“Crisi del grano: c’è poco da protestare e molto per cui impegnarsi e lottare”.
Con questa premessa, dopo anni di iniziative, Altragricoltura e il Movimento Riscatto hanno tenuto nel 2017 fra Matera e Altamura la due giorni che ha dato vita alla “Carta dei Principi in Difesa del Grano”.
Il messaggio lanciato dai cerealicoltori che nel maggio 2017 si ritrovarono fra Matera e Altamura era chiaro: l’intreccio della crisi economica dei cerealicoltori, quella sociale e ambientale dei territori e delle comunità cerealicole e quella di sicurezza alimentare per tutti i cittadini è il prodotto di un modello di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del grano che sta fallendo ogni giorno di più.
Le responsabilità di questa crisi sono diffuse e larghe e stanno nelle scelte di un modello agroalimentare che condanna l’Italia a trasformarsi da luogo della produzione agricola a piattaforma commerciale agroalimentare dove il Made in Italy diventa troppo spesso il tappeto sotto cui nascondere la spazzatura con marchi speculativi che fanno sempre più a meno della nostra materia prima giovandosi, al contrario, del vantaggio competitivo della storia millenaria del lavoro della terra e delle culture culinarie popolari. Diverse sono le responsabilità per questa crisi del grano come di tutta la nostra agricoltura. Fra queste certamente quelle della politica che ha spinto la trasformazione con regole e leggi che rafforzano la speculazione e l’abbandono della terra, quelle delle istituzioni incapaci di attuare processi positivi e garantire controlli che pure le norme ancora in parte consentono, quelle dei diversi soggetti della filiera (sementieri, trasformatori, commercianti) troppo spesso attenti alle dinamiche speculative e finanziarie piuttosto che alla qualità ed alla sicurezza dei processi, quelle di una ricerca sempre meno indipendente e sensibile ai finanziamenti interessati dell’industria. A questo quadro di responsabilità non sfuggono quelle degli agricoltori e dei consumatori che devono tornare ad assumere piena consapevolezza di quanto sia importante la qualità delle nostre produzioni, la grande responsabilità del modo in cui produciamo e la necessità di essere pienamente informati per scegliere cosa e come consumare”.
Con queste premesse nacque la Carta di Matera e Altamura in difesa del grano assumendo a fondamento dieci principi su cui reimpostare la riforma di un comparto ridotto ad essere una commodity in cui il prezzo è stabilito solo sul mercato speculativo internazionale.
Dieci principi e una proposta di dare vita ad un Forum in Difesa del Grano come spazio di confronto, elaborazione, proposta in cui si possano ritrovare le diverse esperienze di base, i tecnici, gli operatori, i ricercatori che scelgono di impegnarsi sul terreno della costruzione della Riforma sempre più urgente.
Con queste premesse oggi 23 novembre nella Cassetta degli attrezzi (la rubrica dedicata alle iniziative autogestite su Iafue PerlaTera) Agostino Cascio (cerealicoltore siciliano, animatore del MOvimento degli Agricoltori Riuniti siciliani) ha annunciato che Altragricoltura ha aperto il percorso per convocare il secndo forum del grano proponendo di tenerlo in Sicilia entro la fine del mese di Gennaio 2021.
Un Forum aperto a tutte le esperienze che in questi hanno continuato a battersi per salvare il comparto dalla deriva in cui la speculazione lo sta riducendo. Agostino Cascio ha annunciato che nella prossima settimana sarà divulgata una proposta operativa sulle modalità di svolgimento per il Secondo Forum che aggiornerà la Carta e si propone di dare vita ad una nuova stagione di iniziative fondata sulla realizzazione di una rete di base aperta ai contributi delle diverse realtà che aderiranno.
Quella che segue è la sintesi dei principi compresi nella Carta del Grano:
Difendere il grano è questione di democrazia non di tecnica
Si difende il grano superando l’imposizione del modello della crisi con più diritti e il coinvolgimento pieno di tutti gli attori sociali e non con soluzioni tecniche né, tanto meno, con i trattati commerciali.
I cittadini italiani hanno il diritto di decidere come produrre, distribuire e consumare il grano e i suoi prodotti secondo i principi della Sovranità Alimentare e a rifiutare, se lo decideranno, l’imposizione di norme, regole o trattati commer-ciali non fondati su equità e il rispetto degli interessi generali e collettivi.
Cosa coltivare
I semi, la loro selezione e salvaguardia, la riproducibilità e tutela come bene sociale e risorsa comune da tutelare e non privatizzabile.
Scienza, tecnicologia e ricerca
Una Ricerca e una Scienza autonome e indipendenti, al servizio degli interessi generali dei cittadini, capace di sostenere lo sforzo degli attori sociali offrendo soluzioni e strumenti verificabili ed efficaci
Come coltivare
La coltivazione del grano, presidio a tutela del territorio, del suolo, della biodiversità, della salute e della sicurezza alimentare.
Gli agricoltori sono di diritto i custodi di queste garanzie e assumono pienamente il dovere di garantire tecniche e metodi colturali volti a questi obiettivi.
Come trasformare
La trasformazione per garantire quantità, salubrità e sicurezza alimentare, mantenendo e valorizzando il patrimonio di saperi tecnologici frutto della millenaria cultura del cibo.
Come scambiare e commerciare
Il commercio e gli scambi con l’obiettivo di garantire economia, processi giusti, riconoscibilità delle produzioni, garanzia di valore sociale al cosa si commercializza e ad un prezzo giusto che ridistribuisca lungo l’intero ciclo il valore aggiunto degli scambi.
Come si determina il prezzo
La determinazione del prezzo giusto per garantire al tempo stesso il reddito e il salario ai produttori e l’accesso al cibo sano dei consumatori (no alla determinazione del prezzo del grano ai produttori nelle borse merci si ad una contrattazione interprofessionale trasparente).
Come si consuma
Il ruolo dei consumatori è centrale nel determinare gli orientamenti del mercato e della produzione.
Un consumo consapevole è la base per compiere le scelte che incidono negli scambi e nella dinamica domanda e offerta.
Il ruolo e il protagonismo responsabile dei consumatori si esercita dentro un quadro per cui è garantita loro una informazione trasparente e un diritto all’accesso al cibo sano a prezzi tali da scongiurare il rischio che solo chi può permetterselo economicamente compra la salute
l grano come fattore sociale e di cultura
Il grano, la sua coltivazione e la sua trasformazione sono valori economici che assicurano l’attività umana ma anche valori sociali e culturali che vanno tutelati. Tutti i soggetti coinvolti (pubblici e privati) si impegnano ad investire e ad operare per garantire il pieno sviluppo e la tutela delle culture del grano e delle comunità cerealicole
Le regole, il ruolo di garanzia delle istituzioni
Le regole per definire in quale modo si esprime l’iniziativa economica e sociale sono determinante.
Le norme non devono rispondere agli interessi delle lobbies ma a quelli collettivi e si devono fondare sulla condivisione sociale.
Il ruolo delle istituzioni legislative e di governo (regioni, parlamento e governo nazionali, Commissione e Consiglio Europeo) sono di garanzia.
Il ruolo e la funzione dei Comuni e degli enti territoriali deve aiutare la partecipazione e sostenere il protagonismo delle iniziative delle comunità