tratto da La voce dell’isola (leggi articolo originale)
Sovranità alimentare e Riforma dell’Agroalimentare sono i temi centrali delle assemblee che vedono la partecipazione di Gianni Fabbris come Coordinatore Nazionale di Altragricoltura, una confederazione che dal 2008 ingloba al suo interno associazioni, reti sociali e sindacati di settore. Di questo si è discusso anche ad Acate, in provincia di Ragusa, lo scorso 17 Aprile: data non casuale in cui si celebra la “Giornata Mondiale di Lotta Contadina” dedicata alle vittime della crisi agricola ed in particolare a tutti gli agricoltori che hanno perso la vita schiacciati dal peso della disperazione di chi ogni mattina si alza all’alba per andare a lavorare e a fine giornata ha solo prodotto “debito” per la sua famiglia. In apertura infatti, il pensiero di Gaetano Malannino (Presidente Nazionale di Altragricoltura) è andato a Giovanni Viola e ai suoi cari, l’ultima famiglia vittoriese di una lunga serie che ha visto un proprio congiunto togliersi la vita a causa della grave situazione di crisi agricola.
All’interno del Castello dei Principi di Biscari si sono riuniti allevatori, agricoltori, cittadini, rappresentanti di organizzazioni e di Istituzioni per discutere del nuovo progetto fortemente sostenuto da Altragricoltura e finalizzato alla realizzazione di una valida Riforma dell’Agroalimentare. “L’Europa ha rinunciato a fare agricoltura e l’Italia si è trasformata inesorabilmente da Paese della produzione in luogo della trasformazione” è la premessa con cui Fabbris apre l’assemblea. In un clima ormai di fortissima ed inevitabile sfiducia da parte degli agricoltori locali, ha spiegato che non è ancora la fine per il settore agrario ed invitando i presenti a non cedere al fatalismo ha voluto ricordare alcune delle manifestazioni realizzate negli anni dall’associazione sindacale da lui coordinata ed i risultati che con caparbietà hanno restituito un po’ di speranza ai coltivatori; tra cui la marcia dei 150 trattori su Roma nel 2009, nonché la battaglia condotta in Sardegna l’anno precedente che portò per la prima volta all’interruzione, tramite l’applicazione di un decreto da parte del Tribunale di Cagliari, delle procedure esecutive per migliaia di aziende agricole.
Tra gli ospiti dell’assemblea anche Giovanni Aiuto (responsabile per la regione Sicilia del sindacato Liberi Agricoltori) e Alfio Furnari (presidente AIAB Sicilia – associazione italiana agricoltura biologica).
Presenti anche cariche politiche tra cui l’onorevole Francesco Aiello: “È catastrofe, le aziende falliscono in un paio d’anni. In 5 anni abbiamo già contato circa 10 suicidi” sottolinea l’onorevole nonché ex sindaco di Vittoria. È dura la sua condanna contro le scelte politiche operate in passato nel mediterraneo che hanno favorito solo la GDO (grande distribuzione organizzata), come nel caso dei Green Corridors quando alcuni colossi hanno ricevuto finanziamenti attingendo dal tesoretto dei programmi MEDA (fondi derivanti dall’iva pagata dagli agricoltori europei) per creare dei grossi progetti di delocalizzazione di impianti serricoli in Egitto quasi a costo zero.
Il Sindaco di Acate, Franco Raffo, ha sottolineato infine come questa battaglia per la salvezza del lavoro agricolo vada combattuta anche per il futuro dei giovani che troppo spesso partono per trovare fortuna altrove contribuendo così ad impoverire il nostro territorio ipparino.
Tra le proposte presentate e concretamente realizzabili nel breve periodo, si è fatta strada l’esigenza di creare una valida alternativa alle associazioni di categoria come Coldiretti, Cia e Confagricoltura, biasimati per non aver saputo rappresentare negli anni gli interessi dei lavoratori. Creare dunque un nuovo modello di rappresentanza in agricoltura è stato il punto essenziale del dibattito, il primo passo per Fabbris verso la nascita di un’organizzazione autonoma di rappresentanza di cui necessita in questo momento la realtà agricola italiana. “Manca un’organizzazione autonoma sociale che rappresenti gli interessi di chi si cimenta nelle battaglie a sostegno dell’agricoltura. Non possiamo riprodurre ciclicamente, ogni anno, le mobilitazioni e le lotte per poi farci rappresentare da altri…” È il problema fondamentale secondo Gianni Fabbris che ritiene inutile se non addirittura deleteria la convocazione, da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera, al tavolo per la crisi agricola anche della GDO colpevole di aver determinato e governato fino ad oggi la crisi in cui il nostro territorio drammaticamente versa. A tal proposito lo stesso presidente dell’associazione sindacale Gaetano Malannino dichiara che chiederà di partecipare alle prossime sedute del tavolo istituito alla Regione, per portare anche il suo supporto ed eventuali proposte che rendano le delibere in grado di essere utilizzate come strumento di aiuto concreto per il settore agricolo.
“Si tratta di scegliere di costruire un percorso verso il sindacato e l’organizzazione di rappresentanza che abbiano come obiettivo di base il tema della Sovranità Alimentare; che è insieme diritto delle aziende a produrre e diritto dei cittadini al territorio, alla salute, al cibo sano venduto/acquistato al giusto prezzo”, ribadisce il Coordinatore di Altragricoltura.
Il prossimo 22 Maggio, quindi, Fabbris estende a tutti l’invito a partecipare alla composizione dell’assemblea congressuale che aprirà un processo finalizzato a dare agli agricoltori ed al territorio gli strumenti di cui necessita. Il seguente 23 Maggio, sempre a Roma, si avvierà la Costituente di un’Alleanza per la Riforma dell’Agroalimentare italiano che si auspica dia inizio al vero processo di cambiamento in un sistema in cui l’intelligenza di un mercato che sembra auto-regolarsi ribassando i prezzi, decreta sempre più il fallimento di milioni di lavoratori della terra … ed in alcuni casi anche la loro prematura dipartita.