediatamente successivo all’emergenza. Per quanto invece riguarda gli aiuti nazionali il Cura Italia prevede, sempre con l’obiettivo di garantire immediata liquidità ai beneficiari, che qualora sia consentito il pagamento in due fasi (anticipazione e saldo), anziché in un’unica soluzione, sarà possibile rinviare la comunicazione antimafia e gli ulteriori controlli al momento del pagamento del saldo mentre l’anticipo sarà erogato sotto condizione risolutiva.

Come è la situazione dei PSR?

Stiamo collaborando con il ministero delle Politiche Agricole e con la direzione generale Agricoltura della Commissione Europea per individuare soluzioni che accelerino i pagamenti per i PSR regionali. la Commissione ha ventilato la possibilità di modificare alcuni regolamenti di base e questo potrebbe consentire di introdurre misure straordinarie utilizzando le risorse disponibili dei PSR per dar liquidità alle imprese e compensare, sia pure in parte, le perdite di reddito che stanno subendo. Nel frattempo c’è la necessità di monitorare gli impegni a realizzare investimenti che gli agricoltori hanno preso. La pandemia potrebbe aver modificato la loro propensione all’investimento e anche le loro priorità. Su questo aspetto stiamo lavorando con il Ministero delle politiche agricole per proporre soluzioni concrete alle regioni e concordare con loro le soluzioni utili al sistema produttivo agricolo.