editoriale del 2.3.21 di Dario Dongo*
Le assicurazioni agevolate in agricoltura si aggiungono all’elenco dei grandi affari posti in essere dal cerchio magico di Coldiretti.
Un business consistente – circa 9 miliardi di euro l’anno i rischi coperti, 500 milioni i contributi pubblici – viene gestito ancora una volta dai soliti noti, a modo loro.
Conflitti d’interessi, distorsioni della concorrenza e illeciti vari proseguono sotto lo sguardo complice di chi omette i doverosi controlli.
Eppure, le Assicurazioni Agevolate in agricoltura sono esattamente uno dei piani che andrebbe più controllato con trasparenza proprio per la funzione strategica che stanno assumendo nel sistema europeo della gestione dei rischi. Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e il Piano Assicurativo Agricolo Nazionale (PAAN) coprono infatti una quota significativa dei premi assicurativi, tra il 50 e il 70% a seconda del tipo di polizza
Le polizze – a sottoscriversi su base volontaria, in forma collettiva o individuale – possono coprire i raccolti e le piante (da rischi legati ad avversità atmosferiche, fitopatie e infestazioni parassitarie), le strutture aziendali e gli animali. Le polizze sperimentali coprono invece i ricavi, anche in formula index-based, cioè indicizzata rispetto a previsioni di resa connesse a indici biologici e/o meteorologici.
Insomma, da una parte l’Europa e lo Stato riducono i fondi di solidarietà (mai adeguati ad ogni modo), dall’altra le polizze diventano fondamentali per le aziende agricole reggere di fronte ai grandi fenomeni ambientali che impattano sulla gestione della campagna agraria mettendo spesso a rischio il raccolto e le strutture aziendali.
AsnaCodi è l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Difesa, costituita nel 1982 e il suo ruolo istituzionale è cruciale per l’agricoltura italiana; AsnaCodi perde i pezzi: dagli 81 associati dei primi anni 2000 ai 74 di cinque anni fa, fino a perderne 30 in un solo lustro e cadere a 44. Gli ultimi a fuggire sono stati i Condifesa di Alessandria e di Ferrara.
Due settimane fa AsnaCodi è traslocata dalla sua storica sede in Roma, via Bergamo 3, a via XXIV Maggio 43. Palazzo Rospigliosi, la storica reggia di Federconsorzi nonché sede della Coldiretti.
E’ la tappa ultima di un lungo percorso di assalto alla diligenza che punta a portare tutto sotto il controllo di quella che si definisce ancora come “Sindacato degli agricoltori”. Controllo che garantisce di avere le mani sui finanziamenti pubblici da un lato e sul rapporto con gli agricoltori dall’altro di fatto obbligati a ricorrere ai servizi.
La Green Assicurazioni S.r.l. è una società di intermediazione assicurativa del sistema servizi di Coldiretti. Il suo presidente Albano Agabiti, si noti bene, è lo stesso di AsnaCodi. In CdA siedono anche:
– Marco Gallotti, consigliere delegato all’attività tecnica,
– Raffaele Grandolini, l’ubiquitario Re Mida di Coldiretti, qui consigliere delegato all’amministrazione della società,
– Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, consigliere.
I lauti contributi pubblici sulle AAA (assicurazioni agevolate in agricoltura) vengono così drenati da una società di capitali, governata dai soliti noti che ne ricavano poteri e profitti personali. In palese conflitto di interessi con gli agricoltori e le loro rappresentanze.
Molti, del resto, sono i conflitti palesi di interesse che saltano agli occhi dalla lettura delle carte e chiaro è chi sta perdendo in una partita con il vincitore già deciso a tavolino: gli agricoltori.
Gli agricoltori, nei contratti collettivi come in quelli individuali, versano una quota variabile tra il 30 e il 50% dei premi assicurativi. Oltreché a pagare le franchigie sulle somme risarcite. Ed essere soggetti a contratti complessi, con grande varietà di condizioni e limiti. Il rischio di un monopolio di fatto – peggio ancora se aggravato dalle interessenze tra broker e Condifesa, anche attraverso Ansacodi – è quello stesso denunciato da Coop Di Italia all’Antitrust nel caso Codipra – Agriduemila S.r.l.
Sono avvantaggiate cioè ‘le compagnie assicurative, in quanto consentirebbe loro di avere una presenza stabile sul mercato, di ridurre al massimo le spese e, probabilmente, di percepire premi più alti rispetto a quelli che emergerebbero da un confronto concorrenziale. Da un confronto avuto con alcuni esponenti di compagnie assicurative è emerso, infatti, che gli stessi non hanno interesse a modificare l’attuale sistema’.
Cosa altro ci vuole perché la politica intervenga? Possiamo continuare ad assistere alla trasformazione del ruolo del sindacato verso la gestione degli affari?
*Dario Dongo è avvocato, giornalista, editore di greatitalianfoodtrade
L’editoriale è tratto dall’articolo originale https://www.greatitalianfoodtrade.it/assicurazioni-agevolate-in-agricoltura-i-grandi-affari-del-cerchio-magico-di-coldiretti-vanghepulite
Qui di seguito puoi riascoltare e vedere il podcast dell’intervento di Dario Dongo durante lo spazio dell’editoriale nella trasmissione “Notiziario dalla terra” in onda su Iafue del 2 marzo 2021