Pubblicato su Ansa (leggi articolo originale)
MATERA – Attenta perimetrazione delle aree del Metapontino effettivamente colpite dall’alluvione del 6 e 7 ottobre scorso, per evitare, come accaduto nel 2011,l’inserimento di luoghi e persone che hanno finito col far crescere a dismisura le previsioni di intervento penalizzando i veri destinatari finora non indennizzati, e destinazione di una parte del fondo accantonato delle royalties sul petrolio per rifondere i danni di aziende colpite dal maltempo e realizzare opere di tutela del territorio.
Sono le richieste che il portavoce del comitato di difesa delle Terrejoniche, Gianni Fabbris, ha fatto al neopresidente della giunta regionale, Marcello Pittella, affinchè sia dia corso a tutte le procedure per il riconoscimento dello “stato di calamità” e all’emissione dell’ordinanza ministeriale: “Non è possibile – ha detto Fabbris – che a distanza di 45 giorni dall’alluvione la documentazione non sia giunta al Governo. La Puglia ha effettuato la ricognizione dei danni e presentato gli atti. La Basilicata è indietro. Se ci sono inadempienze, ritardi e responsabilità burocratiche lo verificheremo anche con i nostri legali. La nostra protesta di non votare raccogliendo i certificati elettorali ha dimostrato che dalla parte politica, e anche parlamentare, non c’è stata la dovuta attenzione sui danni. La situazione è insostenibile. La politica si muova. Per la Sardegna – ha continuato – i danni dell’alluvione sono stati affrontati in tempo reale”.
Fabbris, inoltre, ha ribadito la richiesta della nomina di un commissario unico per affrontare le questioni ricorrenti, create dal dissesto idrogeologico, del bacino comprensoriale del Bradano che interessa le province di Taranto e Matera: “Serve – ha spiegato – un commissario terzo, che non sia il presidente della Regione, per evitare problemi e limiti tuttora irrisolti di precedenti esperienze”. (ANSA)