tratto da Corriere di Ragusa (leggi articolo originale)
Più controlli alle frontiere, stop alle cartelle esattoriali e valorizzazione dei prodotti siciliani. Il tavolo tecnico sulla crisi dell’agricoltura si è insediato a Palazzo d’Orleans. A farne parte la Regione, l’Associazione bancaria italiana (Abi), le organizzazioni di categoria, dei produttori e il “Comitato anticrisi agricoltura Sicilia”. Lo strumento è stato voluto dal presidente Nello Musumeci, per contrastare la gravissima crisi di mercato nel comparto ortofrutticolo dell’Isola. Alla lunga riunione hanno partecipato anche gli assessori all’Economia, Gaetano Armao, all’Agricoltura, Edy Bandiera e alle Attività produttive, Mimmo Turano. A conclusione dei lavori la soddisfazione dei produttori agricoli della fascia trasformata iblea è palpabile, non solo per essere stati ascoltati al livello più alto, ma anche per le misure prese. A giugno inoltre, grazie all’interlocuzione con l’Abi si parlerà di concessioni di crediti finalizzati alla riconversione di aziende e per la creazione di un fondo che aiuti a rientrare in possesso dei beni messi all’asta.
E’ stato annunciato anche un incontro con i vertici dell’Inps per chiedere una sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e il potenziamento dei controlli – con la collaborazione di Carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale della Regione – sulle merci importate presso dogane, porti e supermercati. Soddisfatto anche il Presidente della Regione, Nello Musumeci: «Sono certo di avere la coscienza a posto e di avere fatto tutto quello che era nelle mie possibilità. Questa è una battaglia che si vince, o si perde, tutti insieme. Dobbiamo avere chiaro che il mercato è sempre più ostile, globalizzato, avaro.
La situazione è eccezionale e, quindi, bisogna utilizzare le misure straordinarie attualmente vigenti, ma anche pensare a soluzioni normative che non possano prescindere da una forte interlocuzione con il Governo nazionale, ma anche con l’Unione europea. L´istituzione di questo Tavolo, che sarà permanente -ha concluso il presidente Musumeci- è un passo avanti per tentare di risolvere la crisi. Grazie a confronti, tra tutte la parti in causa come questo, possono venire soluzioni condivise che aiutino il percorso. Non possiamo e non vogliamo lasciare soli i produttori. Non appena a Roma si insedierà il nuovo governo chiederemo che la questione venga affrontata su un tavolo nazionale. Nel frattempo, predisporremo un documento e tramite il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani».