articolo tratto da ilmeteo.it (vedi l’articolo originale)
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Quando si parla di siccità si pensa subito ai mesi estivi quelli per antonomasia fra i meno piovosi dell’anno. Tuttavia i periodi con scarse precipitazioni possono avvenire anche in altri frangenti dell’anno come ad esempio sta accadendo ora. Dopo poco più di un mese dall’inizio della primavera, molte zone dello scacchiere europeo vivono una situazione non solo termicamente sopra media ma anche un contesto di forte deficit idrico. Dalla Francia all’Ucraina è ormai allarme siccità.
Secondo i dati provenienti dall’Agenzia Federale NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) sono proprio gli stati dell’Europa centrale a risentire maggiormente delle scarse precipitazioni cadute in questo ultimo periodo soprattutto in Francia e Germania, fino alla Romania e all’Ucraina con danni accertati in particolare nel settore dell’agricoltura.
Come sempre avviene, la ragione di questi periodi siccitosi, va ricercata in un’anomala e persistente presenza delle alte pressioni capaci di restare stazionarie sulle medesime aree per settimane e settimane o in casi eccezionali, per mesi.
Anche in Italia la situazione non è delle migliori nonostante non si possa ancora paragonare tale scenario a periodi ben peggiori come accaduto nel 2000 quando un periodo di pesante siccità colpì in particolare le regioni del Nord con una durata di circa 3 mesi. Anche nel 2001 ci fu un pesante episodio che coinvolse durante l’estate dapprima molte regioni del Sud e la Sicilia e nel periodo invernale nuovamente tutto il Nord.
Tornando ai giorni nostri, il quadro meteorologico però sembra destinato a ritrovare un po’ di dinamismo nell’immediato futuro sia sull’Europa centrale sia su molte regioni d’Italia dove piogge e temporali potrebbero portare provvidenziali accumuli di precipitazioni alle terre così assetate.