Comunicato stampa di Altragricoltura. Roma, 27 gennaio
(vedi la pagina dedicata alla trasmissione andata in onda su Iafue PerlaTerra il 26 gennaio 2021 alle 19)
Altragricoltura, la rete italiana di agricoltori e contadini per la Sovranità Alimentare, ha organizzato il 26 gennaio una serata rispondendo all’appello del movimento internazionale de La via Campesina, che aveva chiamato a gesti di solidarietà con la lotta dei contadini indiani proprio nel giorno in cui hanno messo in atto in India la più grande mobilitazione della storia.
Tano Malannino, presidente di Altragricoltura: “.. l’assedio di New Delhi ci dice di una battaglia che va sostenuta concretamente e non con la solidarietà a parole. I contadini e gli agricoltori indiani stanno lottando anche per noi, contro lo strapotere delle multinazionali del cibo e dell’agrobusiness, le speculazioni sulle commodities delle materie prime, grano compreso e contro le politiche di privatizzazione che svendono il patrimonio agricolo. Non è così anche da noi? Il Loro slogan “Niente Agricoltori, Niente cibo”, non è anche il nostro?”.
Roberto Congia (componente del direttivo nazionale di Altragricoltura, pastore e cerealicoltore sardo abituato alle mobilitazioni dall’esperienza del Movimento Pastori Sardi) ha fatto sua un’altra delle frasi simbolo di quella protesta per la dignità e la vita: “Siamo qui per rimanere anni. Se andiamo via moriamo” ed ha aggiunto”… oggi più che mai l’alleanza fra tutti noi è possibile non solo perché abbiamo gli stessi obiettivi ma anche perché abbiamo gli stessi nemici”.
Radio Jafue PerlaTerra, la web/radio-tv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, ha ospitato l’evento con un’ora di trasmissione interamente dedicata alla situazione in India nel giorno in cui centinaia di migliaia di persone hanno invaso le strade di Nuova Dehli.
Diversi gli ospiti anche internazionali che sono intervenuti contribuendo a dare vita ad un evento non di facciata ma di ricerca della comprensione e di profonda condivisione con la lotta dei contadini indiani che hanno già pagato il sacrificio di oltre 70 morti per il gel e le piogge in cui si sta svolgendo.
Tra gli altri interventi, quello dall’India di Pacche Nanjunda Swamy (Fondazione Nanjundaswami – espressione del più grande movimento di agricoltori indiani il KRRS) che ha parlato di “una battaglia di civiltà contro il governo fascista” di Modi, che di fatto vuole imporre il volere delle due o tre famiglie che lo hanno sostenuto nella nomina alla leadership.
Ruchi Shroff, indiana anch’essa e direttrice di Navdanya International: “la grande solidarietà della società civile verso i contadini è anche in relazione alla protesta sotterranea contro il pugno duro dell’esecutivo, contro il patriarcato, contro il tentativo di rimettere indietro le lancette della storia in India. Non a caso che questa ondata fa seguito a quella contro la legge sulla cittadinanza di pochi mesi fa ispirata alla più bieca islamofobia”.
Maria Tavernini (giornalista di Altreconomia con una profonda conoscenza della condizione indiana): “La cosiddetta riforma del premier Modi vuole introdurre la liberalizzazione del settore portando al fallimento centinaia di migliaia di piccoli agricoltori. In India vive di agricoltura una persona su due e attualmente vige un sistema che attraverso l’intervento permette ai contadini di contare su un prezzo minimo garantito dei loro prodotti e, alla popolazione di acquistare a prezzi calmierati.”
Gianni Fabbris (Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare): “Si inaugura, cosi, su Iafue PerlaTerra un ciclo di trasmissioni e focus di approfondimento sulle “agricolture del mondo e il movimento mondiale per la Sovranità Alimentare”; abbiamo non solo l’obiettivo di sviluppare solidarietà ma, anche, quello di contribuire a fornire strumenti e conoscenze per un dibattito che superi il provincialismo con cui viene affrontata la questione dell’agricoltura in Italia che, al contrario, ha sempre più una dimensione globale e internazionale”