Sintesi dell’editoriale di Martina Comparelli (Friday’s For Future Italia)
andato in onda alle 7.30 del 20.11.20 su IafuePerlaTerra
vedi la pagina del notiziario | vedi il podcast | vai al Forum del 23.11.20
Non siamo abituati a ricevere appelli pubblici ma, quando abbiamo letto il bel documento con cui Altragricoltura ci invitava al confronto ne siamo rimasti colpiti e contenti.
Per questo abbiamo accettato con grande interesse di partecipare su Iafue PerlaTerra lunedi 23 novembre 2020 alle 18.45 al Forum di confronto dal titolo “IL CIBO NON E’ UNA MERCE”. Siamo contenti di partecipare al confronto con gli agricoltori e i protagonisti della Sovranità alimentare e siamo molto curiosi di poter sondare, capire, ristabilire le innumerevoli connessioni tra il mondo degli ambientalisti e il mondo dell’agricoltura. Sappiamo bene che queste connessioni ci sono ma non siamo mai riusciti ad esplicitarle. Capire quindi di che tipo di azione politica abbiamo bisogno per poter ottenere i giusti diritti dei lavoratori e un’agricoltura che sia sostenibile e non ci porti di più nella crisi climatica è uno straordinario piano di lavoro.
Inviti con belle lettere come la vostra non li abbiamo mai ricevuti. E questo è importante anche perché indicano una direzione su cui orintarci come quella di batterci per la Nuova Riforma Agraria.
La Riforma agraria può essere davvero il futuro dell’Italia che è stata terra di produzioni agricole importanti e uniche.
E’ duro dover assistere al fatto che ci si sposta verso i latifondi e le monocolture che saranno ulteriormente avvantaggiate dall’Europa e dalla Politica Agricola Comune che sembra orientata ancora una volgta a mantenere lo status quo. Noi siamo impegnati e stiamo facendo tutto quello che è per noi possibile per fare in modo che la Commissione la ritiri. E’ difficile, infatti, migliorarla con degli emendamenti. Vorremmo decisamente discutere di Pac perché il nostro focus è anche globale. Speriamo che dal forum nasca una ulteriore collaborazione e una sinergia che è mancata.
Friday’s for future vuole discutere con gli agricoltori di prospettive. Speriamo che dal forum nasca quindi una sinergia che finora è mancata e non vediamo l’ora di creare nuovi percorsi che ci vedano insieme.
La separazione tra città e campagna è un dato storico che sta aggravando la situazione del clima. La città, che pure è sul banco degli imputati per la produzione delle emissioni, non vede i problemi della campagna. Pensiamo per esempio al maltempo e ai danni che procura alle colture. E la campagna con la sua produzione intensiva non fa che aggravare la situazione del clima. La città, tra l’altro, si nutre di cibo importato, e quindi aggrava il bilancio delle emissioni. C’è bisogno dell’agricoltore che abbia la coscienza della crisi climatica e dell’attivista climatico che capisca ciò di cui ha bisogno l’agricoltura. La biodiversità per esempio è centrale, la monocoltura distrugge il suolo. E questo è un rischio che non possiamo più permetterci: nel momento in cui si distruggono gli ecosistemi si aumenta il rischio di passaggio intraspecifico e le conseguenti zoonosi sono, ormai, un peso grande per la sanità, l’ambiente e l’agricoltura.
Insomma dobbiamo andare verso sistemi agroalimentari sostenibili e con al centro i diritti fuori e oltre il sistema industrialista su cui, per esempio, sono modulati gli allevamenti intensivi.
Mai come in questo momento che cresce la consapevolezza di quanto la pandemia da Covid19 è legata anche alla tenuta ambientale dei territori ed è funzione dell’inquinamento (i virioni dei droplet vengono trasportati dal particolato fino a otto metri di distanza favorendo la diffusione del Covid19) è importante affermare modelli agroalimentari e di gestione del territorio fondati sulla responsabilità ambientale
[…] Siamo curiosi e contenti di incontrarvi […]