tratto da Agricolae (clicca qui per leggere il testo originale)
Arriva “Jobincountry“, la banca dati delle aziende agricole che assumono lavoratori in questo momento difficile. Ad averla messa a punto è la Coldiretti, su autorizzazione del Ministero del lavoro, per consentire lo svolgimento regolare delle prossime campagne di raccolta in agricoltura, rispondendo all’attuale mancanza di manodopera nei campi dovuta alla chiusura delle frontiere e quindi alla mancanza di lavoratori immigrati.
Jobincountry è una piattaforma di intermediazione che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro prima online e poi sul campo. L’iniziativa è estesa a tutta la penisola dopo il successo della fase sperimentale realizzata in Veneto.
«Nella prima settimana – fa sapere la Coldiretti – sono stati 1500 gli italiani di tutte le età pronti a lavorare nei campi, dagli studenti ai pensionati fino ai cassaintegrati, passando da operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi; con il 60% che ha tra i 20 e i 30 anni di età, il 30% tra i 40 e i 60 anni e 1 su 10 ha più di 60 anni».
«Il progetto – spiega ancora la Coldiretti – è stato avviato in autonomia in attesa che da governo e parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire a tutti di lavorare nelle campagne dove mancano braccianti stranieri, anche per le misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza coronavirus. Obiettivo di “Jobincountry” è mettere in contatto nei singoli territori le aziende in cerca di manodopera con quelli dei cittadini in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Vanno infatti specificate mansioni, luogo e periodo di lavoro, ma anche disponibilità e competenze specifiche in un settore dove è sempre più rilevante la richiesta di specifiche professionalità».