Questa sera, 14 novembre 2017, Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura sarà, con il giovanecamerunense Yvan Sagnet che in questi anni ha fortemente contribuito all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli, ospite a Policoro del Vescovo di Tursi Mons. Orofino in una iniziativa della Curia Vescovile all’interno delle iniziative in preparazione della Giornata Mondiale dei Poveri indetta dal Papa.
“Verrà affrontato il tema del caporalato ed, evidentemente, della povertà nelle campagne italiane,” ha affermato Fabbris, “una condizione che costringe sempre di più sia le famiglie rurali italiane (impoverite dalla crisi del sistema agroalimentare) che i lavoratori.”
Il caporalato è una delle espressioni più indegne del sistema di reclutamento e sfruttamento. A volte queste pratiche si sono svolte anche in associazione con clan mafiosi. Contrastare questo fenomeno dal punto di vista penale e sociale è quindi fondamentale.
Forse è un caso o forse no che questo convegno venga realizzato a pochi giorni dalla presentazione a Roma, dei dati emersi dalla campagna “Estate sicura”: l’operazione, che da maggio a settembre ha avuto luogo in contrasto al caporalato in virtù della Legge 199/2016 varata un anno fa.
L’iniziativa ha coinvolto 450 militari del Comando per la Tutela del Lavoro in coordinamento con l’Ispettorato del Lavoro che hanno svolto verifiche su tutto il territorio nazionale. I controlli svolti hanno evidenziato 10.066 situazioni di irregolarità accertata su 14.746, quindi una percentuale di circa il 68%. Poco più di 1800 le aziende che hanno visto la propria attività sospesa e poco più di 500 le persone denunciate. Inoltre dalle verifiche effettuate su circa 25.000 posizioni lavorative è stato accertato che sono circa 5.593 (circa il 22%) i lavoratori in nero.
Una problematica quindi ancora molto distante dalla sua risoluzione e che vede nelle norme non un valido espediente per arginare il fenomeno.
La nuova normativa sul caporalato (L.199-2016), infatti, che secondo il ministro Poletti avrebbe avuto forte azione dissuasiva in termini di assunzioni non regolari, in realtà pone forti interrogativi (e timori) su come organizzare le attività della manodopera tanto da far emergere la sua inadeguatezza e quindi le premesse affinchè venga modificata al più presto.
La legge in questione, infatti, seppur giusta nelle intenzioni, preoccupa non poco le aziende perchè, predisposta per inasprire le pene a carico dei caporali, in realtà rischia di ritorcesi contro tutti gli imprenditori non in regola che per sciocchezze rischierebbero finanche la confisca della proprietà.
A questo si aggiunga che lo smantellamento delle antiche funzioni dei CPI (Centri per l’Impiego) ha fortemente inasprito il fenomeno attraverso il dilagare dei caporali nelle cui mani è sempre più accentrato lo strapotere del sistema di reclutamento della forza lavoro.
Il convegno di questa sera quindi offrirà spunti interessanti di riflessione anche alla luce del quadro generale che si sta delineando.