Secondo i vertici della nuova azienda, un dispositivo del genere potrebbe arrivare a ridurre le emissioni di metano nell’ambiente prodotto dai bovini fino al 60%.
Il problema dell’emissione di metano da parte di questi animali da allevamento è ben noto. Questi animali vantano un particolare sistema digestivo grazie al quale riescono a mangiare e digerire grosse quantità di erbe e fieno. Tuttavia per abbattere questa tipologia di alimento fanno ricorso a particolari ceppi di microbi che, durante il processo digestivo, producono anche notevoli quantità di metano, un pericoloso gas serra.
E questa è la parte che sappiamo. La parte che forse non molti di voi conoscono sta nel fatto che queste emissioni non avvengono solo tramite le flatulenze ma soprattutto, addirittura fino al 95% secondo lo stesso articolo, attraverso la bocca, sotto forma di rutti, o attraverso il naso, sotto forma di respiro.
I ricercatori in capo all’azienda hanno dunque deciso di realizzare una particolare mascherina flessibile in plastica che si attacca alla testa del bovino poggiando sopra le narici. Questa mascherina dispone di piccoli ventilatori i quali sono alimentati grazie all’energia solare. Grazie a questa energia, questi piccoli ventilatori riescono ad intrappolare, in un’apposita camera dotata di filtro, il metano emesso dall’animale.
Quando il filtro è saturo, così come avviene con qualunque altra mascherina dotata di filtro, lo si cambia con uno nuovo. Il filtro ha però una particolarità: riesce a trasformare il metano immagazzinato in anidride carbonica, anche questo un gas serra ma sicuramente meno dannoso.
Secondo gli stessi ricercatori dell’azienda, un dispositivo del genere riuscirebbe a ridurre di 1/3 le emissioni giornaliere di una sola mucca. Al momento il prototipo risulta ancora molto grande ma gli stessi ricercatori si ripromettono di creare modelli più piccoli e più adattabili in modo che l’animale stesso possa indossarlo praticamente per tutta la vita senza subire danni.
L’azienda è stata fondata da Francisco Norris e da suo fratello Patricio, figli di allevatori di bestiame argentini.