editoriale del 10.11.20 di Angelo Candita*
Agricoltori tutori dell’Ambiente e della salubrità del cibo, è un tema che sempre più ci offre la chiave per capire e disegnare in maniera netta il futuro della nostra agricoltura e il ruolo delle nostre aziende. Ma quello che oggi riconosce la Comunità europea alle piccole e piccolissime aziende non consente loro di andare avanti. In realtà, il cibo è un servizio che loro fanno per mettere sulla tavola dei consumatori un prodotto sano. Per questo gli agricoltori devono essere anche tutori dell’ambiente. Altrimenti il cibo non sarebbe di buona qualità. Acqua potabile, aria pulita e terra non inquinata e infestata sono le condizioni di base per un cibo salubre. Il consumatore che acquista un prodotto fresco deve sapere che comunque sta comprando un sevizio fornito dagli agricoltori, imprenditori agricoli. Produciamo cibo, vita e vivibilità. E’ questa la mission dell’agricoltore.
Il cibo è assolutamente necessario. E’ necessario mettere l’agricoltore in condizioni di produrre per i cittadini. Ma questo oggi la Comunità europea non lo consente. E gli agricoltori che non fanno parte della Comunità europea sono coperti dalle sue regole.
Siamo in piena campagna olearia. E troviamo olio sugli scaffali a due euro e mezzo. Possibile? Olio della comunità europea vuol dire che viene da ben 27 paesi. L’Italia è al primo posto, superata solo dalla Spagna. Ma il resto?
Le aziende di piccole dimensioni non hanno la possibilità di accedere ai finanziamenti della Comunità europea. Quello che chiediamo alla comunità europea è di finanziare l’associazionismo e i consorzi delle piccole imprese. C’è un dato su cui riflettere attentamente, in realtà l’agricoltura non ha mai licenziato nessuno. Oggi la Comunità europea dice di voler garantire l’ambiente ai cittadini ma poi il reddito per l’agricoltore è a responsabilità dell’agricoltore stesso. Così non può funzionare. Serve una svolta profonda nella consapevolezza sociale del Paese ma serve anche creare le condizioni concrete perché il ruolo, i servizi e i beni resi disponibili dalle imprese siano siano fruibili nel prezzo e nella disponibilità ai cittadini.
In questo dobbiamo impegnarci a fondo per cambiare le regole e le politiche che sono il presupposto fondamentale dentro cui possono avvenire cicli economici sostenibili e per sviluppare fra i cittadini il massimo della consapevolezza dando loro le opportunità e gli strumenti per scegliere.
In questo ci stiamo impegnando sia come agricoltori sia come organizzazioni libere come è, per esempio, la LiberiAgricoltori
ascolta l’editoriale di Angelo Candita dal sito di iafue.perlaterra.net
- Angelo Candita è agricoltore, Presidente Regionale Puglia della Confederazione LberiAgricoltori e componente la Presidenza Nazionale dell’organizzazione di rappresentanza